Ep. 157: Virginia Woolfenstein – Genesi degli sparatutto narrativi
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John Carmack è un coglione.

O quantomeno, questo ci insegna la storia dello Sparatutto in Prima Persona, perché ad una certa la trama altro che come nei porno, è diventato un elemento che ce lo fa venire durissimo. Half Life ha decostruito quelli che una volta si chiamavano Doom Clone – e adesso appelliamo come Boomer Shooter in quanto roba da vecchi tromboni nostalgici –, ma a Valve poi hanno fatto seguito una pletora di studi, titoli ed esperimenti. Da quel Far Cry 2 con tanto coraggio ma le idee di design un po’ confuse (dove cazzo s’è mai visto un AK-47 che fa la ruggine?) fino agli Wolfenstein firmati da MachineGames, punto d’arrivo di una serie che già comunque con Return to Castle nel 2001 (è sempre il 2001) si era data alla narrativa per cercare di sfuggire all’ombra del suo erede legittimo firmato id Software.

Insomma, da sparatutto a narratutto il passo è stato veramente breve. E ci ha regalato veramente tanto. Inclusa un’oretta di podcast tra maschi tossici che parlano di giochi da maschi tossici.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...