È facile e comodo parlare di ribellione. Quello che è difficile è ribellarsi. Ribellarsi davvero.

Ormai lo sapete, Gameromancer è un progetto che non ha paura di dire quello che pensa, anche se fa male. Soprattutto quando fa male. Ma abbiamo deciso che non basta. Perché in un mondo di parrucconi che cerca disperatamente di darsi un tono, quando parla di videogiochi, l’unica autentica ribellione è sovvertere i ruoli. Far partire una sommossa, e come tutte le sommosse che hanno mai significato qualcosa nella storia, falla partire dal basso. O da quello che è ritenuto tale. Far partire il crowdsourcing, insomma.

L’unica vera ribellione possibile è darvi una voce. Mettervi una cazzo di penna in mano. Farvi tirare fuori le palle.

Crowdsourcing? Wikipedia lo definisce come lo sviluppo collettivo di un progetto. In sostanza ‘sta cosa vi permette di scrivere pezzi ed eventualmente pubblicarli qui.

La risposta che ci siamo dati è proprio questa: crowdsourcing. Una parola che suona un po’ da fighetti (e in effetti lo è), ma che in sostanza vuol dire che Gameromancer vi dà la possibilità di provare a scrivere qualcosa, sottoporcelo ed eventualmente vederlo anche pubblicato. Nero su bianco Bianco su nero, revisionato dai collusi dietro al progetto videoludicamente scorretto.Un trampolino che – specifichiamolo subito – non vi porterà a monetizzare il vostro sforzo (leggasi: scordatevi dei soldi), ma che può essere una palestra per poi provare a scrivere più o meno seriamente da qualche altra parte. Politica che probabilmente scoraggerà i più pigri e attirerà un sacco di critiche da parte di chi pensa che ogni sforzo di questo tipo vada remunerato, ma che in tutta franchezza dovrebbe togliere la testa dal culo: fuori da qua (ve lo assicuro per esperienza personale) non si è pagati in dobloni d’oro, e soprattuto bisogna scrivere stando alle regole. E a noi le regole hanno rotto il cazzo. Non è lavoro se invece scrivi quello che vuoi tu, quando vuoi tu e coi tempi che vuoi tu e soprattutto se e solo se lo vuoi tu. Noi mettiamo a disposizione uno spazio, poi siete liberi di occuparlo e rivendicarlo o meno. Solo, magari evitate di rompere i coglioni a chi decide di farlo.

Se anche tu ti sei rotto il cazzo, allora sei pronto ad essere uno di noi

Il primo passo è cliccare qui, fare il login (se hai già un account e non sei loggato) o registrarti se ancora non lo hai fatto. Dopodichè in realtà è tutto abbastanza semplice, scrivi il titolo del pezzo nella sezione “Aggiungi titolo” e i resto subito sotto, dove WordPress recita “inizia a scrivere”. Puoi tranquillamente lavorare all’articolo in più sessioni; è sufficiente premere “Salva bozza” per salvare tutti i progressi fatti (ci sono alcuni checkpoint automatici, ma il caro vecchio salvataggio manuale è sempre una garanzia). Quando sei sicuro di aver fatto un buon lavoro, premi il tasto blu “pubblica” in alto a destra, in modo da sottoporci l’articolo in revisione. Se vuoi essere sicuro che l’articolo arrivi a chi di dovere, puoi anche comunicarcelo sul gruppo Telegram della ribellione, che torna utile anche per alcune dritte, consigli e per le richieste di aiuto.

La schermata dell’editor di WordPress

Ricordati di taggare @phatejoker e/o @TheLawyer96, in caso di necessità. Su Gameromancer, chi chiede aiuto lo trova sempre.

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