Ep. 43: Escapismo e videogiochi
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Escapismo nei videogiochi: a che cazzo serve scappare dalla realtà?

Perché va bene essere superficiali e sapere i paroloni un tanto al chilo, ma almeno in queste situazione a me personalmente piace lustrarmi il cazzo. Escapismo vuol dire sostanzialmente che ti senti così tanto a disagio, che tenti di fuggire dalla realtà per andare in un’altra. In poche parole io non dovrei trovare un solo posto decente, visto che già da solo mi faccio schifo al cazzo. Comunque, tornando a sciacquare i panni in Arno, come disse l’ei fu Manzoni, L’escapismo con i videogiochi c’entra di forza e prepotenza. Quale miglior posto dove fuggire, se non una realtà dove sei onnipotente e puoi spaccare teste di goblin con trappole e una pratica bacchetta, mentre saltelli in giro vestita da streghetta sexy?

Escapismo videogiochi
Culi in bassa risoluzione. Un classico.
Escapismo videogiochi
Animalismo: Ci hanno talmente tanto frantumato i cojoni con questa storia dell’escapismo in Animal Crossing, che il Cummenda ci ha scritto una rece sopra. Fate voi.

Che poi è facile prendere ‘sta roba e confonderla con l’asocialità o l’estraniazione. Tutti paroloni parrucconati che vogliono dire che ti fa talmente schifo la figa reale che preferisci quella digitale. Che è una cazzata ovviamente. Prima cosa perché con i videogiochi si scopa una cifra oggi come oggi, e se non ci riesci è perché sostanzialmente fai schifo al cazzo, secondo poi perché la situazione di quarantena dimostra quanto il disagio sia fuori e non dentro i mondi digitali. Se non lo vedi hai due fette di prosciutto spesse quanto un pezzo di carne di orso. E la carne di orso puzza di selvaggina. Ricordatevi di lavarvi le mani, ma anche di farvi una doccia ogni tanto.

Ma può essere solo questo? Cioè, davvero l’escapismo nei videogiochi è solo psicologia applicata al medium o fuggire dalla realtà? Beh, se ve lo chiedo, ovviamente e no. Con una mossa alla Houdini, vi trasformo l’escapismo in una condizione dell’animo che vive una situazione di tranquillità in un tempo determinato. Piaciuta la supercazzola? In sintesi significa che con escapismo si può intendere anche una situazione in cui stai talmente tanto bene, che ti dimentichi di essere in quella situazione e vai a ruota libera sbattendotene il cazzo di tutto. Follia? Pazzia? No, questo è Gameromancer.

O meglio, questo è Gameromancer quando fa i podcast. I disagiati che ci sono dentro sono talmente a loro agio quando registrano cose, che partono da un tema come l’escapismo e arrivano a quanto faceva schifo al cazzo il Virtual Boy. Se non è escapismo questo! Sono talmente tanto fuori dalla realtà quando parlano di videogiochi, che a volte si dimenticano di chiudere la registrazione e poi tocca allo stronzo di turno (alias lo scemo che sta scrivendo) tagliuzzare tutto per dare un senso. Brucerete all’inferno. Circondati da polli.

Escapismo: fuggire dalla realtà, per poi tornarci a cazzo durissimo

La marchettata, però, non era solo per spingervi ad andare ad ascoltare la puntata del podcast in sovrimpressione, ma anche per farvi capire quanto è importante questo concetto. Forse questo sito è il posto sbagliato dove fare questo genere di discorsi, ma questi quattro stronzi trovano la loro vera essenza durante le puntate del podcast. Riescono addirittura a dimenticarsi la quarantena. E vanno a dormire più sereni e contenti. L’escapismo nei videogiochi per loro è la salvezza in generale. Dovete anche voi trovare la stessa cosa. Qualsiasi eh, anche andare a mignotte per quanto mi riguarda ( anche se per ora vi tocca Pornhub Premium gratis). Trovatela…

Perché fuggire dalla realtà fa bene anche quando poi ci ritornate, nella realtà.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...