Ah ah avete capito la battuta che riprende il film di Bruce Lee dove non ci sta nemmeno Bruce Lee… Vabbè.

Allora, facciamo così, ve lo dico subito: Tiger Blade secondo me si può spiegare in due o tre righe e in due secondi chiunque è in grado di capire se fa per lui o meno. Questo è un po’ il vantaggio e lo svantaggio della VR, perché essendo un vero e proprio linguaggio, si fa ancora fatica a creare giochi che non siano mono meccanica o quasi. E, diciamocela tutta, il lavoro di chi recensisce dipende un casino dalla complessità del gioco e quando non si sa che dire si aggiunge la trama, i dettagli sullo studio di sviluppo che non si caga nessuno se non al lancio del gioco e altre stronzate pur di allungare il brodo.

Un po' come sto facendo io con Tiger Blade perché non ho molto da dire se non: ci sta

Perché sì, Tiger Blade è uno sparatutto frenetico che “ci sta”. Non brilla, ma non delude. Ok, qualche volta i comandi rispondono in ritardo, almeno su meta quest 3, ma la sensazione di essere completamente in un altro posto circondato da ninja assassini che ti saltano addosso o ti sparano da tutte le parti c’è. Vedi un ninja blu? Fendente o parata e poi spacchi il tavolino davanti a te se sei un deficiente come me perché sei talmente immerso nel gioco che ti dimentichi di vivere in un buco. Quelli rossi? Gli spari o devi i proiettili con la spada che ha un’hitbox mortacci loro minuscola. Fine, il gioco è tutto qui. Ti guardi intorno, per davvero perché o ti giri fisicamente o la levetta che ti fa muovere la visuale ti uccide in game e irl il 100% delle volte, e capisce chi devi ammazzare o da chi ti devi proteggere. Boss gimmick compresi.

Tiger Blade, tolta la olita fascinazione per il Giappone, mioddiochefighelekatane, è un perfetto esempio di come ci si deve approcciare ad un linguaggio diverso come quello della VR. Non raggiunge quel livello di perfezione, ma a tratti mi ha ricordato London Heist, che è un altro esempio perfetto di ciò che la VR può e deve fare. Bisogna resettare il cervello e capire che un gioco come questo, anche molto semplice, è solo l’inizio di qualcosa di potenzialmente gigante. Ed è per questo che non sono qui a farvi elogi giganteschi o dirvi che se lo valutassimo come un gioco normale sarebbe una ciofeca. Perché io stesso approcciandomi alla VR ho capito che non devo pensare che questo sia semplicemente una forma nuova del videogioco come lo sono stati i titoli su Nintendo DS per esempio. Questo è un vero e proprio linguaggio e l’avrò detto almeno 10 volte ormai.

Quindi niente, tutto qui, se avete un visore di qualsiasi tipo secondo me vale la pena provare Tiger Blade per capire cosa può fare la VR. Ma mi raccomando ricordatevi che i videogiochi vivono nel loro contesto, e vi ci voglio vedere a giudicare una roba come Spyro con i filtri di oggi.

Già era una ciofeca prima, oggi sarebbe proprio immondizia.

quanto spendere
15 /19€
bignami per pigri
È vero che la VR è un linguaggio nuovo ma voi non imparate mai l'educazione eh. Il testo va letto tutto cazzo.
top&flop
> Esempio perfetto di cosa si può fare con la VR

> Alcune volte i comandi non rispondono proprio benissimo