Non hai la minima idea di quale sia il costo un sito web di videogiochi. E non intendo dal punto di vista economico. Quando vi dicono che si spendono fantastiliardi per tenere online un portale vi stanno imbarcando di minchiate: bastano meno di 50 euro all’anno, per poter riempire l’Internet con le proprie opinioni non richieste. Un hosting base e un dominio .it o .com, questo è il costo di un sito di videogiochi.
È per questo che lo fanno tutti. Diamine, è per questo che lo faccio anche io…
No, il punto non sono i soldi. Prima intendevo che non hai la minima idea di quanto costi un sito di videogiochi dal punto di vista più importante: quello umano.
Coincidenze? Forse è anche per questo, che Gameromancer non è una redazione. E perché siamo dei radical chic…
Una redazione è una convivenza. Come tutte le convivenze, ha senso solo in due casi. Se l’altra persona è una di quelle che puoi perdere, o se invece è una di quelle che sei sicuro di non riuscire a perdere. Qualunque merdata possa succedere. Ci sono rapporti che cambieranno, di pari passo a come cambia il progetto. Persone che il giorno prima non conoscevi e il giorno dopo, dal giorno dopo, sentirai per anni tutti i giorni. Persone con cui invece facevi nottata che di punto in bianco non ti parleranno più. Amici con cui litigherai e farai pace, gente che ti stava sul cazzo che si guadagnerà il tuo rispetto.
La cosa difficile è imparare ad importi, darti una struttura. Ci ho provato, a gestire tutto in anarchica democrazia. Nessun ruolo a parte quelli tecnici… Sulla carta è bellissimo, vuol dire nessuno che si prenda la sbatta di essere direttamente il responsabile, nessuno a fare da Caporedattore. Un gruppo di amici con tanta voglia di scrivere.
Ma nella pratica qualcuno deve decidere, e statisticamente quel qualcuno ha il culo sulla graticola. Qualunque merdata possa succedere. Non che la cosa sia molto diversa se ti dai un ordine, eh. A qualcuno statisticamente qualcosa deve rimbalzare nel culo. Scoppierà qualche casino, ci sarà qualche decisione urgente da prendere e insomma, capiterà di dover premere quel maledetto pulsante rosso. E ci vuole un dito che lo prema.
Che poi ripensandoci, non è nemmeno quella la cosa peggiore. Perché l’organigramma, con qualche bestemmia, lo si mette per iscritto. Il problema vero è il mantenimento, è il fare in modo che tutti facciano la loro parte senza sentirsi da meno. Non è facile per un cazzo. Accontentare tutti è impossibile, e non si può essere sia equi che giusti.
Quando tre collaboratori diversi vogliono coprire lo stesso titolo, devi assegnarlo a qualcuno. E fare in modo che gli altri due non smontino il giocattolo perché si sentono una ruota di scorta. Quando un editor merita più degli altri perché è più bravo – e purtroppo i criteri di questa valutazione sono tuoi e assolutamente opinabili –, come fai a non premiarlo? Chiunque si elevi dalla media diventa oggetto di odio. In qualunque contesto. Questo non fa eccezione.
Non ti dirò di non aprire il tuo sito di giochini. Avendone due, sarei ipocrita e potresti pensare che sia per limitare la concorrenza (eccole qua, le paranoie con cui devi combattere).
Una cosa però posso dirti, ed è di pensarci bene. E chiederti se ha senso. Perché gestire un sito di videogiochi ha un costo, in termini di rapporti umani.