Non c’è posto per il valore, ma serve coraggio per giocarci su Switch

Che recensione difficile questa di No Place for Bravery. Avevo adocchiato il gioco in qualche presentazione random nel 2020 e da lì l’ho messo in lista aspettando novità e, ovviamente, la data di uscita. Agosto 2022, apro la mail, trovo il link per richiedere la chiave, vado in brodo di giuggiole e rompo le palle a Pietro affinché mi procuri una key per Switch. Peccato che No Place for Bravery su Switch funzioni di merda, talmente tanto di merda da farmi rischiare un reset della partita 3 volte. E questo non è l’unico problema, perché al netto dei glitch grafici e dei bug…

No Place for Bravery è un gioco dimenticabile

Returnal
Per approfondire:
MemoryCard: Star(t) Over

Sussurri. Io sono convinto che la tematica principale di No Place for Bravery siano i sussurri. La follia del protagonista che passa attraverso la musica, gli zoom su quella pixel art perfetta, il buio e, soprattutto, le parole del piccolo bambino biondo sulla sua spalla. Lo chiama per nome il padre adottivo, lo spinge a fare scelte contro i suoi amici, sua moglie, la sua famiglia. Spinge noi a fare quelle scelte. Ecco, la meccanica più bella e azzeccata di No Place for Bravery, nonché l’unica che funziona davvero, è la scelta. Vuoi uccidere quelle guardie? Ha una conseguenza. Vuoi andare avanti nella tua missione folle contro i mulini a vento? Ha una conseguenza.

O almeno credo che abbia una conseguenza, perché non me la sono sentita di provare a fare scelte diverse. Erano bel costruite, preparate, sentivi la tensione. Sentivi di dover andare contro tua moglie, spezzarle il cuore per cercare tua figlia scomparsa (prima che urliate allo spoiler, questo è l’incipit del gioco, è scritto ovunque).

Sentivo i sussurri anche quando volevo buttare tutto all’aria per quel combat system sbagliato, con un po’ di input lag e i danni presi ingiustamente. Un combat system piatto, sempre contro gli stessi nemici (cambiano aspetto, ma nella sostanza i movimenti sono sempre gli stessi), con qualche novità qui e là, ma mai abbastanza. Tre armi a disposizione dove una, la balestra, è chiaramente più potente delle altre e con la quale provi più gusto quando combatti.

E poi... E poi... Tra i sussurri i problemi

Questa è la parte davvero difficile. No Place for Bravery su Switch è un colabrodo. Ai simil falò puoi sbloccare delle skill per le armi. Bene, benissimo, fantastico. Nel tutorial per introdurti un pochino le meccaniche te ne fanno sbloccare un paio. Fantastico. Poi te le levano per un motivo di trama che non sto qui a spiegarvi. Ottimo. Peccato che per il gioco siano rimaste sbloccate, quindi non solo non le puoi usare ma se putacaso trovaste l’oggetto giusto per sbloccarle, non potreste sbloccarle fino al prossimo riavvio del gioco. Primo riavvio.

Come qualsiasi gioco apri il menù con un tasto e premendo i dorsali scorri tra mappa, borsa, opzioni e bla bla bla. Se per caso ti sei rotto il cazzo di giocare e vuoi sentirti un po’ Gianni Morandi accendendo Cyberpunk 2077, allo spegnimento dello schermo di Switch avverrà qualche magia sconosciuta che farà flickerare i menù alla ripresa del gioco; rendendoti di fatto impossibile la navigazione. Nel senso che letteralmente i menù si sovrappongono e fleshano. Una roba imbarazzante. Per risolvere tocca riavviare il gioco. Secondo riavvio quindi.

Quando non conosci i tasti la prima cosa che fai è andare nel menu comandi a controllare. Bene. Vai, controlli i tasti, bello, il gioco ti dice “premi B” per tornare indietro. Peccato che quel tasto non ti faccia tornare indietro, anzi. Loop nel menù, sembra un gioco di Mullins, terzo riavvio.

Come ho detto prima possiamo ottenere delle skill per le armi. Per ottenere queste skill servono soldi e oggetti speciali. Questi oggetti sono sparsi per la mappa e sono nascosti dietro delle sfide. Ottimo. Peccato che se otteniate troppi oggetti senza sbloccare skill, il gioco andrà un confusione, probabilmente ammettendo la manifesta superiorità del player, e inizierà a non farti capire quali skill hai sbloccato e quali no. Allego prova fotografica e conseguente quarto riavvio.

Non vedo errori

E poi, e poi la magia. Il gioco ha l’autosave che è un po’ scemo. Salva in dei momenti a caso permettendoti a volte di riprovare delle boss fight senza morire. Ma vabbè, sti cazzi, se non fosse che a volte ti salva durante un combattimento e, come nel caso della GIF che ho messo sotto, questa scelta potrebbe portare ad un blocco totale con il rischio di dover ricominciare dall’inizio la partita.

La GIF si spiega da sola: il nemico supera la barriera invisibile e tu non puoi uscire. L’unica possibilità che hai è quella di riavviare il gioco sperando che il nemico ritorni magicamente dentro. Peccato che mi sia ritrovato dopo 5 o 6 riavvi per lo stesso identico problema a essere io oltre il muro invisibile, rimanendo però, per il gioco, dentro il muro invisibile. Bloccato, per sempre. O meglio, bloccato fino all’ennesimo riavvio.

Sussurri pacati per la fine di questa recensione di No Place for Bravery. Pacati perché la trama è anche interessante, ma giocare così è un’agonia. Ho passato più tempo a bestemmiare dio che a godermi il titolo. Io spero che con qualche patch questi problemi si risolvano, perché non è il gioco della vita ma neanche un gioco brutto. Forse la versione PC non ha questi problemi, non saprei proprio dirvi.

Peccato, peccato davvero, perché avrei voluto scavare di più in questo mondo fatto di giganti caduti.

quanto spendere
10 /25€
bignami per pigri
Non so che dirvi. Non ascoltate i sussurri.
top&flop
> Lo guardi e ti sborrano gli occhi
> Quando ti fa scegliere ti caghi in mano

> Su Switch è un colabrodo
> Piatto quasi quanto l'encefalogramma di chi difende CP77