Uscito poco più di 10 giorni fa, il prequel/sequel del primo Deadly Premonition si è preso la sua bella sfilza di 4 e 5 un po’ da tutta la stampa.

Italiano o no, chiunque ha dissato Deadly Premonition 2. I vari scribacchini si sono visti obbligati ad utilizzare quei numerini strani, quelli che stanno sotto il 7 e mezzo e che si usano solo una volta all’anno. Come il servizio buono di argenteria che si tira fuori al pranzo di natale. Solo che questo non è uno strumento per gustare il mai troppo lodato zampone con lenticchie, ma un ‘etichetta da appiccicare ad un gioco talmente brutto da non arrivare al 7 politico. Nulla di strano, verrebbe da dire. Il primo capitolo non ha certo conquistato il cuore della critica ai suoi tempi e questo nuovo episodio fa poco nulla per allontanarsi dal predecessore.

Ed io intanto ero qui, prigioniero tra quei titoli che nella loro perfezione non mi stupiscono più, che aspettavo sto giochino tutto rotto come la seconda venuta di Cristo. Vuoi perchè l’atmosfera alla Twin Peaks del primo mi aveva stregato. O perchè York è talmente “socially awkward” da farmi empatizzare con lui più del 99% dei protagonisti dei vari Tripla A. Ma soprattutto perchè, fanculo, la trama del primo era tanto figa.

Inserisco il gioco la prima volta, parte la musica del menù principale ed è tanta roba

La lascio in loop almeno tre volte mentre pregusto l’avventura che sta per iniziare. Merita 9 spartiti musicali e 3 ottavi per me. Comincia il primo filmato e si parte con il primo dialogo di gioco. Un mega pippone sull’importanza della pizza nel mondo, roba che vale almeno 7 capricciose e una 4 formaggi sulla scala Buitoni. Un secondodopo si parla di malattie terminali, della paura della morte e dell’ignoto. Perchè si può parlare di cose serie anche facendo i coglioni, come nella vita vera.

Finalmente il gioco inizia e io, pad alla mano, mi guardo intorno girovagando per la nuova ambientazione. Le texture sono a tratti imbarazzanti, il frame rate fa concorrenza alla Blight Town dei bei tempi andati e gli ambienti sono vuoti peggio di Torino in periodo quarantena, un disastro direi… Qua c’è poco da dire, non si può dare più di 3 Unity e mezzo su una scala da 1 ad Unreal.

Però che strano… spesso il mio parere si discosta parecchio da quello delle recensioni oggettive che ho letto… se avessi dato loro ascolto mi sarei perso questo gioco che mi sta intrattenendo molto più di alcune ultra blasonate esclusive. Come dici, Zach?

Non è possibile quantificare quanto una cosa possa divertire e dipende tutto dalle nostre esperienze pregresse, dai nostri gusti, dai nostri interessi e dal momento che stiamo vivendo?

Certamente, ed è una verità tanto banale quanto scomoda. Perché toglie valore a quel numerino che spesso si usa per decidere il “questo lo compro, questo no”. Un indicazione che ci da sicurezza perché arriva dall’alto, ufficiale e inconfutabile… Ma se nessuno ci sa dire con certezza cosa merita l’acquisto dobbiamo assumerci dei rischi, sganciare il cinquantone perché abbiamo la sensazione che quel gioco potrebbe piacerci. A volte si faranno delle cazzate e si rimpiangeranno i soldi buttati nel cesso. Ma cinquanta euro vanno e vengono (di solito vanno), i ricordi del primo Deadly Premonition nessuno me li toccherà più. E chissà, magari prima o poi si riuscirà a trovare il nostro personalissimo titolo da 10 su una scala da 1 a 5. Magari sarà proprio Deadly Premonition 2.

Cosa dici, Zach? Le mie scale valori non hanno senso?

Forse è proprio il fatto di voler ancora cercare di sintetizzare opere enormi come i videogiochi moderni con un singolo numero a non avere più senso.

Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?