La fine di un delirio dovrebbe essere lucida. Come un sogno. E invece, come un sogno, prende una piega che non avrebbe senso, ed è meraviglioso così. Chiedi a Luigi Marrone di fare un po’ di Product Placement, di pubblicizzare la sua alternativa per gli alternativi (il progetto Ludenz) che Gameromancer ha preso a cuore e nel suo piccolo vuole coltivare. In cambio lui piega il discorso e partendo dal tema dei sogni lucidi arriva a Fortnite, diventando l’assist perfetto per un discorso che volevamo fare da tempi non sospetti. Perché Fortnite ha dato e tolto alla Game Critic, riempiendoli di materiale da trattare per le loro notizie ma destituendoli, perché i ruoli si sono sovversi ed è il pubblico stesso a veicolare la notizia. Ciao ciao Multiplayer.it, benvenuto Twitch. Benvenuto Caos.
È doveroso fare un po’ di rumore attorno a “La parte del Mulino”, audio-serie prodotta da Fabio Scalini (che forse ricorderete per l’episodio 25 di Gameromancer, l’inizio di qualcosa di più di una collaborazione). Audio-serie che ha, tra le altre cose, terrorizzato il Boss Finale, usato come cavia durante la preparazione del prodotto e ridottosi a non poterne ascoltare le puntate dopo il tramonto, perché la mente altrimenti iniziava a giocare brutti scherzi.
Un quarto d’ora. Poco più, in realtà. Ma un quarto d’ora inaspettato, significativo, che va oltre la semplice marchetta, oltre il product placement. Un regalo che noi di Gameromancer abbiamo gradito e speriamo possa far felici anche voi, che siete parte di noi.