Ep. 71: Recensire lammerda
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“Non ti piacciono i videogiochi”.

Per qualche motivo quando non si è d’accordo con qualche affermazione fatta su internet, si ricorre sempre all’accusa, all’attacco. “Non ti piacciono i videogiochi, per questo ne parli sempre male”. Quante volte ho sentito questa frase del cazzo. Non significa una sega. Per fare l’edgy ci vuole molta meno fatica: ti basta un profilo fake con l’immagine di qualche videogioco sconosciuto e i pollici per andare sotto le pagine di videogiochi a scrivere che gioco blasonato X fa cagare. E non serve neanche dare chissà quale spiegazione, è sufficiente buttare in pasto a internet il commento e aspettare che i pesci abbocchino. Si ottiene così una frittura mista di reaction e di papiri incazzati in difesa del giochino preferito.

Fare del contenuto partendo dai videogiochi, al contrario, è il modo più imbecille per dimostrare il proprio odio per il medium

Ore e ore spese per creare qualcosa di nuovo per gli altri, ma soprattutto per se stessi, con l’unico obbiettivo di dichiarare il proprio odio? Ma fanculo, ma cazzo mi frega. Quando si crea si fa soprattutto per soddisfazione personale. Siamo tutti degli egoisti megalomani, chi più chi meno, quindi arrivare a creare qualcosa che poi odierai per osmosi è autolesionismo.

La verità è che chi crea contenuto i videogiochi li ama eccome. Probabilmente più della sua stessa vita. E se arriva a dire che qualcosa non gli piace è perché non gli piace davvero. Non ha la verità in tasca. Qualsiasi giudizio è soggettivo, recensioni comprese. Quindi non è detto che a te lettore non possa piacere quel videogioco. Il videogamedunkey di turno non è nè dio nè un guru. Al massimo un pagliaccio. Ci sta essere in disaccordo, ci sta parlarne, ci sta amare la merda.

Everhood
Per approfondire:
Frammenti di realtà

Quello che non ci sta è stroncare sul nascere qualsiasi discorso con frasi lapidarie che non ammettono repliche. Perché poi è un attimo che a qualcuno giri il cazzo e l’ambiente diventi tossico. E a farne le spese sono i lettori casuali che cercano di districare un bandolo della matassa in fil di ferro. Questi poracci spesso si ritrovano in mezzo ad un campo di battaglia non avendo gli strumenti per capire cosa sta succedendo. Perché, udite udite, ogni videogioco ha diversi livelli di lettura in base all’esperienza e alle conoscenze pregresse di ogni singolo individuo. Ed è normale imbattersi, di conseguenza, in utenti che hanno pochissima esperienza. Utenti che potrebbero rimanere scottati da questa situazione, tanto da stare alla larga dal videogioco che gli avrebbe potuto cambiare la vita.

Quindi magari anche basta con ste cazzate dette tanto per dar fiato alle vuvuzela che avete in bocca e iniziamo a parlare in modo costruttivo. Anche perché in fondo…

“I videogiochi (non) ti piacciono”

Ne vuoi ancora? Nessun problema...