Quello della discoverability è uno degli argomenti a cui Gameromancer – nel senso più ampio del termine – è più legato. Perché è il nostro Millennium Bug, quella cosa che Steam e in generale chiunque abbia messo su uno store per la rivendita digitale di giochini dovrebbe risolvere e invece ignora, e la stessa cosa fa la critica tradizionale. Si gioca e si spinge solo la roba mainstream e non si fa niente per promuovere i prodotti che invece ne hanno più bisogno, e il caso di Football Drama in questo senso è emblematico. Il nostro PokeyLope ha beccato Pietro Polsinelli (l’autore del gioco) in quel di Colonia durante la Gamescom 2019, ci siamo innamorati del suo progetto e abbiamo deciso di andare all-in: recensione su I Love Videogames, rece qui su Gameromancer e – crepi l’avarizia – puntatona del podcast dedicata. Tutto a ridosso del lancio, tutto per cercare di dare la massima visibilità possibile per i nostri mezzi ad un gioco di calcio tutto italiano che non è il solito gioco di calcio. La nostra risposta al problema della discoverability, la “scopribilità” di un gioco che altrimenti avrebbe un time-to-live di tipo 10 minuti nella homepage di Steam, schiacciato tra un Walking Simulator e qualche altra porcata del genere.
Oltre all’ospitone, che è ovviamente il già citato Pietro Polsinelli, vi beccate in omaggio un Pietro “Phatejoker” Iacullo vittima di body-shaming, i due autori delle rece(nsioni) sui nostri canali Stefano “Cummenda” Calzati e Francesco “TheLawyer” Alteri e l’onnipresente Filippo “Veschipedia” Veschi, poco a suo agio quando c’è una palla tra le sue gambe ma molto più sul pezzo quando si entra nell’argomento discoverability.