Skirim non fa schifo. Chi è che dice che Skyrim fa schifo? Non capisce proprio nulla. Io che sono un very gyuocatore sì che amo Skyrim. Come fa a fare schifo se tutti nel mondo lo amano? Cioè, ci sta una mod dove puoi evocare un orso con un benjo! E poi dai, i meme sul risvegliarsi sul carretto! Dai, chi non ha riso con quella cosa. E poi The Elder Souls di ThePruld. “Prima ero un avventuriero e poi mi sono beccato una freccia nel ginocchio” LOL che spasso. Come? Non faceva così?
Ah quindi è per questo che secondo te Skyrim farebbe schifo? Perché hai dimenticato come divertirti? Cosa? Quello che ti ho citato è solo roba collaterale al gioco che non ha nulla a che fare con il prodotto in sé? Beh… Cazzo.
Eh nostalgia canaglia che ci fa sembrare bello quello che invece era una merda. Quei ricordi distorti che diventano leggende e racconti, e che a loro volta trasformano un vaso vuoto nella tomba di Tutankhamon. Mettere Skyrim nella Valle dei Re, senza rendersi conto che i ladri di tombe sono passati già da tempo, è da stronzi. E ancora più da stronzi è non rendersi conto di non essere arrivati neanche a metà gioco e flexare le 300 ore basandosi sul cazzeggio o sul sentito dire.
Ma su una cosa avete ragione: Skyrim è una leggenda e come tutte le leggende ha un suo narratore. L’Omero di questa storia è un pappone vestito di bianco e rosso che fa danzare le sue puttane con parrucche e gattini. Nel tempo non ha fatto altro che guadagnare, togliendo soldi a chi gli succhiava il cazzo pur di avere un momento di felicità durante le gelide notti invernali. Una volta era il simbolo del successo, con sponsor famosi come la CocaCola. Ora non è altro che un pedofilo che attira i bambini con canzoncine del cazzo e balocchi.
Proprio come l’ubriacone natalizio, Youtube si ciba dei biscotti e del latte lasciati sul comodino dai vari abitanti di tutto il mondo. Per la precisione prima del 2012 l’algoritmo di Youtube spingeva soprattutto i contenuti con più visualizzazioni. Questo ha portato ad uno squilibrio vergognoso che premiava chi comprava visualizzazioni o chi era talmente pazzo da aprire e chiudere il proprio video n volte fino all’inevitabile morte cerebrale. Il contenuto non era importante (non che adesso lo sia n.d.r.), bastava scrivere una roba acchiappa views nel titolo del video, tipo “TETTE GRATIS”, e poi mettere un video di tua nonna che fa le orecchiette mentre ascolta Striscia la Notizia. Che in un certo senso è tette gratis, ma finiremmo a fare a botte con il barone rosso della televisione italiana, e quello ha ben altri misteri da risolvere.
Nel 2012 la sinfonia cambia. Rimangono comunque i titoli del cazzo acchiappa view, ma con una filosofia diversa: farti guardare il video. Perché sì, Youtube decide che non vanno bene le visualizzazioni, ciò che conta è il minutaggio complessivo guardato. La situazione si è andata complicando nel tempo, trasformando il minutaggio in una percentuale sul singolo video, portando i creatori a fare video di ore e ore. Poi tutto un sistema di Machine Learning che calcola quali video hai cliccato, per quanto tempo li hai visti, le ricerche fuori da Youtube. Ma cosa sono io? Un tizio che conosce sta roba? Non mi pare, quindi semplifichiamo al massimo: nel 2012 contava l’engagement. Dovevi fare i boffolotti a Babbo Natale, e mica uno solo, tanti pompini con ingoio. Dovevi essere sempre presente, con titoli super cringe e con video di pochi minuti che tutti avrebbero guardato anche solo per perdere tempo.
Servivano quindi giochi del cazzo, facili da registrare per ore e da spezzettare in video di 15 minuti. Un canale ancora sconosciuto creato nel 2010 raggiunge la vetta proprio grazie a questa filosofia: PewDiePie. Muoiono definitivamente tutti i canali d’animazione o con contenuti un attimo più articolati dei gameplay di Minecraft. Ok, per fortuna non sono morti del tutto, ma mentre prima se la giocavano, dal 2012 cercano di annaspare fuori da quella melma informe di contenuti super colorati e tutti uguali.
Da quel momento i gamer sono ovunque. Il termine nerd è sinonimo di figo. Iniziano a fioccare miliardi e si sedimentano nei nostri ricordi tutti quei giochi usciti durante il periodo in cui “videogioco” era sinonimo di spara spara ammazza ammazza. Sessioni di CoD a manetta registrate e buttate lì a macinare visualizzazioni, FIFA con le sue partite da pochi minuti che richiedevano zero fatica per essere trasformate in oro colato. La generazione PS3, che era alla fine del suo percorso, raggiunge il massimo della sua potenza mediatica. Complice anche il suo rimanere in bilico tra videogioco e cinema. A questi titoli si affiancano due giochi completamente diversi ma simili nello spirito: Minecraft e Skyrim. Entrambi usciti nel 2011, questi due giochi per quanto diversi avevano qualcosa che li rendeva perfetti per l’algoritmo di Youtube: erano sacchi (di merda) vuoti da riempire.
Con Minecraft è facile: è un sandbox gigante fatto in Java. Anche una scimmia saprebbe fare una mod o una custom map per quella roba. Quindi via di mod su mod e di video dove provo a farmi la mia casina di fango con la farm di galline che cagando uova creano diamanti. I Let’s Play di Minecraft finivano perché ad un certo punto lo Youtuber si rompeva il cazzo e voleva ricominciare dall’inizio. Eccola la filosofia vincente: ricominciare. Quello piaceva vedere alla gente: non il late game, non la storia, il ricominciare e vedere come lo youtuber avrebbe modellato il mondo. E in questo è partecipe anche un altro titolo che volutamente non ho messo perché ritengo decisamente sopra gli altri due, ma che su questa sorta di tempo stagnante ci marcia eccome.
Ed ecco che arriva Skyrim. Ore e ore di libertà fasulla dove non era importante arrivare al finale. Chi cazzo se ne frega del finale, davvero qualcuno se lo ricorda? Quella merda? Ma per favore. Ciò che rubava lo sguardo (e il tempo) della gente erano i meme sul carretto, il creare PG deformi e il masturbarsi sulle tonnellate di mod possibili. Andare avanti era stupido quando potevi mettere le tette giganti alle tipe e shottare la gente con un pezzo di formaggio.
Nessuno faceva caso all’immondizia che stavano giocando. Alle spade di gomma, ai dialoghi scritti con il culo, ad un’IA che si faceva rubare le armi da sotto il naso ma guai a toccare le galline. Davvero dovevo fare attenzione anche alla progressione? Cosa? Buggavo il gioco all’inizio e avevo quello che mi pareva subito. Cojoni che guardate il gioco nel complesso, io dovevo fare i meme sul 100 Illusion per gli amichetti dei TT/BT.
Questo è il perché Skyrim fa schifo. Il gioco è tutto tranne che un buon prodotto, che in un attimo è diventato il paese dei balocchi per quei bambini cresciuti durate il periodo d’oro di Youtube. Una cazzo di casa degli specchi dove riflesso vedi sempre il meme e mai il videogioco. Nessuno racconta Skyrim. Nessuno. Ne parlano tutti per massimi sistemi. Sembra un incontro in chiesa con il parroco, dopo che hai accidentalmente coperto le stigmate di Padre Pio con dei sassi, per paura di aver rotto la statua. Nessuno ti spiega il problema, ma tutti lo venerano. Eppure abbiamo duecentomiliardi di versioni di Skyrim, ma tutto ciò che abbiamo imparato è che può girare anche su un frigorifero.
Però c’è Youtube. Con questo prodigioso mezzo abbiamo iniziato ad amare Skyrim. Abbiamo iniziato ad amare i videogiochi e la loro libertà. Abbiamo riso e ci siamo divertiti. Quanto erano belli quei tempi, quanto erano belli quei videogiochi. Il poter andare la mattina a scuola e raccontare di quello youtuber che ha scalato una montagna in verticale con il cavallo. Madonna che ridere i bug, mamma mia. Come? Quello non è un bug ma design fatto con il culo? Ma no dai LOL quello è un bug, e i bug sono divertenti. Per i miei idoli di Youtube sono divertenti…