Se ti stai chiedendo “che succede amico?” stile Bugs Bunny, tranquillo. Ti stanno cancelculturando la ragazza. È normale. Ce lo dimentichiamo ma a 3/4 di chi compra i giochini non gliene cala un cazzo di cosa succede nella bolla dei very giornalisty. Per cui ecco il riassunto in pillole: due giorni fa esce la recensione di Metroid Dread su EveryEye. Un passaggio dice che l’esplorazione in-game è figlia di Hollow Knight. La gente impazzisce. Solo che a questo punto van fatti diversi distinguo tra chi è impazzito e perché, e magari si può cogliere l’occasione di spiegare alla gente che i pezzi andrebbero letti per intero. Motivo per cui adesso ti piazzo qua il linkino alla recensione di cui sopra e facciamo che prima leggi e poi prosegui, ok?
Ora, il presupposto di tutto ‘sto discorso è che c’è un motivo per cui quella frase è esplosa. Ed è che è messa giù di cazzo, perché si presta ad essere fraintesa. Il concetto dopo i due punti viene esposto e diventa abbastanza più chiaro, ma che Internet funzioni che la gente legge solo la roba in grassetto lo sappiamo. Ci si può chiedere se il paragone con Hollow Knight nasca da qualcosa che l’autore del pezzo ha effettivamente visto in Dread. O se il motivo è invece che quella recensione (come tutte le recensioni sui portali mainstream, specie pre day one) è da interndersi e vuole essere consiglio per gli acquisti/recensione-servizio/1.0/come cazzo le chiamate. Magari tutte e due le cose, magari nessuna.
Chi sta scrivendo su EveryEye sta parlando a un sacco di persone. Quindi non può dare per scontato che tutto il suo pubblico potenziale si sia giocato Super Metroid. Il primo problema delle critiche che sono arrivate è questo: subito a chiedersi se l’autore Super Metroid se l’è giocato, quando invece magari la domanda giusta era “come lo facciamo giocare ai normaloni?”. Non è un pensiero edgy fine a sè stesso e non pretendo che una recensione ti parli della storia del brand. No.
La recensione parla del gioco, poi può farlo con la pretesa di oggettività e professionalità del cazzo con cui si è soliti ammantare questi dialoghi sui massimi sistemi o meno, ma il punto focale del discorso è il gioco. Allo stesso modo è troppo semplicistica la pretesa di fare uno speciale che parli di ‘sta cosa e linkarlo nel pezzo e tuttappo’, il mio l’ho fatto. No.
Per far succedere questo, la conditio sine qua non è che dobbiamo conviderci il cazzo di pubblico. È trent’anni che ognuno coltiva il suo orticello e indovina un po’? È successo che per rimanere rilevanti devi prestarti a pratiche predatorie e non hai più terreni utili per il maggese. Girano sempre meno soldi, meno copie per la stampa e di conseguenza i vicini di casa nella nostra testa assomigliano sempre di più a Rosa e Olindo. E non hai la minima intenzione di farti accoppare.
Io ho iniziato a scrivere nel 2013 in un buco di culo che manco esiste più. Si chiamava Matt’s Games e non cubava un centesimo di quello che oggi facciamo su Ilovevg.it. Sono abbastanza sicuro che pure ‘sto cazzo di blog su cui sei finito adesso abbia più visitatori mensili. Eppure lì sopra ho avuto la possibilità di coprire un sacco di roba in embargo. Roba grossa eh, non l’indie scusagno fatto da due migliori amici in un sottoscala. Parlo di roba tipo Infamous Second Son e Bayonetta 2. Questo succedeva praticamente 7 anni fa.
Non è una rosicata. Da quel punto di vista io credo di essere stato fortunato a poter coprire certa roba come i professionisti dell’informazione™. Adesso non mi interessa più e forse è anche per quello, era un sogno e l’ho realizzato. Adesso intendo i videogiochi e il mio videogiocare in un altro modo e per me non è più un valore aggiunto quello. Sto dicendo tutto questo per farvi capire il problema, ovvero che di spazio ce n’è sempre meno. E quindi eccoci alle guerre tra gang dei sitini. Il vero grande nemico, la vera grossa tossicità, è questa. È ‘sta cazzo di invidia che Sito Grosso A ha nei confronti di Sito Grosso B perché si sta leggermente più comodi anche solo salendo di un gradino, e pur di salire siamo disposti a venderci la madre.
Il problema non è che io su @JoinTheRebellion voglio parlare della recensione di Marco Mottura, il problema è chi prende quella frase e la usa per dire che i competitor sono ridicoli e devi venire da noi. In questi giorni mi son sentito dire ogni 15 minuti che era sbagliato alimentare il discorso perché è un discorso che inevitabilmente porta a mettere in croce chi ha scritto la frase che è diventata meme. Non è sbagliato per nulla, se le regole del gioco fin da subito dicono chiaramente che il punto non è infamare il Mottura di turno.
Il punto è ragionare su dove stracazzo stiamo andando e dove vogliamo andare. E finché nessuno va a dire a chi sta strumentalizzando questa cosa per dire “vieni a leggere me e molla quegli altri” che la dobbiamo finire di ragionare come durante la ricreazione all’asilo l’editoria sarà sempre fottuta.
Siamo al punto che io che mi trovo preso in mezzo inizio a pensare, a volte, che pure chi mi dice di star zitto lo faccia con l’agendina in mano. Perché è promotore del dialogo medio, del sito medio che non alza mai la voce e non scrive la parola sborra e ha paura che io magari su ‘ste stronzate capitalizzo un po’ di audience. E a leggerla mentre revisiono ‘sto pezzo sembra una cretinata, però non ci posso fare nulla. Il clima è questo ed è ‘sto cazzo di clima che mi fa fare questi brutti pensieri.
Anche perché purtroppo lo so benissimo cosa vuol dire tenere in piedi un sito dal dialogo medio, ed è un fottuto casino. Campi di approfondimenti e nessuno li vuol leggere. I pochi che potrebbero darti una mano magari manco sanno che esisti ma nel momento in cui fai Gameromancer ti vengono a dire che dovresti fare Ilovevg, e allora sì che saresti seguitissimo. Io Ilovevg lo sto facendo dal cazzo di 2014, per la cronaca. E no, non siamo seguitissimi. Ecco che tornano fuori le logiche da circolino, dove a seconda della situazione si prende una posizione e poi magari domani diciamo il contrario, come nella peggiore e più becera politica italiana. E in questo caso sì che dovremmo tenere fuori la politica dai videogiochi. Perché il cosplay di Salvini qua nel settore non serve proprio a nessuno.
Un mese fa era una merda fare il post-mortem di Topgamer parlando di George Floyd. Oggi è sbagliato ridurre la recensione di EveryEye ad una sola frase.
Magari viene fuori che è davvero un clone di Hollow Knight. Magari semplicemente (come penso io) si è citato Hollow Knight perché l’ultimo Metroid che è uscito era su Game Boy Advance e parliamo comunque di una serie di nicchia che ha fatto uscire in totale lo stesso numero di capitoli che Super Mario ha cacato solo nell’ultimo anno. Per come la vedo io Hollow Knight non s’è inventato un cazzo e non può essere progenitore di nulla. Ma è comunque il Metroidvania più pop della storia del genere. È chiaro che non possiamo usare Steamworld Dig come pietra di paragone, voglio dì.
Magari in ogni caso dovremmo da una parte pretendere di prenderci sul serio sempre e comunque e dall’altra evitare di strumentalizzare gli inciampi di qualcuno per fare campagna elettorale. Se scaviamo nell’archivio di ognuno qualche stronzata per forza di cose esce fuori. Voglio credere che abbiamo di meglio da fare che metterci a fare la caccia all’errore. Anche perché poi chissà come mai s’è lesti a parlare di HollowVania, ma davanti all’Eurogamergate ci si è girati da un’altra parte. E mi rendo conto che suoni benaltrista, però che cazzo, i problemi sistemici del settore sarebbero altri.