SegheMentali Fare carte false per lo status quo

Storie di inclusività al di fuori del mondo dei videogiochi

Aragorn impugna Anduril e sferra un fendente.

Aragorn impugna Anduril e sferra un fendente.

Qual è la differenza tra queste due azioni? Qual è il diverso impatto nella storia?
Come dite? Sono la stessa identica frase? Come siete ingenui.

Ovviamente, il primo Aragorn ha aspetto e carnagione caucasiche, mentre il secondo aspetto e carnagione sud-mediterranee.

Gioco di ruolo da poco tempo, ma ho già avuto modo di vedere quanto il whitepowerismo sia abbarbicato (anche) a questo ambiente.
Premettiamo che da sempre opere letterarie hanno subito modifiche e adattamenti, non solo nelle trasposizioni cinematografiche ma anche nelle stesse riedizioni e traduzioni, e finora è sembrato andare bene tutto. Compreso l’ingiusto ed assurdo oscuramento del ruolo di Glorfindel nel salvataggio di Frodo nei film de Il Signore degli Anelli. Ma in fondo vuoi mettere una bella gnocca tettona come Arwen con un alto elfo, sicuramente potente ma con calma piatta sul lato A?

Ad esempio, il colore biondo o castano chiaro nei capelli degli Hobbit nel libro arriva solo alla fine, grazie all’“inseminazione” di Galadriel della Contea, ma i quattro Hobbit del film variano fin dall’inizio tutti dal castano al castano chiaro. Per non parlare di Rosie, che è totalmente bionda. Ma quello ci va bene.

Onestamente, nel libro il pg di Arwen è assolutamente inutile ed irrilevante.
Serve solo a fare il collegamento con Luthien.

Poi, all’improvviso, un gioco di carte decide che Aragorn e Galadriel possono apparire anche diversə da come li abbiamo sempre vistə. E allora, apriti cielo. Aaaahhhhh, i pianti di rabbia e indignazione!

“Tolkien non dice così!”

Tesoro caro, se dovessimo basarci solo e letteralmente sugli scritti di Tolkien, allora ci toccherebbe buttare a mare tutta la saga, il tuo amato LOTR, The Rings of Power e mettici pure già l’anime sui Rohirrim. Perché mai ti vanno bene Galadriel e Sauron che si spogliano con gli occhi su una zattera in mezzo al mare e ti fa avvelenare il fegato una carta da gioco? Perché accetti le tettone ballonzolanti di Arwen in groppa al cavallo e non una carta da gioco?

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A sinistra, una legittima rappresentazione di Aragorn. A destra, pure.

Perché lì l’unica cosa che non ti fa chiudere un occhio sul particolare e minaccia il tuo piccolo mondo di potere e privilegio in cui finora sei stato regnante, è la sfumatura della pelle. Che guarda caso differisce dal tuo, ma soprattutto dall’idea che avevi, dall’abitudine di immaginarla uguale alla tua.

L’obiezione che sento spesso è: ma perché cambiano personaggi già esistenti? Perché non ne inventano di nuovi, perché non creano storie originali della loro cultura, invece di appropriarsi delle nostre?

Perché, tesoro caro, innanzitutto sono prodotti di fantasia e chi investe per farci film, serie, anime, fa quel che preferisce per portare la sua idea sullo schermo. Inoltre, personaggi e storie nuove se ne inventano ed escono di continuo e, per la maggior parte, tu sei lì a criticare uscite e presentazioni, sotto i post di cose che per principio neanche andrai a vedere. Infine: che brutto che è, sentirsi spogliati di ciò che sentiamo nostro eh? Peccato che proprio i popoli africani e i nativi americani avrebbero moltissimo da insegnarti al riguardo…

Le storie non sono mai “nostre”: i prodotti di fantasia appartengono alla fantasia. Rieditare un film, un libro, una carta da gioco non elimina le opere originali, dà solo più spazio alle infinite possibilità dell’essere umano.

Fantasia non ha confini, ricordi quel film?

E non venirmi a parlare di “inclusione”, per favore.

È una parola problematica sotto molteplici aspetti, perché la varietà nella rappresentazione di personaggi di diverse etnie, orientamenti sessuali e di genere, dovrebbe essere la fottuta normalità. Una varietà che rispecchi la realtà del nostro mondo com’è adesso, ovviamente diverso da quello in cui viveva Tolkien e a cui faceva per forza di cose riferimento, nel suo intento di creare una mitologia britannica che fino a quel momento era quasi totalmente assente.

Non perché non esistessero etnie o orientamenti diversi, ma perché ciò che differiva dal modello bianco occidentale era reso invisibile, rinchiuso in manicomio, osteggiato, sterminato.

Vorreste ergervi a paladini della volontà di Tolkien ma vi sfugge che portare avanti queste polemichette da quattro soldi (di rame) equivale a non aver capito un cazzo del suo universo. Un universo in cui il bene si realizza quando si mette da parte ogni diversità. Quando razze differenti imparano a essere unite per uno scopo comune.

Concetti che sembrerebbero scontati per chi gioca di ruolo ed è abituato a indossare vesti diverse di volta in volta. Ma impariamo ogni giorno, a nostre spese, che di scontato ormai non c’è più nulla.

Compreso il colore della pelle di Aragorn

Questo articolo è frutto dell'iniziativa Crowdsourcing sovversivo di Gameromancer. Che è 'sta cosa?