DLC #7: Still There, Audio-SegaMentale
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GhostShark Games mi ha fatto innamorare in 60 minuti.

Apri il sito web di GhostShark Games e in homepage trovi subito una semplice scritta. Cosa possiamo fare per te? Quattro paroline che fanno riferimento a quello che questi pazzi de Roma possono fare per altri studi di sviluppo, prestando il loro know-how e l’esperienza accumulata dal 2011 nel settore.
Quattro semplici paroline, ma che in me fanno nascere spontaneamente una risposta: Avete già fatto tanto.

Dopo Still There, dopo un'ora di chiacchierata, che altro posso chiedere a GhostShark Games senza sentirmi uno stronzo?

La storia è semplice. Ti piace un gioco. Molto. Chiedi alla PR che ne sta seguendo la comunicazione, approfittando del fatto che il gioco è italiano, se ti può mettere in contatto con gli sviluppatori. “Per il nostro pubblico”, dici. Cazzate. È perché ci vuoi parlare tu. Perché GhostShark Games ti ha smosso qualcosa, da un certo punto in poi di Still There.
Qualcosa che va oltre Still There come banale somma delle sue parti, oltre un’interfaccia macchinosa che su Switch rende chiaro che nello spazio nessuno può sentirti bestemmiare.

Qualcosa di cui senti il bisogno di parlare, anche se quel merda dell’Avvocato (che sta seguendo il gioco per quei parrucconi pettinati di Ilovevg) non ha ancora finito il gioco. Lo finirà, prima di scrivere, prima di paragonarlo all’Equazione di Dirac o a qualche altra porcheria da DAMS. Ma troppo tardi, perché tu hai bisogno di confrontarti con qualcuno adesso, appena lo hai finito. E quindi fanculo, fai qualcosa che sai che non si dovrebbe fare ma non te ne frega un cazzo: scrivi la recensione a caldo. Senza tempo di incubazione, senza dormirci su. Grazie a dio esistono le rece, che rompono il continuum spazio-temporale di sommielier tutti trama-grafica-gameplay. Ne parlavamo col Phantom Bidet di Andrea Maderna, tutto è collegato. Tutto è intorno a noi.

still there ghostshark games cina
La Cina è vicina?

Fondamentalmente, la genesi di questo DLC #7 è questa. Volevo parlare con GhostShark Games di Still There, tentare di confezionare un’AudioRece soddisfacente assieme a chi il gioco lo ha scritto, sceneggiato, per un tratto anche interpretato. Vissuto ad un livello così profondo che noi poveri babbani giocatori non possiamo far altro che sfiorare, e proprio per questo quando un dev parla dovremmo far silenzio e prestare orecchio.

Poi però la puntata ha preso il sopravvento, che di solito è il marchio di fabbrica che post-registrazione mi fa chiudere Skype e spegnere il Mac contento. Da 20 a 40 a 60 minuti, in cui si parla di Still There ma si arriva alla Cina.

Prestate orecchio, adesso parlano gli sviluppatori…

Ne vuoi ancora? Nessun problema...