Immergiti in un mondo dove la realtà ha superato il cyberpunk più spinto: Proxi GDR è una campagna ambientata nell’anno 2159, nel pieno dell’Era delle ASI (Artificial Super Intellicence), anno in cui niente è virtualmente impossibile. I viaggi a velocità super luminale hanno completamente stravolto la fisica come la conosciamo noi, lavorare non è più una necessità e… Sta succedendo qualcosa di allarmante.
Nei panni dell’operatore della sicurezza Eddie, dell’addetto alla manutenzione Everly e del programmatore di linguaggi AGI (Artificial General Intellicence) Earl dovrai investigare sul misterioso malfunzionamento che ha isolato il quadrante gioviano dal resto della rete di SIALON 03, la ASI che si occupa di Energia e Industria per tutti i mondi e le colonie umane nella galassia. Complotto? Ribellione? Prime avvisaglie di una rivolta delle Intelligenze Artificiali, divinità confinate in simulazioni indistinguibili dal reale, contro i propri padroni/sudditi?
Le giornate su GANI02 erano indistinguibili una dall’altra. Virtualmente era impossibile tenere traccia del tempo; non veniva scandito da nessun avvenimento in particolare. Everly sulla carta era il responsabile – beh, uno dei responsabili in realtà – delle comunicazione dell’insediamento gioviano con la Terra, ma fondamentalmente il suo era un lavoro di attesa. Di cosa, poi, non lo sapeva nemmeno lui. Non lo sapeva nessuno di loro. GANI02 era una vecchia gallina, come insisteva a chiamarla Earl, ma non aveva bisogno di grossi interventi di manutenzione. Di fatto non veniva spinta a velocità Proxi Luminali (il massimo che si potesse spremere, da un pezzo di ferraglia obsoleto come quello) da un sacco di tempo. La verità? Erano dei perfetti nessuno in una zona periferica della galassia, assolutamente irrilevanti nel Grande Schema delle Cose e condannati a sparire dalla memoria collettiva poco dopo il loro decesso. O almeno, questo è quello che Everly pensava fino all’Incidente…
Un lampo. L’impatto sbalza Earl lontano dalla console di comando, come un sasso scagliato da una fionda. È successo tutto troppo in fretta, non è riuscito a virare in tempo. Non è colpa sua. Non è colpa sua.
La cabina di pilotaggio si illumina di rosso a intermittenza, mentre una costellazione di allarmi si accende e spegne sulla board di controllo. Una pioggia di frammenti ha perforato i serbatoi, non sappiamo neanche se ci sia abbastanza energia per scendere a terra. Ganimede ci guarda dall’esterno, droni sospesi nel nulla, sonde spaziali spente, basi a terra probabilmente piombate nel caos.Sembra ieri che fluttuavamo placidamente nello spazio, sulla Carretta che ci accompagna da quando siamo usciti dall’incubatrice. Forse perché, effettivamente, non era più di qualche ora fa. Ma il tempo ha perso la sua chiarezza, da quando siamo usciti dalla Realtà-100. Ricordo quel comandante, una sorta di strano sergente Hartman che sembrava innamorato di Eddie, e che reagiva all’istante a tutti i comandi di Earl. Everly invece se ne stava lì, sotto shock, e non credo che abbia ancora superato il momento. Difficile, quando accetti una connessione remota e ti ritrovi in un’altra realtà.
“Silonia regna!” urlava Eddie. L’eco di diecimila soldati alle nostre spalle accompagnava le sue parole, un’armonia distorta, con bombe e raffiche di proiettili a comporre la nostra musica. Ma era tutto finto, tutto costruito. E l’IA a capo di quella realtà… Non sono neanche sicuro che esista più, ormai.
Non sono passate che poche ore da quel primo allarme, e le cose stanno già degenerando. Qualcuno sta cercando di incastrarci, quello è chiaro, mentre tutto sulle colonie terrestri e gioviane va a rotoli. Forse qualcuno vuole questa guerra. Ma io non voglio farne parte. Non voglio farne parte. Ma so che devo. Lo devo agli altri.
Voglio tornare a casa.
“Restano tre ore d’ aria”.
Ambrogio sapeva essere implacabile, come solo una AGI umana solo in apparenza poteva essere. Il suo compito era assistere la squadra su GANI02 al suo meglio, le menzogne per tranquillizzarli non erano semplicemente parte della sua natura artificiale. E quindi ciclicamente li aggiornava, tutti e quattro, sullo stato delle loro risorse residue di ossigeno. Everly non poteva fare altro, se non torturarsi contando i respiri tra uno degli aggiornamenti di Ambrogio e l’altro. Eddie stava guidando quel che restava di GANI02 verso EXALON JUNO, Earl si stava dedicando al suo tentativo di hacking e Edwige… Beh, Edwige non era mai stata davvero con loro in quelle ultime ore. D’improvviso, un segnale di risposta da Io.
“Se la passano proprio male, quei poveracci”.
Ma non potevano fare niente per loro, alla deriva per il sistema gioviano, con le risorse in rapido esaurimento e (ormai ne era certo) presi in mezzo in un tentativo di Golpe indipendentista. Che poteva aver architettato chiunque di loro, anche lui stesso: il Sistema era bidirezionale, negli anni non lo aveva mai sospettato.
“Vi prego! I tecnici che ci hanno chiuso qui dentro hanno lasciato questo”.
Uno strano dispositivo a forma di tagliere (che diavolo era, poi, un tagliere? Il panico lo stava facendo sragionare) e un cubo, che Earl aveva associato ad un’antenna. Poco, ma meglio di tentare di fare irruzione in EXALON JUNO completamente disarmati, in inferiorità numerica e senza la benché minima possibilità di farsi aprire la porta, se non schiantado contro la base il loro unico mezzo di trasporto capace di raggiungere velocità decenti.
Rotta per Io.
Me la sono vista dannatamente brutta. Ho vaghi ricordi di quello che è successo, di Eddie che mi issa di forza sul pod per portarmi sulla Vecchia Gallina, di Edwige attonita mentre Ambrogio cerca di tenermi disperatamente in vita.
È andato tutto storto, tutto quello che poteva finire male: ho rischiato di finire schiacciato da un Killdozer per recuperare una tavoletta che non sappiamo come accendere e una specie di antenna che potrebbe rivelarci tutti.
Ci restano poche ore di aria, e non possiamo far altro che andare su EXALON JUNO, dove ci aspettano quelle che pensiamo essere le forze seccessioniste dietro tutto questo casino.
Oppure forse un’alternativa c’è…
Forse…
Davvero qualcuno si è preso lo sbattimento di programmare una Realtà-70 o 80 così… Beh, così ’70 o ’80? Un dischetto di metallo da inserire in un apparecchio, una specie di corno con due casse alle estremità che gracchiano voci metalliche. Davvero, la gente utilizzava questa roba per comunicare? Gli altri si sono scollegati dal Sistema-2, qualunque cosa sia.
Io no.
Io ho deciso di rimanere collegato. Per poter andare sotto copertura, ho detto agli altri. E in parte è vero, razionalmente è stupido tagliare tutti e tre un cordone che potenzialmente è l’unica cosa che ci sta tenendo legati a terra, rendendoci impossibile il definitivo ammaraggio nella follia. Ma il motivo principale è un altro: è una cosa che normalmente non avrei mai pensato di fare. E visto che non posso fidarmi nemmeno di me stesso, tanto vale provare a sorprendermi. A meno che poi me non ragioni… Beh, come me. Fottuta ricorsione…
Era il momento che qualcuno tirasse fuori le palle.
Gli altri due sono troppo tecnici e ragionano in modo troppo tecnico. Per qualche strano motivo, è gente che tende ad attribuire sentimenti a quella che di fatto è semplicemente strumentazione. Equipaggiamento. La Vecchia Gallina era in condizioni critiche, l’unica cosa che avesse davvero un senso era utilizzarla come diversivo. Ho detto ad Ambrogio di schiantarsi contro EXALON JUNO tra qualche ora, in modo da poterci infiltrare tranquillamente.
Era l’unica cosa da fare, l’unica cosa sensata che potessimo fare.
E allora perché mi sento così strano? Sta succedendo qualcosa che non abbiamo ancora capito a fondo. Everly parla di seccessionisti gioviani, ma secondo me c’è qualcosa sotto. Alla fin fine la Terra non ha mai messo troppo il naso nei nostri affari, fino a qualche ora fa portavamo avanti delle vite assolutamente tranquille ed indipendenti.
Cos’è, che ci sfugge?
Proxi GDR – Prequel è uno spin off del podcast Proxi Luminale, ideato da Fabio “Scalo” Scalini e Marco “Ghign0” Ghinassi.
Proxi GDR è un esperimento di “podcast di ruolo” in collaborazione con Gameromancer – il podcast videoludicamente scorretto.