Se c’è una cosa che abbiamo sempre fatto con Gameromancer è portare i videogiochi su sentieri poco battuti – sentieri UltraPunk /badumtss. A volte l’abbiamo fatto piuttosto bene, parlando di come il videogioco abbia molto più in comune coi sogni che col Cinema, dissonanze ludo/onirico-narrative incluse. Altre in modo discutibile, pure esagerato o sbagliato. Ma sempre con l’idea di lasciare una cosa videoludica più pulita di come l’abbiamo trovata quando si è iniziato a parlarne. Anche negli atteggiamenti distruttivi, perché per far posto alle cose nuove spesso bisogna avere la forza di buttare via quelle vecchie. E quindi eccoci a UltraPunk Festival 2023.
UltraPunk non è una cosa nuova. S’è già fatta l’anno scorso, e penso che rientri nei piuttosto bene di cui sopra. Quest’anno però si prova a rifarla come bisognerebbe fare con ogni sequel: più grande, più a fuoco, più efficace.
Una ficata pazzesca. In pratica dal 22 al 26 maggio ogni sera tutte le sere dalle 21:30 ci sarà un panel (con ospiti di levatura incredibile, noi ci si limita a fare lə clown) che parla di approcci e tematiche punk alla cosa che amiamo di più su questa terra dopo il sesso orale: i giochini.
Posso fare pure di meglio. Ci sono i panel dell’anno scorso caricati su YouTube, robina tipo un intervento assieme a Francesco Rugerfred Sedda dove si parla del ruolo del ruolo nei videogiochi. Perché interpreti un personaggio anche fuori da quelli che chiamiamo RPG.
Ogni panel quest’anno ha due ospiti e una persona nostra “ally”, perché l’idea è appunto quella di non essere protagonistə noi ma condurre/moderare/fare il cosplay di Giletti.
22 maggio: L’infantilizzazione dei media e delle persone, con Raffaele Rubechini, Cecilia Formicola, Ilaria Celli
23 maggio: Sfide e opportunità del (e nel) Game Design, con Claudia Molinari (We Are Muesli), Francesco Rugerfred Sedda (CMON), Andrea Scibetta
24 maggio: Creare personaggi di generi, etnie e istanze diverse dalla tua, con Marco Spelgatti (owof games), Fabio Scalini (punto com), Stefania Di Tella
25 maggio: La necessità del networking, con Simone Granata (Kibou Entertainment), Tiffany Vecchietti (Miss Fiction), Azalona
26 maggio: Memoria e videogiochi: come ricordare senza farsi scammare dalla retrofilia, con Andrea Dresseno (IVIPRO), Valentina Paggiarin (Hive Division), Mario Cortese (DungeonDice);
Non ti si può nascondere nulla, oh. L’idea è quella, solo che è declinata “alla Gameromancer”. E infatti si parla di punk. Perché “punk” è probabilmente l’espressione che ci descrive meglio (sarebbe “videoludicamente scorretto”, ma per qualche motivo ci leggi richiami alla destra che non ci sono e quindi inculati).
Preferisco dire quindie. Ma comunque metti follow a pioggia un po’ ovunque, entra nel gruppone Telegram, cagati le storie su Instagram, arpionati su Twitch. Iscriviti alla newsletter che arriva direttamente nella tua posta ogni lunedìì col recap di tutto. Vedi di vedere, insomma. Questo articolo verrà aggiornato man mano che presenteremo panel e ospiti, ma chiaramente è un articolo e per sua natura non è interattivo. Viviamo in una società di over-comunicazione, cerchiamo di sfruttarla per le cose belle. Followati da qualche parte.
Gameromancer fa quello che fa senza scopo di lucro, ma chiaramente con del budget a disposizione le cose vengono fuori meglio. Abbiamo dei Patron (a cui va il nostro ringraziamento) e un Patreon per quello.
In un’era post-Hotline Miami dove la violenza ha detto tutto quello che doveva dire, la cosa davvero punk che è rimasta al videogioco sono i sentimenti. E l’atto più sovversivo di un medium che si vuole vedere sempre più come industria è parlare di sé stessə, mettersi a nudo davanti ad uno specchio che altrimenti rifletterebbe il nulla, come in un gioco realizzato risparmiando risorse.