Abbiamo finalmente trovato un Tripla-A che passa il test Sieg-Heilteri. Per giunta è pure “la solita esclusiva Sony”, un generic RPG-open-world-story-driven-cazzi-e-mazzi. Eppure Tsushima qualcosa da dire ce l’ha eccome. Al di là del battle system solidissimo (per quanto copiato da Assassin’s Creed 2 con l’aggiunta di katane) di Ghost of Tsushima colpisce l’approccio all’Open World, il voler rendere l’isola qualcosa che ha senso esplorare e che comunica col giocatore, non il solito hub del cazzo dove raccogliere le missioni secondarie del cazzo e e ottenere ricompense… Sempre a cazzo.