Nathan Evans · Wellerman (Sea Shanty)

Viaggiare è una fatica, anche se la tratta per tornare a casa è solo di 3 ore. Viaggiare è una fatica, soprattutto se per quelle 3 ore che ti separano da casa non hai un cazzo da fare. Fortuna ha voluto che proprio qualche giorno prima del mio viaggio di ritorno a Roma dalla nebbiosa Milano, un codice è apparso nella posta di Gameromancer. Sono da sempre un infognato perso di giochi di carte, in particolare di tutto quel filone che, per semplicità di chi legge, potremmo ridurre a Slay the Spire. In più, sono affascinato dai pirati, dalle loro regole non scritte, dai racconti e dalle leggende che li vedono protagonisti. Aprire quel messaggio in posta è quindi stato quasi un segnale dal cielo: non sai cosa fare in quelle 3 ore di treno? Ecco a te la soluzione.

Pirates Outlaws è la tua soluzione

Mi siedo sulle comode poltrone di Italo con in braccio lo zaino del computer e la valigia nello scompartimento sopra la testa, apro la tasca davanti dello zaino e tiro fuori Steam Deck. Console meravigliosa, con una batteria, purtroppo, molto limitata. Tiro fuori, sempre dalla solita tasca, anche il caricatore e in tutta tranquillità indosso le cuffie, attacco il caricatore e accendo il gioco. Prima impressione: citazione a Monkey Island. Bella, ma non sono un vecchio di merda. Seconda impressione: lo stile grafico mi fa impazzire. Colori accesi, forme poligonali accennate, linee di contorno definite. Per qualche motivo, anche se non ha alcun senso logico, è proprio quello che serve in un gioco di pirati.

Turorial. Ok, funziona come Slay the Spire: scegli la tua strada tra diversi percorsi proposti, affronti i nemici usando il mana (proiettili) e o le carte gratuite, e, importantissimo, alla fine di ogni tuo turno la mano viene scartata, creando un ciclo infinito di carte che valorizza i mazzi piccoli ma buoni in ogni situazione. Ipotesi confermata quando al primo negozio incontrato c’era la possibilità di scartare una carta pagando con la valuta di gioco. Arrivo al boss, lo batto e la prima run finisce lasciandomi una buonissima impressione sia delle meccaniche che della varietà proposta.

Un metadone, sì, ma fatto bene

Finita la run si apre la schermata principale con la selezione della modalità da affrontare. Per fortuna fuori dal finestrino c’era un bel sole perché ho avuto un attimo un sussulto. Oltre alla modalità roguelite classica ci sono altre modalità che non posso selezionare perché devo ottenere tot numero di valute di gioco per sbloccarle. Seleziono quindi la modalità classica e mi accorgo che l’avventura che ho appena affrontato e concluso è la prima di diverse avventure con difficoltà crescente e reward più alta che si sbloccano all’ottenimento della stessa valuta di gioco. Passo quindi ai personaggi selezionabili e mi accorgo che sono 16, tutti con caratteristiche uniche e tutti sbloccabili all’ottenimento della solita valuta di gioco (uno con 9999 repute porco dio) Questa fantomatica valuta è la reputazione e si ottiene alla fine di ogni avventura, che si muoia o meno. Ora, perché il sussulto? Perché se sono contento da videogiocatore che la rigiocabilità sia così alta, come recensore chi cazzo ha il tempo materiale di fare 4000 repute per sbloccare la modalità Tavern Brawl? E quindi, ve lo dico già da ora, non so che cazzo dirvi sulle altre due modalità, perché prendi circa 300 repute a volta e chi cazzo ha la voglia di sbloccare tutto in due settimane di gioco. Vi lascio comunque uno screen in basso fatto ad un certo punto del gioco per farvi capire che non dico fregnacce.

Sblocco, però, il secondo personaggio: la Sword Master. Poche munizioni, tante armi corpo a corpo gratis e lifesteal. Il mio personaggio da ora e per sempre. Facendo la stessa avventura con la nuova eroina, mi rendo conto che per quanto ci siano situazioni nuove, carte da sbloccare e tutte queste cose bellissime tipiche di questo genere di giochi, bilanciare 16 personaggi è impossibile, e infatti senza problemi anniento qualsiasi nemico mi si pari davanti, buttandomi anche in situazioni palesemente negative, giusto per il meme e per il test. Mi sono divertito però, tanto, e infatti preso dalla foga continuo a giocare e a giocare. Nuove carte, nuove reliquie. Mi rendo conto che sempre con la reputazione posso comprare potenziamenti passivi per la vita o sconti per il negozio. E continuavo a giocare domandandomi come cazzo pensassero mai di bilanciare il gioco con tutta questa roba.

Poi una voce mi distrae. Il diretto Italo è in arrivo alla stazione di Roma Termini. Tolgo le cuffie, spengo il gioco, metto tutto nella solita tasca e mi imbarco in un viaggio ben più impegnativo di qualche pirata poligonale: la metro di Roma e l’autobus fino a casa.

quanto spendere
17 /17€
bignami per pigri
Siete in viaggio sul treno? Non sapete che fare? Beh, avete questa bellissima rece da leggere. Nessuna scorciatoia, qui solo veri pirati.
top&flop
> There once was a ship
> That put to sea
> The name of the ship was the Billy O' Tea

> The winds blew up,
> Her bow dipped down
> Oh blow, my bully boys, blow (huh)