Soulslike? Che è? Se magna?
Soulslike, per voi comuni mortali che non seguite le inutili diatribbe del salotto giornalistico videoludico, è quel genere che non si capisce quali estremi abbia, in cui rientra tutto ciò che è apparentemente difficile, che abbia un parry, una schivata e dei boss giganti che mandano a puttane la telecamera quando li combatti.
Tutto questo, però, non in combo, no no: a volte basta il parry, a volte la schivata, a volte solo non saper programmare (il che fa rientrare Pokémon sotto l’etichetta soulslike). Insomma, un guazzabbuglio di roba che a volte esclude addirittura lo stesso Dark Souls dall’etichetta, tipo quando fai il test del DNA per tuo figlio, risultate compatibili, ma la tua consorte insiste a dire che è figlio del postino.
E perché? Direte voi. Beh, perché è il generico da farmacia di Dark Souls, quello con in aggiunta dell’aspirina tagliata male. Vi piacciono i movimenti del personaggio di Dark Souls? The Last Hero of Nostalgaia li ha quasi uguali. Vi piace quel retrogusto da moveset disegnato a mano delle armi che passano anche attraverso le pareti? The Last Hero of Nostalgaia ne ha una versione un po’ più cheap. Volete quelle ma proprio quelle ambientazioni di Dark Souls tipo “Firelink Shrine” o il gusto gotico di Bloodborne e del sangue smunto in bocca? Beh, The Last Hero of Nostalgaia li ha tutti e due… Certo, sono più piccoli e si chiamano in modo diverso, ma la palette cromatica è quella e ci sta pure il sangue digitale o come si chiama lui.
Quindi è solo la versione tarocca di Dark Souls? No. Sì, è un clone di Dark Souls (e allora perché non Soulsclone?), ma una meccanica per me è non solo evoluzione, ma proprio geniale: migliorare gli oggetti grazie a ricordi. Praticamente Nostalgaia si sta corrompendo per qualche motivo strano. Pezzi di codice in giro e bla bla. La storia è anche carina, leggetela o giocate il gioco. Questa situazione un po’ del cazzo porta alcuni oggetti a perdere qualità e pixel.
Le armi, le armature e i cazzilli vari hanno mantenuto in memoria, però, dei dati che li collegano o a luoghi o a personaggi, rendendo finalmente utile a qualcosa la lore nascosta nelle descrizioni, e non necessaria solo per farsi le seghe. Leggendo l’oggetto è possibile, quindi, intuire il luogo o il personaggio a cui le memorie sono collegate e riportare l’arnese alla sua forma originale. Questa scelta spinge tantissimo l’esplorazione della piccola mappa di The Last Hero of Nostalgaia e si affianca davvero bene al potenziamento delle armi.
Poi oh, in realtà ci sono anche cose che ti fanno bestemmiare eh? Tipo che se un nemico ti tocca sei bloccato a vita, che non hai nessun feedback di danno subito se non lo schermo che diventa più scuro per qualche secondo e i boss sono la cosa più veloce sulla terra senza mezza finestra di danno sensata. Però regà, sincero, fa bestemmiare ‘sta roba, perché fa bestemmiare, ma pure questa se vogliamo è una “lettera d’amore” (giornalismo italiano™) a Dark Souls. Siete abituati all’incompetenza di From, vi adattate.
Ah sì, dovrei dirvi anche che in teoria ci sta un narratore logorroico che è in grado di mutare lo spazio e il tempo all’interno del gioco. Un po’ come quello di The Stanley Parable. Ma a parte citare asdfmovie e cagare qualche volta il cazzo, non serve praticamente a nulla. Carino, ma sorvolabile. Per la storia ecco, per quella sì.
Quindi niente, una recensione velocissima di The Last Hero of Nostalgaia giusto per dirvi che se vi siete stufati di Elden Ring ma avete proprio bisogno di Dark Souls, esiste la sua versione simpy. Non è l’eccellenza, non è il male, qualche sorriso ve lo strappa e da vedere è carino.
Poi oh, paragonare i giochi è sempre un’idea idiota, ma in questo caso sono stati gli stessi dev a farlo. Io non mi assumo responsabilità.
