Scrivo questa recensione perché mi sento un coglione, quando penso ad Unsighted. È quasi più una confessione. Un memento. Un modo per espiare colpe da cui potrei autoassolvermi, soprattutto perché io e Unsighted ci siamo lasciati con Alma che mi diceva che non sono i nostri errori a definirci e beh, non giocare Unsighted il 30 settembre 2021 è stato un errore. Però posso rimediare semplicemente giocandolo. Possiamo rimediare assieme, se lo giochi anche tu. Dare un nuovo significato all’espressione multiplayer, che non sia per forza quella di giocare la stessa partita o un sito web di giochini pieno di notizie del cazzo.
M’è capitato spesso di sentire quella riflessione di psicologia spicciola per cui il videogioco tratta di cazzo la morte. Non gli dà mai il giusto peso, perché giocando spegni vite con la stessa facilità di cui spegni neuroni e quando tocca a te ti basta ricaricare l’ultimo checkpoint. È chiaramente una cazzata. Ti voglio vedere quando alla fine del Disco 1 di Final Fantasy 7 t’accoppano l’healer se non ti accorgi di cosa vuol dire perdere qualcuno.
Si, ok, è finto e non fa male manco per sbaglio come il lutto quello vero. Nel 2022 c’è gente che ancora non capisce quanto puoi stare di merda quando ti muore il cane, figurati cosa può pensare ‘sta gente di un ammasso di pixel che vivono solo quando dietro lo schermo passa qualche impulso elettrico. Però è quanto più vicino possibile si possa andare al lutto. Prendi un personaggio chiave e lo elimini per sempre dal gioco. Il giocatore ci aveva investito, contava su di lui. Quelle meccaniche di gioco spariscono per il resto della partita, esattamente come quando viene a mancare qualche tuo affetto.
Ecco, Unsighted lo avvii e ti dice “hai presente Aerith? Ecco, qua può succedere a chiunque“. Come nella vita vera. Ogni personaggio con cui interagisci, dagli attori protagonisti fino tizio che cammina dentro il villaggio di notte perché lo fa sentire vivo, ha un timer. Quando arriva a zero è finita. Poco importa che sia il pescatore messo lì per far star zitta Greta Thunberg o il robo-fabbro che ti livella le armi. O ti spicci o per il resto della partita, per il resto della vita della tua Alma, dovrai farne a meno.
Puoi fare quello che vuoi. Anche qua puoi andare a pesca, esplorare alla ricerca dei collezionabili o infilarti in qualche equivalente delle missioni secondarie da generico da farmacia di The Witcher 3 che va di moda oggigiorno. Sappi che il tempo scorre e la gente muore. Muori anche tu, perché anche tu hai una cosa come 300 ore in-game prima di spegnerti. La cosa stronza è che uno dei collezionabili tra l’altro ti permette pure di guadagnare 24 ore per ogni unità che raccogli. Solo che Unsighted ti chiede se vuoi usare quel tempo per te o per qualcun altro, ricordandoti costantemente il Time-to-Leave di tutti. C’è anche un risvolto ludico, puramente utilitaristico in questa scelta.
Non te lo spoilero, perché Unsighted vive dei suoi segreti e di meccaniche non documentate ce ne sono un bel po’. È quasi una posa. Nell’era in cui Internet ha già squarciato il velo di Maya da un pezzo i segreti non sono più tali 10 minuti dopo la release. Però te l’ho detto, sono qua per espiare. Per restituire un po’ di quel tempo che non ho trovato per Unsighted quando era il suo tempo.
Parte del processo è mantenere il segreto, non dirti che è un videogioco e nei videogiochi c’è sempre una via, il cheat che segna la differenza con la vita reale e ti permette di essere più simile alla versione ideale di te stesso, quello che il timer dei suoi cari non l’ha sprecato già tutto. Alla fine tutto si riduce a questo. Il videogioco, si riduce a questo. Giochiamo per avere dietro lo schermo quello che non possiamo (più) avere davanti, sperando che qualcosa ci resti incollato e ci renda l’1% più decenti. Vale per chi lo fa just 4 fun, perché giocando stacca e magari se ammazza qualche mignotta in Gran Theft Auto poi non lo fa nella vita vera.
Sarà per questo che non mi sono mai lamentato dei caricamenti lunghi, quelli che ti lasciano davanti ad uno schermo nero in cui ti ci rifletti davvero e riflettendoti rifletti su cosa hai giocato. Unsighted, quantomeno su Xbox Series Qualcosa, ‘sti caricamenti non li ha. Quindi l’esercizio lo fai mettendo in pausa o in standby, per ritagliarti tempo lontano dallo scorrere del tempo in-game.
Nonostante ‘sto vizio di essere veloce e metterti fretta, Unsighted m’ha detto tanto. Non so quanto di questo tanto sono riuscito a mettere per iscritto, limitato dalla mia capacità di espressione. So che è il grande rimpianto del 2021, perché è figo organizzare i premi dei giochini indie e quant’altro, ma quando ti rendi conto di averne mancato uno così tutto perde un po’ di valore. So che è stato il primo proposito del 2022, e che per quello che vale proverò a riscattarmi per il resto dell’anno. Perché il senso di colpa funziona così, anche quello ha il suo timer che sconti vivendo e provando ad essere un po’ meglio di chi o cosa eri quando hai sbagliato. Perché non dobbiamo farci definire dai nostri errori, ma ricordarli sì.
Puoi giocare ad Unsighted anche disabilitando il timer. Non è un problema e per quello che vale non ti giudicherò unə giocatorə indegnə. Ti consiglio solo di provare a tenerlo attivo, male che va tanto sai che puoi bloccarlo di nuovo dal menù.