Rece L’anomalia della recensione di Anomaly Agent

L'ennesima riprova che la vera anomalia, nei videogiochi, siamo noi che abbiamo la pretesa di parlarne.

Questa recensione di Anomaly Agent è un bieco tentativo di sponsorizzare il Patreon di Gameromancer! No vabbè, cazzate a parte, parallelamente alla rece qui di seguito (che non è una recensione) c’è anche un Gameromancer col Rolex™ gratuito ascoltabile su Spotify. Ed embeddato qui sotto. Però se ci esci due canne 5€ puoi sentire pure gli altri 149, e c’è della roba abbastanza approfondita. In mezzo a tante volgarità, ovvio.

Anomaly Agent non ha mezza recensione negativa. Facile, quando su OpenCritic del giochino han parlato solo in 10. Un po’ meno facile quando di recensioni dello Stato Reale™ del videogioco, ovvero la gente che poi spende i soldi, ne hai 4870 su Steam. E il 97% di queste sono positive. Verrebbe da dire che è un’anomalia, no? C’è un gioco nel giro di 10 giorni ha raccolto così tanto, eppure non se ne parla. Manco io in realtà ne sto parlando, in effetti. Sto solo constatando che è andato forte tra il pubblico nonostante la critica non se lo sia inculato. Che non è manco una novità, a dirla tutta.

L'anomalia in una recensione di Anomaly Agent è la recensione stessa

Baciami le Palword Anomaly Agent e Palword. Entrambi snobbati dai radar della critica dabbene. Entrambi piaciuti un sacco a chi poi dovrebbe essere il pubblico di riferimento a cui parliamo. Prove tangibili che l’anomalia è chi scrive.

È da un bel po’ che ho preso atto di una cosa. Critica e pubblico parlano due lingue diverse. Potremmo fare un milione di esempi di aspetti che nelle recensioni sono ritenuti un pro e poi nella pratica non lo sono – tipo la rigiocabilità, se meno del 30% della gente arriva ai titoli di coda perché dovrebbe essere un pro? Potremmo portare un milione di case study dove la critica ha prima snobbato e poi rincorso (salutiamo Palworld) e altri dove ha snobbato e basta. È la norma, non può essere anomalo, no? E infatti ad essere anomalo è questo stesso testo. Chi è che ne sente il bisogno? All’atto pratico ci sono almeno 5mila stronzə che si sono sbattutə per lasciare un feedback su Steam. Facile supporre che chi si è limitato a “giocare e basta” – che fortunellə – sia molta più gente.

Questa recensione arriva a cose già fatte. Per un gioco che ok, va giocato per essere capito perché punta moltissimo sul suo aspetto “gioco” – non che quello “video” faccia cahà, comunque – ma alla fine YouTube te lo potrebbe raccontare molto meglio di me.

Io che ti posso dire? Giocando Anomaly Agent mi sono reso conto una volta per tutte di tutti gli errori di design che ha fatto Narita Boy. Gli ho voluto un gran bene, a Narita Boy, ma era più stile che sostanza. Si picchiava bene ma la velleità da platform era appunto una velleità, una posa, la sottomarca di cioccolato che compri all’Eurospin ma che non sarà mai roba da maître chocolatier. E manco da mezzo maître. Anomaly Agent è meno catchy a vederlo, forse. E sicuramente non ha quell’allure liturgica che in Narita Boy ti teneva lì fino ai titoli di coda. Ma non sbaglia un cazzo di colpo, al massimo a sbagliare sei tu quando confondi grilletti e dorsali mandando a fare in culo una combo.

Anomaly Agent è una danza. E tu devi far ballare le dita sul controller

Il gioco te lo dice subito. “Controller recommended“. Giocare Anomaly Agent con la tastiera è come lanciare del purè su un’opera d’arte, senza però la risonanza mediatica che trasforma il vilipendio in sovversione. Svuotato del suo significato di denuncia quel gesto è assolutamente idiota, per cui tira fuori il pad, collegalo al tuo PC – o fatti furbə e compra una cazzo di Steam Deck, se ti fa schifo l’idea di giocarlo su Switch – e inizia a scoprire quanto cazzo può essere soddisfacente un battle system dove di base c’è una combo sola. Però poi su quella combo ci aggiungono le schivate (che non la interrompono), i parry con la valigetta, la possibilità di fare danni extra se ad una certa spari con le pistole che raccogli in giro.

La curva di difficoltà è pure calibrata bene, le novità arrivano dopo che c’è abbondantemente il tempo di padroneggiare tutto il resto. Ad un certo punto viene quasi voglia di paragonarlo a Sifu, perché Anomaly Agent è effettivamente roba da tempo delle melee, solo che rispetto a Sifu è molto meno stronzo e un retry non condiziona nulla. Se schiatti banalmente ricominci l’area che stavi giocando, sapendo che superata ogni stanza c’è un checkpoint – e conseguente refill della barra della salute – che impedisce al tutto di diventare davvero frustrante.

Non è un cazzo male nemmeno il sistema di progressione. Oltre alle monetine da raccogliere dai cadaveri delle anomalie Anomaly Agent ti permette di vendere le emozioni. Nei dialoghi a scelta multipla puoi ferire o meno gli NPC, accumulando faccine tristi o faccine felici. Le faccine tristi si possono barattare per altre monete, mentre quelle felici con batterie che poi aumentano la salute massima. È una cazzatina che poi alla fine impatta ben poco, come ben poco impattano i vari potenziamenti sbloccabili che non è che vanno a rivoluzionare l’esperienza di gioco.

Ma tanto oh, il core funziona. A differenza della chiacchiera attorno al videogioco così com’è, dove c’è questa ipocrisia di fondo per cui si parla solo delle cose che possono generare effettivamente click, visual, abbonamenti e ascolti. Tagliando fuori gli Anomaly Agent, quelle anomalie che per un motivo o per l’altro riescono comunque atrovare 5000 persone decise a sostenere il gioco a parole, oltre che nei fatti col pad alla mano.

Per quale motivo lə dev avrebbero dovuto reinventare la ruota?
Dovremmo piuttosto reinventarla noi.

quanto spendere
12 /12€
bignami per pigri
Non giochi Anomaly Agent? Ci si becca una pagaiata...
top&flop
> Migliori pagaiate 2D del 2024 (per ora)
> Ferire le persone emotivamente rewarda!

> Non si inventa un cazzo. E sticazzi?