Prima di cominciare Se ne parla sempre troppo poco, perciò prima di iniziare a parlare del giochino vorrei ringraziare Sara Cascianelli e Laura Innocenti per l’ottima localizzazione italiana del titolo. Grazie mille.
Penso non esista modo più sintetico per riassumere Darkest Dungeon II di queste poche e semplici parole: in questo mondo tutto e tuttə ti vogliono male. E non sto esagerando, perché nella nostra avventura verso La Montagna qualunque roba ci si parerà davanti vorrà solamente farci fuori, senza se e senza ma. Nel nuovo titolo di Red Hook Studios noi infatti guideremo “La Diligenza”, un’allegra compagnia di disgraziatə nella loro avventura per portare il fuoco nel cuore della Montagna, e alleviare così i dolori del mondo. O almeno lo spero, visto che nonostante diversi tentativi chi vi scrive non è ancora riuscito a battere l’ultimo (anzi, meglio scrivere credo ultimo) boss.
All’inizio della nostra spedizione ci verrà chiesto di scegliere chi portare nella nostra allegra scampagnata verso l’oscurità, scegliendo quattro personaggi da una pool (che si amplierà mano a mano che spenderemo la valuta guadagnata nei nostri viaggi) per comporre un team che sia efficiente. E per dirla elegantemente qui iniziano già i cazzi, perché nella composizione del quartetto dovremo tenere conto dei vari ruoli, della posizione di combattimento da assegnare ad ogni membro, di come funzionano i loro attacchi eccetera. Insomma, non basterà picchiare e basta ma dovremo picchiare bene: infatti le azioni dei nostri personaggi saranno vincolate alla posizione che hanno sul terreno di battaglia, rendendo ogni combattimento una guerra tattica e da affrontare con criterio, onde evitare di prendersi sonore sberle anche dal più scarso dei mob. I combattimenti a turni saranno scanditi dalle azioni del nostro party, che non potrà contare solo sulla forza bruta per superare le avversità, ma anche su vari buff e debuff per concludere i fight più velocemente possibile e minimizzare così il rischio di ferite o crisi dei personaggi. Ah già: perché se un membro del party dovesse prendersi troppe botte potrebbe andare in crisi, che comporterà la perdita di tutti gli hp fino a 1, col conseguente rischio di lasciarci le penne molto in fretta. Di contro potrebbe pure trovare la determinazione per recuperare tutti i suoi punti ferita e vari buff. Insomma, high risk high reward.
Risposta breve: col cazzo. Infatti durante il nostro viaggio e durante i fight i nostri allegri combattenti interagiranno tra loro e, come in qualsiasi bellissima compagnia alla fine del mondo, rischieranno di starsi sui coglioni a vicenda. Membri abbandonati alle loro crisi durante un fight o ignorati dall’healer del party rischieranno di sviluppare antipatie tra loro, che potranno tradursi in disprezzo e odio reciproco anche solo tramite l’utilizzo di alcune azioni in battaglia, finendo così per smettere di cooperare e diventando meno efficienti durante l’avventura. E non è nemmeno così difficile farlo eh, o almeno non lo è stato per me: durante la mia prima run sono riuscito involontariamente a far si che tuttə i componenti del team si odiassero a vicenda, a vederla da fuori pareva una puntata di Lost.
Durante le nostre scampagnate attraverso gli scenari, gestite esattamente come le spire di Slay the Spire, avremo la possibilità di visitare dei luoghi che serviranno a scoprire cosa si cela nel passato dei vari personaggi. Ognunə di loro ha una storia da raccontare, fatta di scheletri nell’armadio o nefandezze da perdonarsi, e questo spinge davvero tanto a deviare il proprio cammino per visitare questi santuari. Perché diciamocelo: è sempre bello farsi i cazzi altrui scoprire chi si cela dietro la sicurezza -o presunta tale- di chi controlliamo dall’altra parte dello schermo.
Concludendo: Darkest Dungeon II è fico. Ogni partita è tosta da gestire per via delle millemila variabili che possono mettersi in mezzo. Io non sono ancora riuscito a completarci una run, non so se perché è il gioco che sa essere davvero stronzo o perché sono io che sono scarso, però alla fine torno lì, a farmi prendere a calci in culo da mostri e creature mentre arranco verso La Montagna.