SegheMentali Di scimmie, mediocrità e giganteschi monoliti

Arriverà il giorno in cui qualcuno avrà il coraggio di toccarlo quel monolite, dando finalmente il via all’evoluzione: da Homo Sapiens a Homo Ludens

Siamo un popolo di mediocri.

No. Siamo un popolo di mediocri esuberanti. Di Homo Sapiens, non ancora Homo Ludens.
Dopotutto è la natura umana: quando ci troviamo di fronte qualcosa di nuovo, sconosciuto e più grande di noi abbiamo paura.
L’istinto ci urla in testa di sminuire ciò che è più grande di noi, ci spaventa.
Sentiamo l’irrefrenabile bisogno di portarlo al nostro infimo livello per poter sperare di fronteggiarlo.

L’istinto ci urla in testa di sminuire ciò che è più grande di noi, ci spaventa

Death Stranding è la novità che sta facendo tremare la terra sotto il culo di molta gente. È sconosciuto, diverso.

Nuovo.

È ingombrante e affolla ogni spazio virtuale, ogni conversazione, ogni sito d’informazione.
È come un gigantesco monolite nero che si è materializzato dal nulla davanti a noi. E così, da bestie banali e vuote come solo noi Homo Sapiens sappiamo essere, facciamo a gara a chi sminuisce di più l’opera, il messaggio e il creatore che ci sta dietro. Non abbiamo i coglioni per affrontarlo alla pari. In realtà non ne abbiamo neanche i mezzi.

Non abbiamo i coglioni per affrontarlo alla pari. In realtà non ne abbiamo neanche i mezzi.

Gameromancer Daily […] Deve prima superare la prova del tempo ed essere guardato da distanza, magari sopravvivere al suo autore. #JoinTheRebellion.

Assuefatti da un decennio di giochini tutti uguali non possiamo esimerci dal volerne di più, perché “a noi la qualità c’ha rotto il cazzo”, e facciamo di tutto per gettare fango sull’immagine sfocata e gigantesca di ciò che si avvicina inesorabile.

Quando siamo stati chiamati a scegliere tra Hideo Kojima e Barabba abbiamo inneggiato festanti a Tetsuya Nomura e David Cage.

L’Homo Sapiens, in realtà, è capace di solo di sbavare all’idea di veder crollare chi sta più in alto di lui.
Non abbiamo le palle di guardare un creatore negli occhi; abbiamo solo voglia di vederlo fallire ed accasciarsi su sé stesso mentre lo deridiamo in coro all’urlo di “scaffale!” come scimmie impazzite di fronte a quel monolite nero che ci si è parato davanti.

Però arriverà il giorno in cui qualcuno avrà il coraggio di toccarlo quel monolite, dando finalmente il via all’evoluzione.

Da Homo Sapiens a Homo Ludens.
Con il coraggio di fissare i creatori negli occhi e di ascoltare cosa vogliono dirci…

Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?