Rece Wizard with a Gun mi ha un po’ scammato

Maghi con le pistole. Praticamente quello che succederebbe in una scuola americana per illusionisti
wizard with a gun, grafica per il podcast con la recensione

Tutto quello che questa recensione di Wizard with a Gun ha da dire l’ho detto meglio in un GR col Rolex™. Peraltro gratuito, cioè che te lo puoi ascoltare anche se non ci cacci l’obolo su Patreon. Puoi sentirlo su Spotify addirittura. Anzi, ti agevolo il playerino qua di seguito così non devi manco sbatterti per cercarlo. Perché ti dico questo? Boh. Il patto è che non sia un ricatto, non ti dirò mai che se non versi qualcosa nelle casse della ribellione prima o poi smettiamo di fare cose ribelli. Però ecco, se vuoi contribuire basta anche solo 1€. O una sub su Twitch.

Like wizards with guns…

T’aspetti come al solito una recensione canonica di Wizard with a Gun. Tutto quello che io ho da darti invece sono un po’ di ragionamenti che in una recensione di Wizard with a Gun c’entrano più o meno come il giornalismo coi videogiochi. Quindi molto poco. Il punto è che sul giochino non è che ci sia poi così tanto da dire, nel senso, è il classico rogueli*e con il crafting e una spolverata di survival come ne avrai giocati a dozzine, se sei dentro al genere. O nessuno, se il genere non è roba tua. E Wizard With a Gun in un caso o nell’altro non ti farà cambiare di certo idea, essendo proprio il prototipo di quella roba là.

Magari dopo un tot scade in una certa ripetitività insita nel genere. Magari la frase precedente sembra scritta da uno di quei parrucconi di cui mi lamento sempre perché hanno ucciso la scrittura applicata ai giochini e dovrei cancellarla. Resta il fatto che comunque nel suo insieme, pregi e difetti, Wizard with a Gun è quella roba lì. Solo che sembrava molto più interessante quando l’hanno presentato. Vuoi per la direzione artistica a cui non puoi dire veramente un cazzo. Vuoi perché poi effettivamente il setting e la lore sono molto fichi, con questo mondo a 5 minuti (and counting) dalla sua fine e tu che alla fine non sei di certo la prima scelta per provare ad evitare il collasso, eppure ti tocca. Il mix tra fantasy e western è una roba improbabile quanto quello tra giornalismo e videogiochi, ma ne avrebbe da dire. In parte lo fa pure. Solo che alla fine si riduce a fare un discorso già fatto.

E allora perché cazzo stai parlando di Wizard with a Gun?

Ne sto parlando perché tocca. È la fregatura del content creator: se hai chiesto il giochino al publisher poi ne devi parlare anche se non c’è nulla di interessante da dire. Nel mio caso è anche peggio, perché qua su Gameromancer siamo poche persone e quindi si cerca di fare una certa curatela dei giochini di cui parlare. Solo che spesso e volentieri è una curatela fatta ad intuito.

A volte ti dice bene e te ne esci con Everhood. I pezzi vanno in ordine, ti senti in pace col mondo e ti gasa un sacco l’idea di aver potuto raccontare una roba fichissima, di averla in un certo senso scoperta tu e di avere la possibilità di farla scoprire ad altra gente. A volte ti dice male e ti trovi incastrato in una recensione di Wizard with a Gun. A dover spiegare che non è brutto, perché sono sicuro che qualcuno più in fotta di me sul genere ci vedrebbe una gran bella dose di metadone. Forse anche qualcosa di più. Io però ci ho visto una roba che alla fin fine non aggiunge nulla al discorso. Non è Planet of Lana che ok, già visto e già giocato, ma in qualche modo ti faceva affezionare a Lana e a Mui senza manco dirti esplicitamente che erano i loro nomi.

È un giocattolo con cui hai già giocato, un Big Jim che questa volta invece di essere vestito da poliziotto fa, che ne so, il carabiniere. Praticamente la stessa cosa anche se ce la menano un sacco sul fatto che sono due corpi diversi. Forse fa comunque per te. Forse no.

Io che cazzo ne so, alla fine?

quanto spendere
15 /25€
bignami per pigri
O leggi o ascolti. Pure il bignamino, anche no
top&flop
> Fico da vedere

> Banale da giocare