Lunediscord #2: Death Stranding, prima parte
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Death Stranding e la politica, due mondi così strettamente legati, connessi, rimpatriati sulla stessa terra.

Non si parla strettamente di politica in questo Lunediscord dedicato a Death Stranding. È giusto accennato da quei tre rifugiati di Phatejoker, Lightning e CyberMantis. Si parla di tante cose collegate, aggiunte ad un discorso che sta alla base del videogioco di Hideo Kojima. Quasi apparentemente marginale, ma che tocca la nostra realtà: quella dell’oggi.

Ci sono spoiler nella puntata, quindi evitate di ascoltare se non volete un cazzo in culo grande come un ombrello di Fragil… Ehm… No dai, questo si è visto anche nei trailer. Ma tra deliri metafisici su quante seghementali è possibile farsi durante una cutscene del gioco, esce una frase da un miasma di onde sonore incazzate contro l’adattamento in lingua italiana: Sam Bridges in Death Stranding è un ri… mpatriato.

Argomento, quello del rimpatrio, strettamente legato alla politica, e Kojima con Death Stranding lo sa bene. Io però di scovare e indagare se effettivamente ci sono legami con la storia odierna non ho voglia, e quindi vi dirò una mia congettura tutta fuffa e niente Creature Arenate.

Death Stranding parla della Brexit. Probabilmente non ha un cazzo di senso logico, ma se ci pensate bisogna effettivamente collegare una terra separata e arrivare ad una spiaggia. Bisogna rimanere uniti e con la Brexit che è successo? Scissione interna tra cittadini e stato, litigate con l’Europa, l’America di Trump che da oltreoceano agguanta l’isola alla deriva e stringe legami. Cazzo, Capital Knot City è Washington e da li parte il nostro fattorino d’oltre mare per riconnettere l’america con la sua terra madre. La spiaggia da cui sono partiti morti i padri fondatori e sono riemersi difronte ad una nuova spiaggia sotto un arcobaleno senza blu.

Ok ok, vi sto ovviamente perculando. Di politica in Death Stranding si parla, ed è ovviamente un avviso, un disclaimar grande quanto le palle che mi fa Die Hardman ogni volta che apre bocca: “se non rimaniamo uniti, non potremo mai fronteggiare i pericoli devastanti che incomberanno su questo pianeta, che siano il Death Stranding o Trump.”

Quindi, riconnettiamoci. Entrate nel gruppone e ascoltate questo secondo Lunediscord… Chissà, forse salveremo l’america insieme un giorno.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...