Biomutant fa schifo ed è una merda. E tra un attimo ti spiego anche perché, approfittando che non siamo su @JoinTheRebellion quindi ho a disposizione una tastiera vera e mille parole. Che su Telegram stocazzo che poi me lo leggi un messaggio così lungo. Sono a una decina scarsa di ore di gioco, ho shottato il primo dei quattro giga-boss. E ho costantemente voglia di un’iniezione letale, perché la morte sarebbe un sollievo al confronto. Mi spiace per il team di sviluppo di 20 persone che s’è sbattuto, c’ha lavorato senza crunch e cazzi e mazzi. Davvero. Però una volta che il giochino sta sullo scaffale non conta chi sei, conta cazzo hai combinato. Almeno per me. Per chi elargisce i 9 a roba tipo Cyberpunk 2077 non posso parlare.
THQ Nordic è confusa. Qualche recensione parla di un buon battle system in un pessimo Open World, qualcun altro loda l’Open World ma lamenta un battle system mediocre. La verità è che fanno abbastanza cacare entrambi gli aspetti. Molto peggio il battle system, che è a mani basse la cosa peggiore del gioco dopo il narratore, ma non è che il mondo sia molto meglio. È un Horizon Zero Dawn dei poveri, un mondo post-apocalittico dove cavalchi antilopi e vai in giro a fare a mazzate. Begli scorci, per carità, però quando preferiresti avere le emorroidi piuttosto che andare in giro capisci che non va bene. È tutto lento, anche a cavallo. E i consumabili che trovi in giro non è che premino esattamente l’esplorazione.
Ti metti a ravanare in qualche cassapanca del Mondochefù e riemergi con paccottiglia. Un cacciavite, il manico di qualcosa, cose così. Servono ad alimentare il sistema di crafting, una delle più grandi illusioni collettive del giro dei giochini. Millemila armi diversi, personalizzati anche il buco del culo! E poi nei fatti non cambia un cazzo. Se metti quel manico piuttosto di quell’altro cambiano i numerini. Fai 2-3-4-5 punti di danno in più. Wow. La parametria nei videogiochi è una sola che serve a darti l’illusione che ci sia più contenuto (o più progressione) di quella che c’è. Era così in Borderlands ed è così in Biomutant, non si scappa. A livello di personalizzazione cambia giusto l’estetica ed eventualmente qualche effetto secondario. Perché la slamata di fuoco brucia e almeno quello nel gioco c’è e si vede. Peccato che non si senta.
Cosa succede se levi l’urto dai videogiochi? Succede Skyrim. Succede che dai un colpo e manca completamente qualunque feedback di ritorno. Non è una questione di controller che non vibrano quando meni, di animazioni che mancano o di nemici così tank da tirar dritti pure mentre le stan prendendo. È l’insieme che non funziona. In Biomutant manca la sensazione che i colpi vadano a segno. Te ne accorgi solo perché a schermo vengono fuori le scritte a fumetto quando entra una combo. Perché saltano fuori i numerini e la barra della salute scende. Ma i numerini sono buoni giusto sulla calcolatrice per Switch venduta a 9.99€.
E ciliegina sulla torta le collisioni sono pure fatte a cazzo di cane. Perché capita che attivi la modalità super kung fu, pigi quadrato (che triggera una mossa stile Rock Lee dove meni l’avversario in volo) e ti ritrovi a pestare il vuoto fine a fine combo. È un’agonia, una cazzo di agonia.
Viviamo in un’epoca dove giochi fatti da una persona sola sono riusciti a clonare pure piuttosto bene il free flow di Batman e qua manco quello. Che avete nel cervello per dire che 7 è poco?
Posso capire che vabbè, è un giochino simpa, gli stereotipi asian ci stanno pure. Lascia perdere il fatto che se al posto del coniglietto furry ci metti un cinese generico praticamente la trama è True Crime Streets of L.A., fisime per il kung fu incluse. Non c’erano grosse pretese, e ne è venuto fuori un gioco che a livello di immaginario è una roba di tre generazioni fa. Da comprare a 10€ nel cestone delle offerte della SME, ma ok. Ci posso anche passare sopra. Ma stiamo parlando di qualcosa che non funziona al livello delle sue meccaniche base. E che soprattutto non è divertente.
E non alla Death Stranding — posto che Death Stranding divertente lo era eccome, perché c’era della sfida anche solo ad arrivare in cima ad una montagna —, proprio a livello di videogioco. Non c’è soddisfazione, non c’è ricompensa, non c’è un cazzo. Solo bestemmie. Non riesco a trovare il bello in Biomutant nemmeno sforzandomi. Ed è il bello quello che mi permette di andare avanti. Ho bisogno di quella cosa che mi faccia dire fanculo ai difetti. Che mi faccia dire che se hai pisciato Horizon nonostante i suoi problemi perché Breath of the Wild è il primo della classe beh, sei un coglione. Che poco male se Narita Boy ha un level design sbagliato e non ha senso, artisticamente è pazzesco e ha un world building da paura.
Biomutant, di tutto questo, non ha un gran cazzo di niente. Oppure non sono stato in grado di trovarlo io, va bene uguale. Se scopri adesso che i videogiochi sono soggettivi (come tutto il resto della fottuta arte), benvenuto nella ribellione. La verità è che come al solito ti sei fissato sui maledetti numerini. Che riguardino la parametria o il voto in fondo ad una recensione non cambia. Quei numeri sono li per sviare il discorso. Che ti frega se ha preso 7 o se il Chiave-Martello-Spietato fa 10 di danno in più rispetto a quello normale? Sto evitando di dirti che voto darei io, che prezzo darei io, proprio per quello. Voglio parlare di Biomutant. Di quanto m’abbia fatto cacare. Del perchè magari a te non lo sta facendo.