SegheMentali Polemica ai Game Awards: Kojima ha truccato le nomination!

Mi spiegate come cazzo possiate pensare, in preda a chissà quale mania del complotto, che Kojima si sia assicurato una nomina a "Gioco dell'anno" ai The Game Awards tramite corruzione?

Ah, le care vecchie teorie del complotto per spiegare roba che non abbiamo capito…

Ci sono atteggiamenti di noi videogiocatori che non capirò mai: per spiegarmi meglio voglio parlare della polemica dei Game Awards, tirando ancora una volta in mezzo Death Stranding.
Mi spiegate come cazzo possiate pensare, in preda a chissà quale mania del complotto, che Kojima si sia assicurato una nomina a “Gioco dell’anno” ai The Game Awards tramite corruzione? “Perché Kojima ha inserito un cameo di Geoff Keighley in Death Stranding, è sicuramente un trattamento di favore“. Certo. Perché invece non ci arrivate a capire che Keighley conta quanto un secondo buco del culo ai fini degli Awards, vero? “Eh, ma Disco Elysium ha una media voto più alta e nemmeno è stato menzionato fra i GOTY!” E quindi? Perché mai dovrebbe contare una media voti al fine dell’elezione come Game Of The Year? Avere una somma di voti alta può essere sicuramente un bonus, ma non è certo una prerogativa. È una polemica del cazzo, questa dei Game Awards.

Abbiamo questa mania di dover per forza affossare, sopratutto mediaticamente, tutto ciò che si discosta dalla nostra idea e dal nostro gusto. Non parliamo poi di ciò che non capiamo…

Non è roba per me? Allora non merita riconoscenza. Tra l’altro, volevo aprirvi un secondo gli occhi: stronzetti adorati, il gioco dell’anno, di qualsiasi anno sia, non è mai un gioco perfetto o che piaccia a tutti.

Il gioco dell'anno, di qualsiasi anno sia, non è mai un gioco perfetto o che piaccia a tutti

Questo meccanismo mentale si riflette poi anche su Metacritic. Sì, perché la gente comincia a bombardare di voti negativi assolutamente campati in aria qualsiasi cosa non apprezzi. Perché voti compresi dallo 0 e 3 sono i classici voti di bambini frustrati.

Forse, il giorno in cui capiremo che non tutto è per tutti, smetteremo di rompere il cazzo alla gente che cerca di fare qualcosa di interessante. A Kojima sarebbe bastato una stronzata di tempo per buttar su un gioco con meccaniche Battle royale e magari prendere pure una barca di soldi in più rispetto ad un titolo di nicchia come può essere Death Stranding. Sì, perché pur essendo un tripla A, è un gioco non per la massa. Come non erano per tutti i titoli di Ueda. Ma loro hanno deciso di fare ciò che volevano. E allora bisogna sputargli in faccia perché non ci hanno fatto i giochini che piacciono tanto a noi? Ma anche no, cazzo. Mi ripeterò all’infinito ma un autore ha il sacrosanto diritto di fare il cazzo che vuole senza per forza inseguire le mode o i canoni del momento e va giudicato in maniera oggettiva! Cristo santo, persino Pokemon Spada e Scudo non meritava quel trattamento su Metacritic, scatenato solo dai vari “Siete brutti e cattivi perché non mi avete messo il mio mostro preferito!”

Tra l’altro, non vi basterebbe girarvi dall’altro lato quando qualcosa non vi aggrada, invece di demolirlo categoricamente e senza criteri?

Dopotutto, la più figa del liceo mica vi veniva a dire in faccia che eravate attraenti come una tazza del cesso dell'Autogrill

Semplicemente vi ignorava.

Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?