Tre anni fa nella recensione di Loop Hero – giocato su Switch – indicavo come unico vero difetto il fatto che non ci fosse su iOS. Ora c’è. E peggio ancora il primo capitolo è gratis, mentre il resto del gioco si sblocca con 6€. Che è meno della metà di quello che costa di listino sulle piattaforme da very giocatory (PC e appunto Switch, per il momento). Tradotto: la mia daily routine è diventata che accendo il PC di lavoro, faccio partire Loop Hero su iPhone o su iPad e la mia esistenza è dannata per sempre.
Non è che ci sia più di tanto da dire su Loop Hero di per sé, ho già scritto una recensione sul gioco, ne abbiamo parlato una madonna in podcast e solo su Steam il giochino di Four Quarters ha alzato una cosa come 9 milioni. E manco a dire che quello che stai leggendo possa fare la differenza su mobile, nel giro di poco su Google Play ci sono più di 100mila download e come detto, il primo capitolo è gratis. Basta che te lo cerchi dallo store, lo tiri giù, giochi 10 minuti e sono sicuro che 9 su 10 esci pure i 6€ che servono per sbloccare il resto.
E allora perché siamo qui, io e te? Beh intanto perché siamo due stronzə. A me piace scrivere, a te probabilmente non dispiace leggere. Oltre a quello magari può essere interessante ragionare su come in questa veste mobile Loop Hero si giochi diversamente. In realtà anche no, perché tra averlo su telefono e averlo su Switch/Steam Deck cambia tendenzialmente poco (a parte la risoluzione dello schermo), e quindi potenzialmente io in questi tre anni avrei potuto portare Switch a lavoro e tenerla lì appoggiata al suo cavalletto buttando ogni tanto l’occhio.
Loop Hero funziona tendenzialmente da solo – è quello che i parigini del gaming chiamano idle game –, le fasi di combattimento sono automatizzate e le uniche cose che il gioco chiede di fare sono giocare le carte che si raccolgono e equipaggiare armi, armature e cazzate simili che vengono droppate. Dalle opzioni si può dire al gioco di andare automaticamente in pausa alla fine di ogni battaglia e/o alla fine di ogni “giro”, cioè una volta tornati all’accampamento da cui si inizia a giocare sulla mappa.
Loop Hero rompe un po’ quella che il DAMS insegna essere la differenza principale tra i giochini e i filmini: va avanti da solo anche se non lo stai guardando e non ci interagisci. È una versione D&D di un Tamagotchi se vogliamo, se non fosse un riferimento potabile solo per chi ha scavallato i 30 anni. Come col Tamagotchi abbandonato completamente a sé stesso prima o poi Loop Hero muore, quindi qualche attenzione gliela devi prestare. Però appunto settato in un certo modo il gioco gira mentre tu fai dell’altro e gli puoi dare un’occhiata quando il codice sta compilando, sei in call* o in tutti quegli altri momenti di improduttività tipici del capitale.
*No, non giocarci quando sei in call. È facilissimo che ti distrai e ti sgamano che stai facendoti i cazzi tuoi. Sii furbo.
Per il resto, che ho imparato da Loop Hero? Che un buon design non invecchia mai. Che la pixel art è fica pure sugli schermi retina. Che i giochini per smartphone non sono meno giochini di quelli per PC e console e spesso costano pure la metà di listino, ma questo l’avevamo già detto al Salone del Mobile.
Mi sono accorto che Devolver è un po’ che non ne indovina una e quest’anno m’ha pure steccato con Pepper Grinder, ed è un peccato perché dopo aver provato la demo al Next Fest ero abbastanza contropallato. Bizzarro che questo pensiero venga fuori proprio questa settimana in cui si sta ribadendo il suo status come rockstar dell’indie. Il doppio senso è voluto, visto che Take-Two se la passa malino e il 47% delle sue entrate dipendono proprio dal mobile (e il 14% da GTA V, che quest’anno ne fa 11). Bizzarro che succeda dopo che qualcuno s’è pure indignato perché mi son permesso di sottolineare per l’ennesima volta che sono indie col quasi e che forse con Triple-I finalmente si sta mettendo un po’ di ordine nell’etichetta indie.
Però direi che di riflessioni questa recensione di Loop Hero su mobile ne ha lanciate fin troppe.
Non male, per un pezzo nominalmente inutile.