Non ci credo ancora. Phatejoker mi prenderà per il culo a vita per Little Town Hero, lo so. Ma io non ci credo ancora.
TheLawyer
Non sarà una rece normale questa. Voglio che sia qualcosa di nuovo. Per quella istituzionale trovate tutto dai nostri gemelli in giacca rosa e blu. Io voglio sfogarmi con voi. Lì ho parlato, inserito, snocciolato la mia delusione. Qui voglio parlare di pancia, voglio ruttare liberamente la mia incazzatura. Se quello era il mio inferno come recensore, questa è la mia condanna, per la legge del contrappasso, come fan di una casa che più volte mi ha sbattuto il cazzo in faccia senza chiedermi di uscire prima. Non sono abituato, di solito sono io l’infame. Little Town Hero è solo un modo per parlare con voi di come da docile pecorella mi sia trasformato in un cazzo di colosso incazzato come una faina.
Partiamo dalla mia vergogna più grande: per Gamefreak darei anche le orecchie. Perché direte voi? Dopotutto, anche su queste pagine abbiamo più volte criticato questa casa di sviluppo che non ha voglia di fare un cazzo peggio dei membri del gruppone.
Perché cristo, hanno fatto Pokémon! Cioè non esiste niente nella mia memoria di così persistente come i mostriciattoli tascabili. Con tutto che covo un odio profondo per quella cazzo di lucertola con le ali di Charizard e la sua copia obesa Dragonite. Avevano zero fantasia. Pure un ratto con la rabbia hanno fatto. Meno male che esistono le generazioni successive, perché della prima se ne salvano davvero pochi.
Ho comprato pure quella merda codificata di Let’s Go, Pikachu! Pokeball Plus compresa. Solo per avere Mew. E visto che siamo in vena di confessioni, la mia gen preferita è la sesta. Sì, quella con Kalos. Sì, quella con Elisio che da miglior cattivo di sempre diventa un Doctor Octopus sfigato con Yveltal o Xerneas come powerbank. Come vedete, sono un vero e proprio coprofago. Ma c’è un limite anche al mio stomaco.
Che ho fatto di male Gamefreak? Oltre che essere un cojone s’intende. Nulla ti costava stavolta rendermi felice. Avrei potuto vantarmi di amare una casa di sviluppo che impara dai suoi errori.
Invece no, rimani nel tuo stupido e inutile Freak Software tutto uguale. Bug su bug. Sembra una filiera per quanti insetti ci sono. E non ho neanche avuto un tessuto pregiato. Che gli avete dato da mangiare a quei bachi?
Perché poi l’incredibile trama! La novità! Addirittura tuo padre è partito per un lungo viaggio, vivi con tua madre, non puoi andare in un luogo perché è pericoloso, hai un rivale spocchioso che prenderà pizze in continuazione, una schiera di amici cretini, un vecchio che ti insegnerà a combattere e non puoi usare la biciclett… Ah, no, quello è Pokémon. Scusate, è che la diversità così netta mi confonde.
E poi insisti a fare tutti cittadini uguali! Sempre maschere di personaggi senza carattere. Sempre categorie di persone tutte identiche che di persona non hanno niente.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il water è stata una e una sola: la subquest dei 13 polli. È una secondaria, è vero. Non è fondamentale per la trama, è vero. Ma d** RPG non puoi farmi una boss fight che mi richiede un’ora di gioco e concentrazione a mille. Adrenalina. Ansia di sbagliare anche solo una mossa e perdere tutti i progressi fatti nei trenta minuti precedenti. E poi mettermi una quest, che si suppone ti dia un potenziamento al termine, dove devi prendere 13 polli (che poi 13, che numero è 13).
È una presa per il culo per me e per voi. Ogni pollo è in una zona random della cittadina grande quanto casa mia (vivo in un appartamento alla periferia di Roma. Già in due siamo troppi dentro casa), e quando ne troverete uno partirà una piccola cutscene con transizione in nero che consegnerà direttamente il pollo nell’oblio degli oggetti da raccogliere nelle quest.
Questa non è una quest. Questa è una caccia al tesoro per gli amanti delle fattorie. Una raccolta giocosa per gli amanti dei pennuti che non possono volare. Un allusione non troppo velata al fatto che siamo dei polli noi che acquistiamo i vostri titoli a pollaio chiuso.
Vi giuro, in questo momento sono davanti a Minosse ad aspettare il verdetto. Ma me ne vado con l’anima peccatrice e la coscienza pulita. Vi ho detto la verità su ciò che si cela dietro Little Town Hero. E non è bello. Non è bello per me che amo tutto questo. Non è bello per me che ho messo la faccia e sperato. E non è bello per chi acquista il primo titolo di Gamefreak su Switch e si ritrova la reincarnazione di tutto ciò che di sbagliato esiste nei videogiochi. Questa condanna per la legge del contrappasso porterà tutti coloro che crederanno ancora in Gamefreak ad un inferno fatto di giochi di merda. Non vi è scampo. Fuggite finché siete i tempo.
Forse questa rece è un po’ riduttiva, ma è il mio cuore ad aver perso due taglie dopo tutto questo. Spero solo che, varcata la soglia di quell’inferno, almeno le cascate da osservare insieme al pollo abbiano delle buone texture. E non siano delle tovaglie stese più e più volte come nell’immagine che trovate sopra.
Comunque sì TheLawyer, ti prenderò per il culo a vita.
phatejoker