Suonano le campane è ora di far festa, arriva l’Italia e sbatte la testa

Voglio partire con il botto in questa anteprima di The Darkest Tales – Into the Nightmare. Voglio partire con il botto dicendovi che esteticamente il gioco è una figata ma per il resto non ci siamo proprio. Altro che fiabe che diventano incubi perché cappuccetto rosso si sbrana i lupi, qui l’incubo l’ho vissuto io giocando ad un platform di legno.

Aaaaah aspe, ho capito! In realtà i combattimenti simil- marionetta e i salti tipo tutorial di Game Maker erano voluti perché in realtà è un racconto preso da un libro illustrato e quin… No, cazzate. Non ci siamo per niente. C’è ancora tempo, sono due capitoli ed è una demo, ma qui gli autori di Slaps and Beans rischiano di prendere una trave in testa, un po’ come le cazzo di radici spinate del secondo fottuto capitolo del gioco. Quelle dannate spine di merda.

Le italiche fiabe sono crollate e con un salto nel burrone sono cascate

Sono andato di corsa, lo ammetto. Volevo trasmettervi le mie impressioni a caldo, forse per rendere più digeribile il tutto. O forse perché sono un pezzo di merda, scegliete pure. Serve, però, qualche informazione in più per inquadrare questo titolo. Dopo il successo di Bud Spencer & Terence Hill: Slaps & Beans, Trinity Team ha deciso di mettersi a fare videogiochi a tempo pieno. Buono, buonissimo, anche perché Slaps and Beans non è per niente male. Quindi probabilmente si sono ricordati di aver avuto qualche trauma infantile per colpa di qualche orsetto di peluche, e hanno deciso di buttare su Steam il prologo (due capitoli in totale) del loro nuovo gioco; il tutto free per chiunque. Di conseguenza ora voi chiudete questo articolo e scaricate la demo. Le cose le dovete provare con mano.

Spero per voi che abbiate fatto quello che vi ho detto, perché ora arriva una bomba: The Darkest Tales è fottutamente bravo a settare il mood. Queste fiabe dark con questi colori smorti e il sangue che brucia le retine. Queste scene di dialogo in game dove tutto oscilla neanche fossimo Edipo mentre viaggia cieco, e probabilmente ubriaco, per il mondo dopo essersi scopato la madre. Un narratore che fa la sua porca figura mentre le pagine del libro scorrono sotto i nostri occhi. Io qui ve lo sto chiedendo ufficialmente Trinity Teams: fate un corto d’animazione partendo da questa base. Il mood è perfetto. Paura, ansia, voglia di tornare indietro perché l’incubo e sul ciglio della scogliera e non sai quanto è profondo lo strapiombo.

Poi, però, tutto si sgretola in mano. The Darkest Tales è un platform… Dove non funzionano i salti. E non posso addolcirvi la pillola, perché al netto delle animazioni mancate su cui posso passare anche sopra, ogni cavolo di salto aveva qualche variabile casuale x che mi portava a prendere danno. E una volta il nemico distante due chilometri mi colpisce con una hit box inesistente, e una volta le cazzo di spine sulla pianta di fagioli, e ancora il rampino che fa quello che vuole. Basta. E i combattimenti? Oh, i combattimenti sono… brutti. I nemici nelle aree hanno dei pattern banali, ok, lo accetto, ma almeno il primo boss fatemelo figo. No, leggibilissimo e lentissimo. Ha sì e no tre attacchi e tutti legnosi. Rimane immobile a farsi colpire senza alcun problema. Non è una bella boss fight, per niente.

E se di combattimenti vogliamo parlare, o signora mia freddo dovremo sudare

Io voglio dargli il beneficio del dubbio. Io voglio chiudere questa anteprima di The Darkest Tales – Into the Nightmare chiedendovi ancora una volta di scaricare la demo. Voglio che ritorniate qui a dirmi che mi sono sbagliato, che in realtà non ho capito nulla e che il fatto che sia una palla saltare da una parte all’altra senza un minimo di logica sia una mia alterazione della realtà. Voglio che mi diciate che è solo una demo e che quindi le cose possono migliorare eccome. “Sei troppo duro” “Dovresti capirli, alla fine da vedere è una figata” “Tutti gli altri ne parlano bene, e poi abbiamo vinto gli europei”. Io spero davvero che sistemino tutto, perché la curiosità è tanta e le potenzialità ci sono.

Tra giganti, fagioli, lupi e rovine, quello che sembra arrivare non è proprio un lieto fine.

livello d'attesa
bignami per pigri
Ed è così che si conclude la nostra storia, con un team italiano alla ricerca della gloria
top&flop
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