Hai paura del buio?

Io sì, ho paura. Ho paura del buio e DARQ mi spaventa. Forse è meglio dire spaventava, perché DARQ non fa paura, non vuole farla. DARQ vuole mostrarti gli incubi, quelli che arrivano nelle notti piovose e che ti fanno svegliare di soprassalto. Quelli che fanno paura sul momento ma che poi ti lasciano quella curiosità dentro. “Cosa succederà dopo?” “Cazzo, perché mi sono svegliato? Era meglio farmi squartare che rimanere con questo dubbio!” Ma, come sempre, ti riaddormenti e non trovi il pazzo omicida con una tromba in testa, ma un triste sogno felice dove nessuno muore e tu campi nell’illusione che la vita possa essere migliore della merda che mangi tutti i giorni. O… Almeno… Credevo.

Sottosopra

Sottosopra. Ogni capitolo di DARQ ti lascia sottosopra e non solo per la possibilità di arrampicarti sulle pareti. DARQ è sottosopra perché ti spaventa quando non dovrebbe e ti lascia libero di respirare quando dovresti cagarti sopra(?). Il gioco ha enigmi davvero semplici, troppo semplici cazzo. DARQ è sottosopra perché un gioco del genere dovrebbe tenerti incollato così tanto da assorbirti per poi darti una sprangata violentissima con i jump scare. Invece il cazzo, sai già dove tutto andrà a parare.

DARQ è sottosopra perché i DLC sono meglio della storia principale, in tutto. Sono il vero scrigno del tesoro di DARQ. Una cripta dove tenere il nucleo pulsante di un gioco ad enigmi banale. Un cuore nero pece che potrebbe farvi perdere la testa.

Bara

Il simbolo della morte cristiana. La croce incisa sul legno che simboleggia la fine, il tempo che si ferma. Gli incubi si mischiano ai sogni e tutto ciò che ti rimane è sperare di non essere morto nel sonno e svegliarti la mattina dopo. DARQ muore, si suicida. DARQ muore nelle sue splendide idee ed estetiche. Nella sua fluidità, nei suoi incubi, nei suoi personaggi. Lì, però, muore, perché DARQ rimane un giocattolo senza forze, pallido come il suo protagonista, svogliato. DARQ un giorno ha deciso di chiudere gli occhi e di sperare di svegliarsi la mattina dopo con tanti premi luccicanti.

Premi che ha vinto, ma non per me, perché io quell’incubo volevo viverlo davvero, e non crearmelo da solo. Io lo so che la paura del rischio rabbuia la mente e non ti fa creare qualcosa che duri più di una manciata di ore. Lo so. Ma il buio si può superare rendendo quelle ore indimenticabili, magari proprio partendo dal buio che spaventa così tanto. Tu, DARQ, hai acceso una piccola candela e ti sei rannicchiato vicino sperando che non si spegnesse. La cera si sta sciogliendo, quindi, DARQ, chiudi gli occhi, e chiediti stavolta da solo:

Hai paura del buio?

quanto spendere
10 /17€
bignami per pigri
DARQ è una piccola candela nell'oscurità. Una luce che sembra fortissima e in grado di incendiare e riscaldare l'animo, che si rivela essere, invece, debole, fioca e effimera.
top&flop
> Stile
> Suono

> Sottosopra
> Effimero