*Eh eh, Lega, l’hai capita?
Devi accettare il risultato delle urne. Devi, perché le elezioni si sono svolte democraticamente e se non lo fai allora sei un rosicone. Avesse vinto la Sinistra – un attimo, quand’è che abbiamo installato la Sinistra alle nostre latitudini? – non avresti nulla da ridire. Parti dal bias che Fratelli d’Italia sia un partito fascista solo perché c’ha un nome che assume il tuo genere e la sua Big Boss si è pronunciata a favore del diritto di non abortire. Che è più o meno l’equivalente dialettico dello sbattersi affinché la gente possa respirare, mobilitando le piazze al grido di Ozono chi molla.
È una forma mentis che mi secca terribilmente. L’ennesima scorciatoia di chi non avendo argomenti deve delegittimare gli altri riducendoli al silenzio. Fratelli d’Italia ha preso il 26% quindi oltre unə italianə su quattro si identifica come donna, madre e/o cristiana. O gli garba un sacco Il Trono di Spade, una delle due. Solo che no. Ha preso il 26% del 63,91% che è andato a votare. Il partito di maggioranza è quello degli astenuti. Ora, potresti dire che in quanto astenuti cosa stracazzo vogliono questi. Però fino a prova contraria la Costituzione sancisce che votare è un diritto e un dovere civico, non penale. Per cui se vogliamo giocare al gioco che bisogna rispettare il risultato delle urne perché lo dice la democrazia™, va applicato a tutto tondo.
A prescindere da questo ragionamento qua, finché nessuno marcia su Roma la democrazia™ è sana e salva. Non si sta fisicamente impedendo a Giorgia Meloni di formare un governo, non si stanno comprando delle Renault 4 rosse con cui organizzare sequestri stile Aldo Moro. Si sta lecitamente esprimendo dissenso/rammarico/opinioni discordanti rispetto a quello che è il sentire della – presunta – maggioranza. Ed ecco che arriviamo ai giochini:
Non me ne potrebbe fregare di meno che The Last of Us è il giochino del cuore di un sacco di gente. Non è una cosa che influenza o deve influenzare il mio giudizio sull’opera. È interessante andare a capire perché è piaciuto così tanto e com’è che ad un certo punto lo abbiamo eletto miglior artefatto narrativo mai craftato dalla sapienza umana, avoja. Ma è tutto un altro discorso: diventa analisi, sociologia, quel cazzo che vuoi. Non critica. Quantomeno non la critica che interessa fare a me. A me interessa parlare di linguaggio. Capire perché quando sto giocando qualcosa quello che c’è dentro di me risponde in un certo modo. Perché soffro con Trico, perché rido alle fregnacce di Sully, perché continuo a comprare qualunque stronzata Nintendo propini a €59.99 anche se so che dovrò bestemmiare Dio per i Codici Amico.
A me di cosa pensa la massa di qualcosa non frega una sega. Non è facendo la media delle verità degli altri che ci avvicineremo alla nostra. Non è guardando i votini in fondo alle recensioni che capiremo se un gioco c’è piaciuto o no, tocca che ci guardiamo dentro. Perché sorpresa sorpresa l’unico che può davvero dirti com’è che qualcosa sei tu. E io ho bisogno di capire, di capirmi, di scappare dalle mie versioni precedenti e forse anche dalla maschera pirandelliana che mi hai appioppato sulla base di quello che di me hai visto. Ho bisogno del confronto. Pure di quello a porche e madonne, a patto che l’argomentazione ci sia.
Per cui non hai idea di quanto mi stai sul cazzo quando ti nascondi dietro le sottane di quella costituzione a cui fino a ieri dicevi merda perché “è una vita che non eleggiamo un governo” o mi dici che se non mi piace posso sempre non comprarlo. Basta che non ti rovino il tuo pidocchioso day one parlando male del giochino del cuore.
Il fascismo è il fascismo. Non c’è quello vero e quello falzo, non stiamo parlando di un cazzo di numero 9 in una squadra di calcio. Il fascismo è e sarà sempre quello dei treni in orario, non si scappa da questo. Quello dei treni in orario e dell’opposizione ridotta al silenzio. Una volta lo si poteva fare a botte di olio di ricino e manganellate, adesso che non ci sono più le squadracce c’è l’alternativa cibernetica dove vedi qualcosa che non ti piace e lo delegittimi. Non deve esistere nulla difforme dalla tua opinione. Il fascismo non cerca il confronto, si appella alla Cancel Culture mentre sbraita che gli altri lo vogliono cancel-culturare.
Forse è anche per questo che non vedo alternative all’essere di sinistra, perché a me il confronto serve per vivere. Tu frigni nell’intro della tua recensione che il popolino s’è lagnato di The Last of Us Parte 1, io sto cercando qualcuno capace di convincermi che valeva la pena spendere 80 carte. Ecco, il dibattito videludico assomiglia un sacco al dibattito post elezioni. Da una parte chi si lamenta perché non si sente rappresentato da una classe dirigente asservita alle regole del gioco, siano promesse elettorali o beceri clickbait. Dall’altro chi la classe dirigente la sostiene, ti dice che kiddo, te non sai un cazzo di come si gioca al Gioco del Trono, serva per occupare una poltrona a Montecitorio o per fare il caporedattore @ SpaccioGames.
E allora pensaci, la prossima volta. La prossima volta che pigli una scorciatoia o decidi di parlare male dei tuoi lettori/ascoltatori/stronzə che ti cacano su Twitch. Pensa che non gli hai spiegato un gran cazzo e ci si comportava così quando c’era LVI.