MrWolf si è rotto i coglioni di quelli che “bellino Final Fantasy 7, ma sopravvalutato, vuoi mettere Chrono Trigger?“. Solo che non ha cazzi di scrivere da solo, e quindi via di jizz session col Boss Finale. Finché non si lancia in qualche altro inutile dissing.
Sì, bello FainalFantasiSette, ma Final Fantasy VI era un’altra cosa. Kefka era più pazzo e sadico e bastardo, e quando c’era LVI i genocidi li facevano in orario. Sephiroth? È tipo la sua PolyStation. Frega cazzi che per tutta Midgar senti quella tensione che Ridley Scott prendi un attimo appunti, c’è più Alien qua che nei tuoi due ultimi film. Ti piace FainalFantasiSette solo perché sei un bimbo che non c’era quando c’era lo SNES, ecco.
Hai iniziato da quello sbagliato, precludendoti per sempre la comprensione dei veri classici.
Mi sono rotto i coglioni della gente che ti deve mettere un apostrofo marrone tra Final Fantasy VII e tutto il resto. Perché sì dai il VII è carino ma vuoi mettere con [inserisci JRPG a caso tipo Chrono Trigger]? Lo senti da tutti quelli che devono fare i sommelier del JRPG e del videogioco in generale. Rompicoglioni alternativi frustrati che non riescono a fare altro se non rovinare le tue divagazioni nei ricordi d’infanzia con la loro saccenza.
Senti la stessa merda da chi ti deve puntualizzare ogni tre secondi che un gioco come Undertale è “carino ma derivativo”. Che poi sono gli stessi che per definirlo derivativo si concentrano sulle meccaniche. Tanto chissenefrega dell’impatto emotivo che quella storia ha su ogni nervo del tuo corpo.
Perché Xenogears è bello e superlativo e incompiuto (dice che se non sei The Phantom Pain fa punti). E defeca forte in faccia al suo gemello scemo e mainstream. Che ovviamente è scemo in quanto mainstream, perché quando qualcosa diventa pop ci deve far schifo e sentirne parlar bene di quel Final Fantasy 7 sopravvalutato ci triggera che neanche Chrono Trigger. Quindi ecco, carino Final Fantasy 7, ma.
Ma un cazzo. Perché i tuoi cari Xenogears, Parasite Eve e Chrono Trigger – e anche quel cazzo di Final Fantasy VI, che c’ha rotto il Kefka Palazzo – non sono riusciti a parlare alle masse. State predicando un Messia che è meno pop dei Beatles, state predicando l’equivalente di Gesù. Troppo facile cavarsela dicendo che “eh, ma è solo perché FainalFantasiSette era sulla PlayStation e c’erano i magrebini che te lo spacciavano assieme al fumo”. Metà dei jRPG cult su cui ti fai le seghe su PS1 c’erano, e non hanno venduto un cazzo lo stesso. Final Fantasy 7 ha avuto una competizione molto più feroce di tante altre pietre miliari del genere, eppure ha eclissato tutti.
Come te lo spieghi, caro il mio onanista compulsivo? La risposta è molto banale, è videogiochi moderni 101. Laddove Chrono Trigger ci metteva lo spiegone, Final Fantasy 7 parlava usando le meccaniche di gioco. Sephiroth non è una minaccia perché ci dicono ossessivamente che è il 1ST Class Soldier più cazzuto di tutti i tempi e ha vinto da solo una guerra, no.
Lo è perché impala un fottuto serpente gigante che ti oneshottava male tutto il party e ti fa trovare il suo cadavere appeso proprio sulla tua strada. LVI, una cosa del genere non l’ha fatta e non la poteva fare. Quell’altro per la cronaca si, ma eri troppo impegnato a ridere coi meme di Bartolini su Reddit.
Che poi Sephiroth da bambino mi faceva una paura fottuta. Era inquietante, una minaccia che potevi avvertire dietro il culo ma non ti facevano vedere fino a un terzo del gioco, uno stronzo che è riuscito a impalare il presidente della ShinRa quando tu a malapena riuscivi ad arrivare in cima al palazzo illeso. Specie se conti quel cazzo di scontro tra ascensori in cui la tua unica speranza era usare armi a distanza.
Sarà un ricordo distorto dall’infanzia? Forse. Ma a me va bene così. Perché non me ne frega un cazzo se Kefka è ancora “il cattivo migliore della saga” (anche perché non è che Ardyn abbia portato tanta competizione), la storia la fanno i vincitori e nell’immaginario collettivo, Sephiroth ha vinto. Anche se non ha il carisma di GLaDOS o il sadismo da manicomio di Tom Nook.
A me, Final Fantasy VII, piace ricordarmelo così. Come il gioco che mi ha insegnato che nulla è certo e anche i tuoi protagonisti possono morire, come il gioco che mi ha insegnato che il pianeta non è un giocattolo e va rispettato a dovere.
Solito vecchio giochino, solita vecchia storiella. Dai videogiochi non vogliamo imparare. Non possiamo ammettere, nemmeno con noi stessi, nemmeno nell’intimità del nostro intimo, che da quei tre dischi si possa astrarre un insegnamento banale, potente e così dannatamente attuale come “aho, ce stai a avvelenà er pianeta”. Abbiamo ridotto al guitto di corte chiunque c’abbia mai provato, da Hideo Kojima fino a Flipper il delfino. E poi ci facciamo le seghe su un gioco dove è proprio il guitto di corte a diventare Dio.
Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?