Ep. 41: DOOM, Tutta la Storia
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La storia dietro DOOM è la Storia dietro i videogiochi

Perché non si può negare che DOOM abbia toccato tutta la storia dei videogiochi. Qualcosa che va al di là del fenomeno di massa, capace di costringere le aziende a bloccare le porte usate dal Deathmatch. O di far nascere servizi come DWANGO per giocare online pre-Internet. Al di là anche dell’aver inventato lo sparatutto in prima persona, dell’essere Genesi ed Esodo di un genere che poi con Half Life mangerà la Mela e scapperà dall’Eden di Carmack e Romero. DOOM è seminale per tutta la storia dei videogiochi perché è con DOOM che il medium ha iniziato a farsi le canne e a bere birra. Ed è solo con DOOM Eternal che passerà alla meth.

Un esempio? È DOOM a vendere le DirectX di Microsoft ai dev

doom tutta la storia
Masters of DOOM Quei gonzi di I Love Videogames hanno scritto una bella monografia su tutta la storia di DOOM, qui.

Succede perché Bill Gates, all’alba di Windows 95, vuole rompere (per quanto possibile) con DOS e costruire il successo del suo Sistema Operativo nel dettaglio. E se vuoi essere tutta la storia dell’Informatica di consumo, non puoi non passare per DOOM, che è tutta la storia dell’intrattenimento. Perché DOOM in quegli anni era l’equivalente della Bibba per i giocatori. E scavando nel file system di un PC c’erano ottime probabilità di trovarne l’Icona (del Peccato). Ma succede soprattutto perché id Software è da sempre – purtroppo non per sempre – il motore dell’industria su PC.

In senso letterale. È id con Commander Keen a dare a quelli che all’epoca non erano certo la Master Race il loro Super Mario (nato, tra l’altro, proprio per essere Super Mario). E perché John Carmack è tra i primi in tutta la storia dell’industria a fiutare il business dei motori su licenza, e così la tecnologia dietro DOOM arriva a chiunque possa pagarla. I DOOM Clone nascono così, un gioco a cui tutto il mercato deve piegarsi. Chiunque sviluppa videogiochi in quegli anni non ha altro Dio al di fuori di Carmack e si inchina al cospetto di DOOM, che dopo aver messo ordine nel caos del PC Gaming lo fa anche con l’etica. Si inizia a parlare di Realtà Virtuale, e DOOM diventa il simbolo di tutti quei videogiochi violenti da discutere nelle aule dei parlamenti. Stanze piene di chi il fenomeno DOOM non lo respira e non lo capisce. Che però inizia a farsi domande di Diritto Internazionale applicato alla Rete.

Che altro? Ah, si, le WAD di DOOM formano chi farà tutta la storia dello sparatutto

Un sacco di gente che oggi lavora ai vari Halo, Call of Duty et simila ha iniziato da DOOM. In maniera apocrifa, lavorando a delle WAD (Were are all Data?) per il gioco. È l’inizio del fenomeno del modding, e soprattutto dello scouting fatto attraverso le mod.

doom id software tutta la storia
In un modo o o nell’altro, tutta la Storia dei videogiochi (maiuscola non casuale) passa da DOOM

Qualcuno viene poi anche infatti tirato a bordo direttamente da id Software. id infatti non è solo Carmack e Romero, ma nella sua storia annovera alcuni talenti veri dello sviluppo. American McGee transita da queste parti, per esempio. Forse lo ricordate, è la mente dietro il controverso Alice di Electronic Arts. E curiosamente già prima di id, aveva lavorato ad una creatura di id: McGee nasce come teser di Wolfenstein 3D per Atari.

Ma se si allarga il quadro alle sue conversioni, un sacco di gente ha messo le mani su DOOM. Perché se la Bibbia è stata tradotta in tutte le lingue del mondo, DOOM non può che essere convertito per tutte le macchine da gioco. È trasversale. Valve nasce in un certo senso da qui, anche se è un discorso che ci fa uscire dal mito Cristiano ed abbracciare la Titanomachia ellenica. Gabe Newell prima di lasciare Microsoft lavora a WinDOOM, la già citata conversione per Windows 95 di quella manciata di stringhe di codice che toccherà tutta la storia dei videogiochi. Se ne andrà sbattendo la porta a lavoro ultimato, fondando la compagnia che più di tutte contribuirà ad uccidere DOOM e i DOOM Clone. È Half Life il più emblematico esempio di uno sparatutto in prima persona che di DOOM si era stufano. Più lineare, più cinematografico, story driven. I dettami di uno shooter moderno, anche più moderno di quell’Halo che farà il successo di Microsoft e che ha ancora diversi echi del design di DOOM all’uscita. E indovinate da dove inizia Bungie? Esatto, da un DOOM Clone, Marathon.

Ma perché vi dico questo, se potete ascoltarlo? Premete play e lasciatevi trasportare…

Ne vuoi ancora? Nessun problema...