Rece The Falcon and the Winter Soldier, il finale spiegato e spoilerato

Il finale di The Falcon and the Winter Soldier è quella roba che ti fa pensare che se Sam si pigliava quel cazzo di scudo in silenzio 3/4 di questi casini non sarebbero successi mai.

Non che ci sia tutta ‘sta roba da spoilerare, ma di seguito trovate cose a proposito del finale di The Falcon and the Winter Soldier. Per cui se avete intenzione di guardarvelo, andate su Disney+ e non rompete i coglioni. Diversamente preparatevi alla solita lettura politica dell’intrattenimento, che va avanti anche su Telegram.

Il finale di The Falcon and the Winter Soldier è quella roba che ti fa pensare che se Sam si pigliava quel cazzo di scudo in silenzio 3/4 di questi casini non sarebbero successi mai. Per il resto non è che ci sia effettivamente troppo da dire, non è criptico quanto WandaVision e gli spiragli lasciati sul futuro a ‘sto giro sembrano abbastanza chiari. Sam diventa il nuovo Capitan America, Bucky inizia a far pace con sé stesso, quel pistola di John Walker diventa US Agent e insomma. Niente twistoni, niente di imprevedibile. Anche il fatto che Sharon Carter fosse il fantomatico Power Broker si era già abbondantemente annusato prima.

Chi è Power Broker?

Guardo il finale di The Falcon and the Winter Soldier e ripenso a Death Stranding, per via della pandemia
Attualità Sia il finale di The Falcon e the Winter Soldier che Death Stranding, a modo loro, parlando di coronavirus. Basta saperli leggere.

Se sei uno di quelli stronzoni che hanno skippato l’intro perché mercificano la parola scritta sull’Internet, bravo. Power Broker alla fine era Sharon Carter, che a questo punto è lecito supporre abbia utilizzato Sam e Bucky per risolvere il problema super-soldati stealth e random. E pare che abbia tutta l’intenzione di rimanere Power Broker anche dopo aver ricevuto la grazia e aver ripreso il suo vecchio posto. La scena post-crediti è abbastanza esplicita: Sharon chiama un suo contatto e gli dice che ok, la questione super-soldati è implosa, ma adesso avranno accesso a segreti di Stato e armi sperimentali.

È una tematica attuale,se ci si pensa. Riusciresti a tornare alla normalità dopo anni di anormalità? È qualcosa che io personalmente mi chiedo da un po’, in questo periodo storico. Perché psicologicamente la vita durante una pandemia è diversa da quella a cui ti eri abituato nei 28 anni di vita precedenti, e quindi come fai a non chiederti cosa succederà nei prossimi 28 una volta finita? Sharon Carter non sembra avere intenzione di tornare alla sua normalità. Come non avevano intenzione di farlo tutti quelli che nell’Universo Cinematografico Marvel rimpiangono il Blip. A meno che non si tratti di un triplo gioco, vai a saperlo…

Ma Zemo?

Zemo è finito al Raft, la prigione-sottomarino che vediamo in Captain America: Civil War. Assieme ad un sacco di altri criminali particolari dotati di poteri strani. I Supersoldati superstiti non ci arriveranno vivi. Proprio su mandato di Zemo infatti il furgone blindato che doveva portarli al gabbio viene fatto zompare in aria. Ossessione soddisfatta per lui e problema risolto per chi si stava preoccupando della faccenda. Tipo la Contessa Valentina Allegra de la Fontaine. Di Val si è visto pochissimo in realtà, entra in scena giusto il tempo di dare il nuovo costume a John Walker e basta. Che poi nuovo, parliamone, è lo stesso da Captain America, solo che è nero invece che blu. Con Sam ci si è sforzati decisamente di più, ma immagino che sia perché vendere i pupazzetti di Falcon sia molto più facile.

Sam è il nuovo Captain America?

Con solo 6 episodi di ritardo rispetto ai desideri di Steve Rogers sì, Sam Wilson è il nuovo Capitan America. Con tanto di scudo, costume a stelle e striscie e asciugata moralizzante sparata nel finale di Falcon and the Winter Soldier in mondovisione. Tutta la tematica razzista della serie verte su questo, su come un nero dovrebbe rifiutare a prescindere il ruolo di Capitan America – affidato due volte su due ad un tizio biondo con gli occhi azzurri, praticamente un ariano – perché l’America ha sempre oppresso la loro gente. Ancora oggi, secoli dopo la Guerra di Seccessione e lo schiavismo.

Falcon and the Winter Soldier aveva evocato lo spettro di George Floyd qualche settimana fa, con Sam fermato da un poliziotto che non lo aveva riconosciuto. E la sottotrama di Isaiah Bradley, dove viene raccontata la storia del primo Supersoldato nero dell’MCU e di come sia stato eliminato dall’esistenza, vuol parlare proprio di questo. Sam alla fine non lascia che le parole di Isaiah decidano per lui. Come non aveva lasciato che fossero quelle di Steve all’inizio della serie a farlo, rifiutando lo scudo. Sam prende lo scudo e il ruolo di Captain America perché deve, perché deve evitare altri John Walker e perché è il momento di smettere di vivere nel passato. Il passato non va dimenticato, e il fatto che nel mausoleo dedicato a Steve Rogers adesso sia onorata e raccontata anche la storia di Isaiah è un segnale in questo senso. Ma è un mondo nuovo, che ha bisogno di superare etichette come il colore della pelle o la parola “profugo”. Ora però spiegatelo anche a Nintendo.

The Falcon and the Winter Soldier è la cosa più politica prodotta da Disney?

Se non riuscite a vedere la politica nel finale di The Falcon and the Wilter Soldier, siete da ricovero. E non è una damsata per cui tutto è politica, inclusa l’assenza di politica. No, Falcon and the Winter Soldier parla di politica in modo esplicito. A volte addirittura troppo, a costo di scadere un po’ nello stopposo, ma c’è un impegno e c’è una direzione.

In un mondo dove ormai “fuori la politica da” è uno slogan che suona molto più minaccioso di “Un mondo, un popolo“, non era scontato. Disney c’ha abituato alle operette morali, sia chiaro. Tutti i suoi classici sono fiabe e come tali hanno una morale che va imparata. Qua però si va oltre. Si prende di petto la questione raziale, si parla di com’è cambiato il mondo dopo il Blip e il successivo reverse di Endgame. Ci sono tematiche esplicite e altre che vengono suggerite, che applicando un po’ di soft skills possono essere ricondotte alla nostra di realtà post-blip.

Ce lo si può permettere perché è Disney+, siamo chiusi in casa e tanto la serie tv mica la stai pagando? Sì, probabile. Però è chiaro a questo punto quanto Disney+ sia un asset importante per il futuro dell’MCU. Perché permette queste zoomate a livello di world building, con un bacino di storie immenso a cui attingere e sceneggiatori dei comics che possono facilmente (e remuneratamente) essere convertiti in sceneggiatori per la TV.

quanto spendere
9 /9€
bignami per pigri
Come per Wandavision, vale la pena farsi una mesata di abbonamento e spararsi in vena tutti e sei gli episodi. Anche più che per Wandavision, che dopo le prime puntate DAMS si perde.
top&flop
> 'Sta fase 4 che parte dalla TV mica male

> Continua a mancarmi la sala. Perché?