È meglio PS5 o Xbox Series X? Preparatevi, perché chiunque da qui ai prossimi 8 anni vi chiederà un confrontro tra PlayStation e Xbox. Solita storia, e poco importa se ormai abbiamo le specifiche tecniche ufficiali sia di PlayStation 5 che di Series X. I babbani chiameranno in causa noi, i nerdacci, per capire quale delle due console NextGen comprare. Perché se anche noi che siamo dentro i videogiochi ancora non sappiamo che cazzo sono i FLOPS, perché sono fuffa (e infatti li consultiamo ancora come se fossero la Bibbia) e ci limitiamo ad emettere keyword in modo procedurale, pensa come sta messo un illetterato ludico.
Meglio PS5 o Xbox Series X? Il confronto non è così banale...
Chi dice che la l’evento di “reveal” di PlayStation 5 sia stato una palla mortale per tecnici e non abbia detto niente, semplicemente non lo ha guardato. Lo ha visto, ma non lo ha guardato. O forse sarebbe meglio dire “sentito“…
Dalle parole di Cerny è emersa una cosa molto precisa: Sony vuole farti entrare in Matrix. È questa la filosofia di PS5. Immergerti nell’esperienza, una pillola rossa che per qualche ora ci faccia davvero vedere quanto è profonda la tana del bianconiglio. È nel DNA di PlayStation. È quello che hanno sempre cercato di fare. Perché se guardi ai grandi successi del brand pensi a titoli che 9 su 10 sono single player, che vogliono raccontarti una storia. Dall’ultima stronzata di David Cage fino agli esperimenti più autoriali come il trittico di Ueda. Pensa al primo titolo che ti viene in mente per PlayStation, vedrai che è così.
Hai pensato a Hideo Kojima, a quella Naughty Dog che del Cinema ha fatto la sua cifra stilistica. Ad Horizon Zero Dawn e al suo racconto ambientale e alla storia del Fantasma di Sparta, tradito da i suoi stessi Dei e poi costretto a diventare migliore. Se è vero che ai tempi della prima PlayStation raccontare una storia era un’esigenza di sviluppatori e pubblico (e quindi un’opportunità commerciale della madonna), oggi lo abbiamo visto, è più remunerativo fare roba online. La filosofia dietro tutto il marchio è sempre stata questa, PlayStation 5 gioca semplicemente al rialzo contro il suo stesso retaggio. È il For The Players 2.0.
L’Audio 3D, PlayStation VR, perfino la supercazzola su come funzionano gli hard disk. Sono tutte cose che puntano a farci entrare in Matrix, perché anche un semplice caricamento è un’interruzione che rompe la magia. PlayStation 5 vuole fare esattamente questo, a dispetto di teraFLOPS ed esigenze spinte.
Quella invece è la filosofia di Xbox, la filosofia di Series X. È la console per il giocatore esigente, che vuole spremere il massimo dal suo intrattenimento. Per chi vuole un PC di alta fascia, ma non ha cazzi di smadonnare appresso a driver, launcher, DRM e rotture di coglioni varie. Per chi vuole fare eSport o si vede come un hardcore/pro gamer, e il fatto che nel comunicato Microsoft fosse lasciato ampio spazio ai discorsi relativi a latenza e input lag lo rende palese. È qualcosa di molto diverso da quello che vuol fare e sta facendo PlayStation, le due macchine da questo punto di vista sono come lo Yin e lo Yang. Ma è interessante notare che nel Tao lo Yang contenga una goccia di Yin e viceversa.
La filosofia da Game as an Experience di PS5 non impedirà l’uscita di qualche titolo pensato per l’online. Allo stesso modo, non sto dicendo che su Xbox uscirà solo roba multiplayer per fissati. Anzi, Microsoft ha chiuso anche delle acquisizioni di studi che producono tutt’altro. E ha presentato Series X con Hellblade 2, che è decisamente più vicino al concetto di Game as an Experience. Però la serie di punta qual è? Halo. L’IP acquisita più grossa? Gears. Anche Sony probabilmente produrrà qualche ludoservizio, ne abbiamo visto qualche accenno anche su PS4. Non basta però questo a parlare di un cambio di filosofia, su Xbox. A questo proposito…
La nota dolente è che Microsoft ha dichiarato che Series X non avrà esclusive per i primi due anni di vita, e da questo punto di vista il confronto con PS5 è impietoso. Allo stesso tempo però sappiamo più di quanto ci è stato detto in Sony, da questo punto di vista. Abbiamo appunto visto Hellblade 2, e un filmato (magari anche finto, eh) a tema Halo. E bisogna riconoscere che PlayStation una serie iconica come Halo non ce l’ha.
Le esclusive sono il territorio di PlayStation, ma Microsoft ha cacciato i soldi...
Negli ultimi due anni Microsoft ha chiuso delle acquisizioni importanti. Ninja Theory, Obsidian, inXile Entertainment. Sicuramente non case Tripla-A, ma tutte con un backlog di titoli prodotti che puntano a dire qualcosa. Titoli perfetti per finire su Game Pass, perché poco costosi dal punto di vista dello sviluppo e potenzialmente in grado di attrarre quella nicchia di giocatori che vuole il famolo strano, che è allergica agli Halo e ai Gears.
È Game Pass il vero gamechanger, quella carta che One non aveva ma che Series X può sfruttare mediaticamente da subito: il confronto sui giochi tra PS5 e Xboxc Series X passerà da qui, ed è difficile dire chi avrà la meglio. Perché di contro Sony non ci ha detto nulla sulla lineup di PS5, ma sappiamo benissimo chi sono i suoi studi interni e cosa sanno fare. Ci si aspetta tranquillamente un Horizon 2, un sequel di God of War e… Beh, qualunque cosa voglia fare Naughty Dog su NextGen, visto che ormai sono lo studio più mediatico e amato della scuderia PlayStation.
L’idea è che comunque, se nei primi due anni Xbox non avrà nessuna esclusiva, si vada all in sui multipiattaforma. Che sono la maggior parte del mercato, per cui non è una scelta così del cazzo come potrebbe sembrare a noi nerdoni. Facile paragonare l’assenza di prime parti a Marvel’s Spider-Man: Miles Morales, al remake di Demon’s Souls o finanche a Astro’s Playroom. Ma è allo stesso tempo molto facile rispondere con: espansione cross-gen, remake di un gioco del 2009 e tech demo.
Se Fifa 2021 girasse molto meglio su Series X, se Call of Duty su PS5 fosse inferiore alla controparte Xbox… L’hardware, tra l’altro, sembrerebbe suggerire proprio questo nel breve periodo. Non a caso Biomutant su One X gira 4K e 60 frame al secondo mentre su PS5 per mantenere la fluidità gli sviluppatori hanno dovuto upscalare il gioco. Di contro, quando puoi flexare un Returnal mentre dall’altra parte c’è il nulla…
“Eh ma Xbox c’ha i teraFLOPS”.
E sti gran cazzi.
I FLOPS indicano il numero di operazioni in virgola mobile eseguibili al secondo. Ti danno un ordine di grandezza di quello che un hardware può fare, ma ridurre il ragionamento alla sola GPU è abbastanza una stronzata. Non si tiene conto di tutte quelle differenze hardware tra PS5 e Series X. Allo stesso modo una semplice tabella con le specifiche tecniche non racconta nulla, delle due macchine (e qui torniamo sulla filosofia), però è un buon modo per rompere il ghiaccio.
PlayStation 5 | Xbox Series X | Xbox Series S | |
CPU | 8x Zen 2 Core a 3.5GHz, frequenza variabile | 8 core Zen 2, 3,8 GHz / 3,6 GHz con SMT | 8 core Zen 2, 3,8 GHz |
GPU | 10.28 TFLOPs, 36 CU / 2.23GHz RDNA 2 | 12 TFLOPS, 52 CU / 1.82 GHz RDNA 2 | 4 TFLOP, 20 CU / 1.55 GHz |
RAM | 16 GB GDDR6 | 16 GB GDDR6 | 10 GB GDDR6 |
Larghezza di banda RAM | 448GB/s | 10 GB a 560GB/s, 6 GB a 336 GB/s | 8 GB 224 GB/s, 2 GB a 56 GB/s |
Throughput I/O Hard Disk | 5.5GB/s, 8-9GB/s compresso | 2,4 GB/s, 4,8 GB/s compresso | 2,4 GB/s, 4,8 GB/s compresso |
Capacità SSD | 825GB | 1 TB (1000 GB) | 512 GB |
Espansione SSD | Supporto a soluzioni third party | Soluzione proprietaria | Soluzione proprietaria |
La prima differenza che balza all’occhio è che la CPU di Series X è più veloce. Con SMT (Multithreading simultaneo attivo) però la differenza si riduce a solo 0.1 GHz, non un abisso. Ora, attualmente gli engine non supportano il multithreading, ma nel corso della generazione è molto probabile che le cose cambino. È questo, il primo indizio che porta a parlare di una Series X rivolta all’uovo oggi, contro una PS5 che scommette sull’essere la gallina domani.
Poco da dire invece sulla GPU, pietra dello scandalo di queste prime ore e il posto dove i famigerati TFLOPS emergono. La GPU di Series X sembra essere meglio, dati alla mano. Poi, nella pratica, bisognerà vedere come si comportano le due schede sul campo, considerando anche il fatto che su PS5 GPU e CPU lavorano sempre ad una frequenza sincronizzata, cosa che dovrebbe semplificare la vita agli sviluppatori.
Stessi ragionamenti guardando alla RAM: entrambe le macchine hanno 16 GB di memoria, ma mentre su PS5 lavorano tutti alla stessa velocità, su Xbox abbiamo 10 GB più veloci (anche più veloci di quelli su PS5) e 6 GB più lenti. Al momento l’attuale generazione ragiona su 8 GB, di cui una parte anche dedicati agli OS delle due console: mi aspetto che i porting e i prodotti CrossGen non soffriranno questa cosa, ma il discorso cambia se si guarda oltre i primi due anni di vita delle macchine. Oltre queste Colonne d’Ercole, gli sviluppatori su Xbox dovranno fare in modo di riuscire a far dialogare le due RAM di Xbox, problema che su PS5 non si pone. Vedremo quale scelta paga di più, ma anche qui come detto mi aspetto che nel breve Xbox sia in vantaggio.
L’asso non poi così nascosto di PS5 è il suo SSD proprietario, che dati alla mano sembra asfaltare la controparte Xbox. La velocità di lettura è praticamente il doppio, cosa che dal punto di vista del design di un videogioco apre ad un sacco di prospettive interessanti. Di contro, quei 125 GB in meno si faranno sentire, eccome. 1TB di memoria è stretto anche oggi, e ci si aspetta che i giochi continuino a crescere come dimensioni. È probabilmente questo che ha convinto Sony a permettere l’espansione della memoria a stato solido della macchina anche con soluzioni di terze parti, a patto che rispettino determinati requisiti.
Mark Cerny lo aveva flexato durante il famoso panel ammorbapalle di presentazione. La realtà dei fatti gli ha dato ragione: su PS5 i giochi occupano meno spazio. Il risparmio è un po’ oscillante, perché se Crash Bandicoot 4 su Xbox pesa 28GB e su PS5 solo 8GB in meno abbiamo Control che è più magro di quasi 20 giga. 43.6 su Xbox, solo 25.7 su PS5. Il disco ridigo della nuova PlayStation sarà anche più piccolo, ma quel gap di 125 GB si recupera facilmente sulla media distanza. Specie a prendere in considerazioni i due modelli all-digital delle console. A parità di giochi installati PS5 lascia più spazio libero, come evidenzia Reddit. Succede nel mondo indie, dove PS5 con Subnautica risparmia addirittura il 70% rispetto a PS4, e succede nei Tripla-A, con Resident Evil Village (ma anche un Marvel’s Avengers) decisamente più compressi in casa Sony.
Filosofie opposte anche per quanto riguarda il design delle due macchine. Xbox è essenziale, compatta, invisibile. Anonima quasi. Punta a scomparire e a confondersi con l’arredo di casa, a diventarne una protesi per l’intrattenimento che non si ricorda di aver installato. È il naturale punto di arrivo del percorso iniziato con Xbox One, che ambiva ad essere più di una semplice console, voleva essere il centro multimediale del salotto. E c’è riuscita, anche se un po’ in sordina. Xbox Series X gioca al rialzo e vuol farlo seguendo il filone estetico degli Echo di Amazon e dei Google Home, parti funzionali della casa che nell’ecosistema della stessa non risaltano. Xbox è sobria, rompendo con il suo passato tipicamente a stelle e strisce di led luminosi e scritte tamarre.
PlayStation 5 è l'esatto contrario
PlayStation 5, laddove Xbox Series X vuole sparire, fa rumore. È enorme, eccessiva, ingombrante. È un pezzo di arredo che vuol farsi guardare, che con le sue linee futuristiche e con i suoi colori parla. Il nero è il core, è il cuore di PS5. Il colore di casa fin da PS1, dove era il retro di ogni CD-ROM della macchina, e poi da li in poi di tutte le console. Ma su PS5 il nero è avvolto dal bianco, lo Yin è avvolto dallo Yang. E il passato avvolge il futuro, lo ingloba, lo usa come base su cui costruire sulle spalle dei giganti.
Le linee e i colori di PlayStation 5 comunicano questo. Si, c’è la retrocompatibilità. Si, abbiamo visto una presentazione apertasi con Gran Theft Auto, Gran Turismo, Ratchet and Clank. Icone PlayStation o serie che ne han fatto la fortuna, indubbio. Ma tutto questo è rivestito dal bianco, è rivestito dal futuro. È la voglia di guardare avanti di chi su PS4 ti diceva che la retrocompatibilità non è necessaria, e che adesso su PS5 ne ha parlato solo nei confronti della macchina precedente. Perché PS5 guarda soprattutto avanti, mentre Microsoft no, Series X in questo confronto guarda e tutela anche dietro.
Ed è per questo che quella della casa di Redmond è una transizione soft, con due anni di esclusive garantite anche sulla vetusta One.
Vuoi approfondire la semiotica applicata al design di due console che servono per tutto tranne essere guardate? Ci pensa I Love Videogames.
Se guardiano ai modelli top di gamma, PS5 e Xbox Series X costano la stessa cifra. 499€ per entrambe, quindi a far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra non può essere il portafoglio. Certo, se siete tra quelli che vogliono il modello più figo gesù mi invidia. Lanciate una monetina, valutate la libreria software, la retrocompatibilità o quel che volete, lo scontro PS5 vs Xbox Series X non si decide sui soldi. Quello PS5 vs Xbox Series S, però, forse si.
PS5 arriva sugli scaffali in due modelli dalle stesse prestazioni. L’unica differenza è la mancanza del lettore Blu-Ray nella Digital Edition (399€). È un centone in meno, e la differenza in tasca si sente. Specie perché ormai siamo sempre più abituati al digitale e diciamocelo, con una pandemia ancora in corso e un lockdown alle spalle, l’idea di comprare da PSN non ci fa più così schifo. L’esperienza però, dischi a parte, è la stessa. C’è anche quella PlayStation Plus Collection che include 10 esclusive PS4 da giocare in retrocompatibilità, che fan bruciare meno il culo nel caso uno voglia rigiocare Horizon Zero Dawn ma abbia la versione retail in casa.
Xbox Series S è avvantaggiata, contro PS5 Digital Edition (o anche normale). Costa un altro centone in meno, 299€. Rispetto a Series X però parliamo di un hardware con diverse limitazioni. RAM estremamente più lenta (il 60% in meno) e in minor quantità, visto che si parla di 10 GB in luogo dei 16 di Series X. Risoluzione in output bloccata e niente supporto 4K. È un entry level in tutto e per tutto, pensato per spendere poco e sostanzialmente per poter giocare in modo facile ed economico la roba che esce su Game Pass.
Insomma. Vuoi spendere poco? Pigliati Xbox Series S. Vuoi giocare sul serio per i prossimi 7 anni? La scelta è PS5 o Xbox Series X. Quale, beh, dipende da te.
Dipende da che giocatore sei. Sì, suonerà pacifista, paraculo e quasi da Padre Francesco, ma è così. Per come si presentano adesso, Xbox Series X sembra voler parlare agli hardcore, agli esigenti. Se vuoi il massimo (e probabilmente sei disposto anche a pagarlo, il massimo) la scelta è ovvia: Xbox Series X lato hardware è meglio di PS5, e probabilmente nel breve periodo garantirà le conversioni migliori. Chiaro, al netto di sorprese nei DevKit di PS5, perchè se davvero sarà così più facile (= meno costoso) sviluppare su PlayStation, questo discorso lascerà un po’ il tempo che trova.
Se invece sei un giocatore vecchio stampo, uno di quelli che cerca ancora l’esperienza e vuole entrare in Matrix, non puoi non prendere in considerazione PS5. Per il VR, per l’Audio 3D, per gli studi. Per i discorsi e la filosofia che è emersa dalle parole di Mark Cerny, per il DNA di PlayStation che è quello e si confermerà anche su PS5. Devi anche considerare quanto ti balla in tasta. Perché al netto dei dubbi Series S comunque costa un centone in meno della versione economica di PS5, e soprattutto permette l’accesso ai titoli di Game Pass. 12 euri al mese se proprio vuoi fare lo sborone con Ultimate e giocare buona parte della libreria anche in streaming e ti becchi un sacco di roba. Tutte le esclusive della casa, serie complete di Yakuza, diversi indie vecchi e nuovi. Questi si son comprati Bethesda per poi metterti in abbonamento, senza altri costi, The Elder Scrolls VI e Starfield. Mica Kotick.