Così parlò Zarathustra. Così parlò Paper Beast. Così un achievement ottenuto mentre cazzeggiavo in modalità dio mi suggerì che Dio, in realtà, è morto. Così un achivement mi suggerì questa recensione di Paper Beast. Folli pensieri infestano la mente di chi si connette alla rete neurale di Paper Beast. Una musica incessante anche quando sembra non esserci, corrompe i dati e distrugge ciò che è nato per vivere.
Una voglia di ricchezza materiale che non si addice alla natura. Come pecore seguiamo colui che urla più forte. Un canto che sembra venire dall’alto dei cieli. Una marcia religiosa che ci porta ad aprire il sipario di uno spettacolo terreno, condannandoci per sempre ad una sofferenza fatta di beni effimeri e tristezza. Dio in realtà è morto, e noi dobbiamo trovare il coraggio di lasciare spazio ai prossimi uomini che verranno, cosicché la terra rinasca con alberi di carta e acqua e che porti finalmente alla nascita del superuomo. Questa non è una simulazione.
Accettata la realtà e le condizioni del software, ciò che ci rimane è osservare il mondo dalla cima deserta di una montagna. l’attesa del segno che ci condurrà verso la strada per il perfezionamento dell’uomo. A questo scopo una creatura di carta ci guiderà e ci metterà alla prova: salveremo o non salveremo il prossimo? Siamo disposti a morire dentro una voragine e in mezzo alla tempesta pur di salvare una vita diversa dalla nostra?
La risposta deve essere sì. Deve. O il perfezionamento dell’umano non potrà compiersi. Ed ecco che ci troveremo ad affrontare prove su prove, sempre in soccorso del più debole, sempre annullandoci per lasciar spazio alla vita che avanza. All’albero che cresce, alla vita che sboccia. Compiuti questi passi e discesa la montagna, potremo dischiudere gli occhi davanti alla morte in terra, ai beni materiali che non lasciano scampo, all’acqua esaurita per colpa dell’aridità dell’uomo. Siamo arrivati al mercato, è ora di dire a tutti che Dio è morto.
Cammello che segue l’acqua. Leone che si ribella al Dio Drago e urla “Io voglio”. Fanciullo che rinasce e dona nuova speranza. Tre figure Paper Beast ci affianca durante il nostro percorso. O meglio, due figure. la terza siamo noi alla fine del gioco. Il cammello di carta che ci protegge e ci guida fino a morire. Noi dobbiamo salvarlo grazie alla fonte della vita, ma non prima di aver attraversato il mondo con il leone di carta. Leone che si guarda allo specchio e che trova in se stesso la forza di passare i cunicoli interni alla terra per rinascere con noi consapevole della sua situazione. Questa non è una simulazione scrive sul terreno il leone. Ora dobbiamo salvare il cammello, dobbiamo fare in modo che il nostro messaggio arrivi alle creature della terra e che esse cantino davanti all’albero morto.
L’albero donerà i frutti per volare via da questo mercato fatto di tristezza e ci porterà verso l’oltre uomo. Dovrebbe. Ma non basta. La discesa verso il mare è appena iniziata. Le creature della terra sono ancora in difficolta, si uccidono tra di loro e la corruzione si scaglia furiosa, isolandoli su pezzi di terra circondati da melma nera e numeri. Come disse Zarathustra così disse Paper Beast: l’oltre uomo è camminare su un filo sospeso in aria, sperando che un pagliaccio non ti distragga e ti faccia cadere. La musica porterà di nuovo scompiglio. Una nuova parata comincerà. Mani che ancoreranno al terreno la radio e non ti faranno andare nell’oltre. Stiamo ancora dormendo. Il momento di svegliarci è giunto.
Consapevole della massa ignorante destinata al fallimento, non rimane che svegliare dal sonno coloro che invece vogliono essere salvati. Coloro che cercano disperatamente di risalire una collina levigata. Sta a noi sfruttare la terra per creare loro una via d’uscita. Tra cubi colorati e tempeste finiremo in fondo al mare. Una parata silenziosa stavolta. Una parata di esseri di carta che si fonderanno sotto un’unica luce per la rinascita del nuovo uomo: del superuomo. Rinascita che renderà troppo piccola la terra per tutti.
Così balzeremo con loro sulla luna e guarderemo il pianeta che ci ha visti nascere da lontano, finché l’ombra non ci circonderà e rimarremo da soli a contemplare la vita che scorre fino alla fine dei tempi. Per chi rimarrà sulla terra, noi saremo una nuova stella. La stella creata da quella fusione. Una stella lontana che illuminerà le loro notti buie e che li guiderà verso nuove mete e verso una nuova rinascita. Così parlò Zarathustra. Così parlò Paper Beast. Così da un achievement ottenuto mentre cazzeggiavo in modalità dio, siamo arrivati alla morte di Dio.