Ma che cos’è, questa Reductio ad Nintendum? È quella tattica da oratoria dei videogiochi per cui Nintendo è meglio e se pensi il contrario sei un imberbe minchione. Questi non sbagliano mai, hanno inventato le frecce direzionali, gli stick analogici, i videogiochi e probabilmente pure Pippo Baudo. Poco importa se sostanzialmente solo una di queste quattro affermazioni è corretta — tenderei ad escludere quella su Pippo Baudo. Il guaio è che questa cosa sta uccidendo il nostro senso critico. L’evidenza dei fatti mi è rotolata attorno alla velocità del suono l’altra sera mentre giocavo a Team Sonic Racing. Quando è stata l’ultima volta che è uscito un gioco del genere? Ok, escludendo la roba indie più o meno bella, più o meno All Stars Fruit Racing. E per trovare l’ultima volta son dovuto tornare al 2012, dove… Era uscito comunque un altro titolo di Sonic (All Stars Racing Transformed, nello specifico). Più di 5 anni di buco e nessuno che abbia pensato di fare un clone di Mario Kart multipiattaforma?
Vedi un gioco di kart su console e pensi immediatamente a Mario Kart. Logico, Mario è la Proprietà Intellettuale più famosa del mondo e chiunque ha giocato ad un capitolo a caso della serie, che sia un giocatore o no. Il problema è quello che viene subito dopo…
Certo che Mario Kart però è un’altra cosa…
Commento medio da nintendrone che applica la Reductio ad Nintendum
Dici vabbè, non è colpa degli sviluppatori. Siamo noi che siamo una merda, loro non fanno altro che accontentarci. Abbiamo rotto i coglioni a chiunque abbia provato a costruire un’alternativa a Mario Kart — a meno che non si chiamasse Crash Bandicoot, perché siamo degli animali solo finché non ci tirano fuori un prodotto che ci riporta a quando la nostra vita era più facile e ci illudono che comprando una remastered la nostra vita possa tornare ad essere facile, tipo che Activision ci estingue il mutuo di casa —, è normale che poi chiunque abbia pensato che fare un clone di Mario Kart potrebbe essere una mossa suicida.
Facciamo questo esercizio. Cercate su Google “Team Sonic Racing recensione” (vi metto pure il link alla ricerchina, così non dovete sforzarvi troppo) e aprite i risultati di quelle che si presume siano le testate più autorevoli di questa nazione dove chi tiene il pad in mano è un bambinone, sticazzi se il resto del mondo sta alzando i miliardi dal business dei giochini. Fatto? Bene, adesso provate a fare CTRL+F (o cmd+F, se avete fatto i debiti per comprare un Mac) e cercate la parola “Mario”. A parte in un caso in cui per coincidenza “Mario” è anche il nome dell’autore del pezzo, Mario Kart è citato continuamente. Ed è di nuovo Reductio ad Nintendum. Cosa che avrebbe pure senso, se si andassero ad analizzare le differenze che rendono Team Sonic Racing un prodotto alla fine abbastanza diverso, un’interpretazione diversa dello stesso concetto dietro la serie Nintendo. Ma invece viene fatto o per sottolineare quanto i due titoli abbiano punti di contatto (e grazie al cazzo, verrebbe da dire) o di sfuggita, senza che la menzione arricchisca il pezzo. Perché alla fine tutto si riduce a Nintendo, e tutto va e viene paragonato a Nintendo. Anche tra chi invece quando scrive qualcosa si presuma accenda prima il cervello e filtri le sue parole, e fa questi paragoni nel modo sbagliato: non per mostrare cosa c’è di diverso, ma per semplificare l’analisi dicendo che Nintendo è meglio. Che spesso è anche vero, ma vorrei che mi si spiegasse perché e come si è arrivati a quella conclusione.
È chi fa critica, il vero colpevole. Perché gioca a fare la geisha creata esclusivamente per il nostro piacere — e niente ci dà più piacere di avere un nemico contro cui puntare il dito — e ci asseconda, invece di prenderci a schiaffi in faccia e dirci a chiare lettere “ma che cazzo stai dicendo“. Pensateci, la prossima volta che vi viene da dire che Mario Kart è un’altra cosa però.