Lunediscord #3: Depressione post Death Stranding
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Dopo aver finito Death Stranding, sono solo.

È già il momento del dopo Death Stranding, l’ho capito solo adesso. Quanto tempo ho passato, su quella spiaggia? E all’improvviso sono di nuovo fuori, nel mondo di gioco. E poi ancora più fuori, nel mondo vero. Quanto tempo è passato, da quei titoli di coda? Ore, giorni, minuti… Sono arrivato alla fine, è il momento del dopo, no? Il momento di scegliere cosa giocare dopo Death Stranding. Ma non ci riesco.

Sono solo, dopo aver appena finito il gioco. Spengo la televisione, appoggio il pad sul tavolino. Fisso il vuoto. Per quanto, non lo so nemmeno io. Ne traggo conforto, lo sento affine. Non riesco a concepire un dopo, è questo l’effetto che mi ha fatto Death Stranding: mi sento vuoto, svuotato emotivamente come alla fine di una relazione. Ho dato tutto, ma ho fallito lo stesso. Death Stranding alla fine mi ha lasciato senza guida.

Sono ancora su quella Spiaggia, solo e depresso, come non lo sono mai stato in Death Stranding

Nessuno intorno a me. Nessun altro Sam a rispondere quando cerco compagnia, incitamento. Devo solo scegliere cosa giocare dopo, no? Non dovrebbe essere difficile andare avanti. Non è il mio primo dopo, non è la prima volta che un gioco come Death Stranding finisce e non so più cosa fare. Questa volta però è diverso. Questa volta il gioco non è finito quando ancora non ero pronto, no. Ho accolto la fine come una benedizione, ogni pezzo finalmente al suo posto, il mistero svelato. È la fine di qualcosa di grande, forse più grande anche di me, ma adesso sono libero. E allora perché sogno le catene? Perché, maledizione, perché ho paura di impegnarmi di nuovo, che qualcosa possa prendermi di nuovo così tanto e scuotermi? Gioco per questo.

Dico sempre di giocare per questo. Che gli altri non capiscono un cazzo, convinti che perda il mio tempo invece di fare un figlio, dedicarmi al decoupage.

Imbecilli.

Vivo, per questa merda. Vivo grazie a questa merda. Storie che per qualche ora mi distraggono dai problemi veri, mi fanno sentire importante per il semplice fatto che hanno bisogno di me quanto io ho bisogno di loro. È la relazione più stabile che abbia mai avuto, una presenza costante ben prima che scoprissi che mi piacciono le ragazze. Adesso è tutto a puttane, dopo Death Stranding. Ho una paura fottuta. Paura di sentirmi di nuovo come mi sento adesso. Paura di non sentirmici più, come mi sento adesso.

Paura che nessuno mi capisca e paura che altre persone lo capiscano, come ci si può sentire dopo. Spengo la televione, appoggio il pad sul tavolino, metto le cuffie. Sono troppo vecchio, per questa merda? Death Stranding mi ha lasciato solo, senza guida. Depresso. Incompreso.

Questo podcast forse potrebbe salvarmi…

Ne vuoi ancora? Nessun problema...