Avete letto bene: per giocare ad How 2 Escape ho usato un’iPad ed è stato una figata. Comunicavo con il mio amico e nel frattempo prendevo appunti con la penna. Lui con mouse e tastiera si muoveva all’interno di questo treno in corsa cercando di descrivere tutto ciò che vedeva nel minor tempo possibile e con la maggior precisione possibile. Io scorrevo tra le app sullo schermo del tablet alla ricerca di qualche piccolo dettaglio, di qualche forma o scritta che potesse aiutarlo a risolvere i puzzle e uscire da quella situazione. Una combinazione di meccaniche asimmetriche perfetta… Se non fosse per alcuni enigmi. Purtroppo How 2 Escape ha dei problemi grossi in quello che è, di fatto, l’ossatura del gioco. Se alcuni puzzle sono ben strutturati, con un ottimo ritmo e con una buona dose di comunicazione tra i due giocatori; altri sono terribili: incomprensibili, a volte risolvibili da uno solo dei due senza che il gioco ti abbia mai menzionato questa possibilità e indescrivibili, rendendo praticamente inutile la meccanica principale dei giochi asimmetrici: la comunicazione.
Non è un brutto gioco però, anzi, ti lascia un buon sapore; e come dice il mastro Antonino Cannavacciuolo: “Se ti lascia un buon sapore in bocca è un buon piatto” (o era Barbieri… chi cazzo se lo ricorda, non vedo MasterChef da una vita). In conclusione, è un buon inizio, ma va sistemato e a volte anche ripensato. Vi lascio la recensione approfondita qui in basso, ma la trovate anche su Youtube e in formato audio su Patreon e Spotify.