Io amo Overcooked.
Io sono follemente innamorato di Overcooked. Mi destreggio come un danzatore ubriaco tra hamburger marci e sushi scaduto. Molesto i miei amici, sia su Steam che nella vita vera, per qualche sessione di gameplay a suon di insulti e padellate. Io venero Overcooked, signore e padrone del co-op competitivo e non. Poi, però, arriva Overcooked! All You Can Eat e le mie bestemmie si sono infilate da sole nel forno, si sono cotte a puntino e si sono servite da sole sulla tavola imbandita di Ghost Town Games.
Overcooked! All You Can Eat è fragranza. E’ pace dei sensi. E’ il croccante al punto giusto. Sinestesia tra sapore e sguardo. Overcooked! All You Can Eat è tutto ciò che potessi mai desiderare, se non mi avessero sputato nel piatto prima di servirmelo. Perché questo titolo non è altro che la raccolta definitiva e pompata dei due capitoli precedenti. Fine. Migliora tutto? Sì. Si può giocare multiplayer online anche con il primo capitolo e addirittura in cross platform? Sì. Mantiene un framerate stabile anche quando stai cucinando una salsiccia, su di una mongolfiera in fiamme, al di sopra di una palude putrescente? Sì. E allora, dove cazzo sta il problema? Perché fai il sommelier di sto cazzo se il videogioco è la perfezione assoluta?
Ti rispondo io caro cliente affamato: perché il gioco costa 40 euro. E’ un prezzo irrisorio direte voi, vista la mole di contenuti. Ed è vero, assolutamente, il prezzo è quasi perfetto… Per chi deve ancora scoprire la saga, però. Perché io che ho anche il numero della madre degli sviluppatori, quella cara signora che prepara delle torte alla crema divine, ho già tutto tranne una zona in più. Che cazzo. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di fare uno sconto ai possessori dei due titoli precedenti? O, che ne so, di darlo gratis tipo? Davvero, questo significa sputare sul piatto in cui hai mangiato. In un gioco dove si cucina.
Queste mosse Nomura-style sono sbagliate. Non è che perché Kingdom Hearts va bene allora è giusto lucrare sui fan accaniti. Chiamatelo Overcooked! Final Mix Cream3.14 a questo punto, almeno so che vado incontro ad una bella farcitura durante l’acquisto.
Che poi per il resto è Overcooked. Mi vergogno anche a dirvi cos’è, perché se non lo amate vi meritate la crocifissione in sala mensa. Overcooked è un cazzo di social game dove bisogna cucinare seguendo uno schema presentato all’inizio del quadro, collaborare con gli altri, evitare i pericoli che l’ambiente ti mette davanti e fare più punti possibili fino allo scadere del tempo. Il tutto in luoghi ambigui, colorati, con musiche incalzanti e allegre, con variazioni nelle ricette collegate al cambio di ambientazione durante la partita e citazioni a famose saghe cinematografiche e non. Una bolgia adrenalinica che ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine del tempo massimo e che ti costringe a collaborare con gli altri membri del team come una serie di ingranaggi ben oliati. Questo è Overcooked.
La divinità ultima del co-op. L’esempio di come incastrare una narrazione parodistica con una meccanica semplice e efficace, che si trasforma in funzione di chi ha il gamepad in mano. E, soprattutto, diventa ingiocabile se si è da soli. Overcooked vive per il co-op e solo per quello.
Sono arrabbiato, seriamente. Una saga come questa dovrebbero conoscerla tutti. Dovrebbero amarla tutti. Dovrei poter girare per Roma a testa alta e con la maglietta di Overcooked addosso. E invece no. E’ una saga famosa sì, ma non abbastanza, che, invece di valorizzare chi la ama, prende e brucia tutto sull’altare delle nuove leve da infilare in cucina.
Sono deluso, seriamente. Perché in questa recensione ho dovuto attaccare Overcooked! All You Can Eat, e mi dispiace. Il gioco dovete comprarlo: è un capolavoro. I ragazzi di Ghost Town Games e Team17 hanno fatto un miracolo con il primo titolo, rendendolo accessibile anche a chi non ha amici da far venire a casa, e hanno migliorato tutto il migliorabile del secondo capitolo.
Sono triste, seriamente. Perché io amo Overcooked.