Il titolo di Snot Bubbles si presenta fin da subito come una sorta di fantasma dal passato, un ammasso di codice recuperato da un disco abbandonato in qualche soffitta. Modelli low poly ripresi dall’era PS1. Menù che strizzano l’occhio a quelli SquareSoft. Una struttura da vecchio adventure game. Boreal Tenebrae non si inventa nulla di nuovo, ma attinge da stilemi del passato per raccontare una folle storia dalle tinte horror.

Tutto ruota attorno a un rituale esoterico rimasto incompiuto, ma che è comunque riuscito a stravolgere la cittadina che fa da sfondo alle vicende.

L’intero paese viene colpito da fenomeni sovrannaturali legati ai Boreal Blocks, dei misteriosi monoliti che trasmettono continuamente immagini glitchate. Fissarli è come imbambolarsi davanti a un vecchio televisore con il segnale compromesso da un’interferenza. Disturbi elettrici risuonano per le strade, attirando e intrappolando cittadinə all’interno di un mondo surreale, una versione distorta della città. Una lunga serie di eventi inspiegabili, ma legati dalla presenza costante di schermi.

La casa di Bree, una dellə protagonistə, e il suo televisore fungono da hub centrale: è attraverso questo schermo specifico che si può passare da un personaggio all’altro come se si stesse facendo zapping. Boreal Tenebrae si snoda attraverso numerose micro-sequenze che finiscono per intrecciarsi senza mai abbandonare del tutto l’alone di mistero che avvolge il titolo. D’altro canto, trattandosi di un primo atto, una sorta di episodio pilota, non avrebbe avuto senso svelare subito le carte in tavola.

Nonostante questo, nell’arco di tre ore riesce a svilupparsi un immaginario a dir poco intrigante. La città di Boreal Tenebrae è costellata di lavoratori in crisi, minacciati da una dirigenza spietata e allo stesso tempo da misteriosi culti. Inoltre, vi è la diffusione della TVmancy, un insieme di tecniche profetiche che studiano i segnali TV alla ricerca del divino. Delle dinamiche che ricordano molto le comunicazioni di VALIS all’interno dell’omonimo romanzo.

Pur utilizzando spesso dei colori molto accesi, il mondo di Boreal Tenebrae è in grado di trasmettere una costante inquietudine, accentuata dall’utilizzo del sonoro; non solo le musiche sono martellanti, ma si fa largo uso di rumori bianchi, sempre legati a disturbi elettrici. Una scelta che alimenta ogni tipo di dubbio sul reale. Risulta difficile capire cosa accade davvero e cosa invece è generato dai segnali TV.

Navigare tra i vari ambienti di gioco e risolvere i vari puzzle non è un’impresa ardua, è sempre presente un indizio che indica la via corretta. Eppure, ogni azione rimane sospesa nell’incertezza, quella di un mondo rarefatto e incomprensibile che ci tiene costantemente in scacco. Boreal Tenebrae ti intrappola in un tubo catodico.

Provi a battere contro lo schermo nella speranza di liberarti, ma non riesci mai a scrollarti di dosso l’inquietudine.

Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?