Cara “Posta del Cuore”, ti seguo da tanto tempo ma mai avrei pensato di venirti a chiedere un consiglio.

Abbiamo condiviso tante storie di videogiocatori, ed ero sicuro che sarei sempre stato tra quelli che non avrebbero mai visto il proprio amore calare. Il mio amore per i videogiochi è lungo quasi quanto la mia vita. Alla prima consolle che ho posseduto stavo in prima elementare, ma forse giocavo già da prima rubacchiando qui e lì a casa di amici o cugini. Una storia che nel tempo mi sembrava essersi stabilizzata, una storia che pensavo avrei per sempre descritto come “io gioco per assorbire le storie che mi vengono raccontate, senza quelle non è un videogioco”. Solo l’anno scorso ho finito Dragon Quest XI, i due Muv-Luv, Finding Paradise, Death Stranding… e sembrava andare tutto alla grande, con in vista l’uscita di Persona 5 Royale, Trails of Cold Steel 4, Aegis Rim.

Poi qualcosa si è rotto


Per approfondire:
Kernel Panic

Non so se abbiamo passato troppo tempo assieme e ora ho bisogno di un po’ di tempo per me, non so se la passione era dovuta solo alla vicinanza e la “pausa estiva” mi ha inconsciamente fatto mettere le cose in prospettiva. Persona e Cold Steel 4 li ho iniziati, ho preso in mano Life is Strange 2, Catherins, Our World is Ended… ma dopo un tot di ore sono rimasti a prendere la polvere. Non sentivo più quell’emozione, quel trascinamento, quel “bisogno”. Da allora ho avuto solo una piccola avventura “immediata” con The Messenger, che ho amato proprio perché privo di complicazioni e ben lontano dalla necessità di investimenti emotivi importanti.

Cos’è successo, “Posta del Cuore”? Perché ho la sensazione di star tradendo l’amore della mia vita, in questo modo? Devo continuare alla spasmodica ricerca di quel titolo che farà scoccare nuovamente la scintilla, o devo dare spazio finché non sarà la fiamma a riaccendersi da sola?

Vorrei tanto che ci fosse un libretto di istruzioni…

Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?