Non solo Steam, perché l’8 ottobre sono stati convocati oltre a Gabe Newell anche i CEO di Discord, Twitch e Reddit. Posti che sicuramente hanno bazzicato anche Luigi Mangione (che sua cover su X aveva scelto un pokémon, Breloom) che Tyler Robinson, il tizio che ha sparato a Charlie Kirk con un proiettile con citazioni ad Helldivers 2. Da qui la paura.
Solo che c’è un problema: il giochino di alimentare l’odio attraverso i videogiochi e le sue community è una cosa che ha inventato la destra.
Parte tutto da Steve Bannon, capo stratega della Casa Bianca durante il primo mandato Trump, che nel 2005 si accorge di come tantissimi maschi bianchi “senza radici” bazzicassero World of Warcraft e potessero essere militarizzati.
“Vengono per il Gamergate o altre cose del genere e poi vengono indirizzati verso la politica e Trump”.
Il Gamergate è la beta di quello che stiamo vivendo oggi: community online che si militarizzano contro un bersaglio e fanno di tutto per cancellarlo. Ci si è provato con l’autrice di Depression Quest, vittima di doxing da parte di 4chan, ma in qualche caso ci si è pure riusciti come quando nel 2021 KiwiFarm ha portato al suicidio Near, lo sviluppatore di dell’emulatore Higan per SNES.
A questo gioco oggi gioca anche la sinistra, e ne abbiamo avuto un esempio quando a subire abusi del genere sono stati gli streamer che avevano deciso di giocare live Hogwarts Legacy.
È (purtroppo) la naturale conseguenza, quando scegli di polarizzare sempre di più il dibattito e le persone.
Ma è importante ricordare chi ha inventato le regole del gioco, se vogliamo capire come smettere di perdere.
Perché ora come ora stiamo perdendo tutti.