Hai un (Codice) Amico in me
Non è nostalgia. È Nintendostalgia. È diverso. Ed è un cazzo di casino.
Sarà stata l’estate di mezzo, sarà stata l’uscita di una serie di giochini che aspettavamo quanto Giorgia Meloni aspetta un corteo di studentə per guidare gli sbirri alla carica, sarà un po’ quello che te pare ma abbiamo giocato diversi indiementicabili ultimamente.
Tipo quel Cocoon così perfetto e brillante che Somerville HAHAHAHAHAHA, tipo Venba che in due ore ti annichilisce l’esistenza, soprattutto se sei figlio di terroni venuti “da giù” per darti un futuro migliore e una malinconia sospetta quando sotto Pasqua nei supermercati trovi le uova di cioccolato ma non la Pastiera. Tipo un Videoverse che riesce a superare tutte le tue aspettative e altro che retrofilia, è una testimonianza di quella decade pre-social network che appartiene a noi millenial e a noi solə.
Tipo che ti parcheggio l’elenco dei giochini sul blog. Però siamo implicitamente d’accordo che pigi play lo stesso, se non l’hai fatto molli anche una bella recensione a 5 stelle su Spotify e facciamo un po’ di dibattito attorno a questi giochini piccini di cui in Italia si occupa giusto stocazzo, se non ci pensa Gameromancer.
Quando non parlate male degli altri non avete niente da dire. Quante volte mi son sentito dire questa cazzata. E questo nonostante ci siano contenuti e contenuti dove senza parlare male di nessuno – a parte forse il Capitalismo – cose interessanti sono state dette. L’idea di questa uscita, per esempio, mi è venuta quasi tre settimane fa. Dopo che Nintendo ha tirato fuori F-Zero 99 nell’ultimo Nintendo Direct e a stretto giro
raccontava di quella volta che su Nintendo La Rivista Ufficiale (quella vera) dava 11 a Mario Galaxy.Io quell’11 lo ricordo nintendamente nitidamente. Ero in seconda superiore, in quella fase un po’ edgy proto-adolescenziale in cui ti identifichi più con Kratos che con Super Mario. Il mio amico L. però no, lui era un nintendaro convintissimo. Così convinto che poi quell’anno per colpa sua mi sarei pure comprato Wii, perché dopo aver provato la sua durante un’autogestione c’ero rimasto sottissimo con Wii Sports. L. era così convinto che comprava pure NRU e ho un ricordo nitido di lui che entra in classe urlando “UNDICI! UNDICI! IN CULO A GTA!”.
Non ho questo tipo di ricordo per nessun’altra marca a parte Nintendo. Non provo le stesse sensazioni che mi ha suscitato il solo trailer di F-Zero 99 (prima rabbia, poi curiosità, poi amore) per nessuno dei pezzi del mio passato che mi viene rivenduto a prezzo pieno in quest’epoca della nostalgia un tanto al chilo. Eppure non sono un nintendaro convinto come L. – o quantomeno come lo era lui 15 anni fa, ora chissà che fine ha fatto. Perché? Boh. Ma oggi indaghiamo. Dopo le solite stronzatine che mettiamo nella newsletter.
Marvel’s Spider-Man 2 si platina in 30 ore? Tu frigni, io godo.
Di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Se davvero questo secondo capitolo “dura poco” e ha preferito la sostanza alle fetch quest del cazzo e alle attività secondarie copincollate dal tie-in di Spider-Man 2 quello di Raimi. Era il difetto principale del primo capitolo e il motivo per cui invece lo stand alone su Miles Morales volava a confronto.
I videogiochi si stanno riempiendo di merda per venire incontro alla nostra coprofagia.
Per spendere 80€ (che non sono mai 80€ perché “aspetto i saldi”, “lo guardo in streaming” o stronzate del genere) quell’unica volta all’anno pretendiamo 100+ ore di contenuti all you can eat. Sticazzi della qualità, devo poter ordinare 6 piatti di uramaki e spendere meno di 20€, non è proprio concepibile spendere la stessa cifra per mangiarne solo un paio, ma di livello.
Se davvero Insomniac ha fatto questa mossa potrei sborrare.
Dopo aver rovinato Forbidden West e Ragnarok era davvero ora che qualcuno in PlayStation dicesse basta. Poi ok, lo stanno facendo sull’IP su cui è più safe farlo perché è Spider-Man e figurati se può floppare.
Ma lo stanno facendo e a volte tanto basta. E se non ti sta bene, stai dalla parte del problema.
Hideki Kamiya è tipo Francesco Totti.
Kamiya s'è dato da Platinum. Dove andrà a finire? Io ho una teoria che secondo me è molto suggestiva, cioè il ritorno all'ovile. Come ha fatto Mikami per la pensione dopo aver quittato Tango.
Questo per il futuro. Ma guardando al passato? Kamiya per me è stato Totti. O Baggio. Non di certo Cassano o Balotelli – anche se il livello di malattia mentale è quello –, ma manco un Maldini o un uno Sheva capace di vincere tutto. Seguono 20 minuti di delirio ludico-calcistici che puoi trovare su Patreon.
I primi 5 minuti come al solito sono free-to-listen, e se proprio non c’hai un euro in tasca puoi usufruire della trial gratuita di 7 giorni per ascoltare tutti e 110 i Gameromancer col Rolex™ pubblicati finora. Puoi anche spendere un solo euro – o subbarti su Twitch, che ti costa una sega se hai Amazon Prime – per entrare nel gruppo riservato a chi paga.
Se hai già cacciato il grano, l’episodio è ascoltabile anche su Spotify.
We Are Social Ubisoft
Di Maura “Mewra” Saccà
Cosa succede quando all'interno di una grande azienda (tipo, non so, UBISOFT) iniziano a spuntare fuori un sacco di denunce per molestie sessuali e abusi vari ed eventuali?
Beh, serve qualcuno che si prenda tutta la colpa. Diciamo che è stato lui, che ai livelli superiori non ne sapevamo niente, conferenzina stampa in cui denunciamo fermamente "qualsiasi tipo di violenza", facciamo partire una finta indagine interna per "andare a fondo alla questione" e TAAAAC giorno dopo tutto come prima.
E no, non sto parlando della trama di Succession, bensì della nostra amata gaming company francese Ubisoft, che si sarebbe potuta chiamare Rubisoft se fosse stata fondata dalla nipote di Mubarak (Saluti Presidente, pace all'anima sua).
Dal 2020 a oggi più di 50 ex e attuali dipendenti hanno rilasciato testimonianze di diversi comportamenti tossici tra abusi sessuali, molestie e discriminazioni varie che, per farla pulita, facevano da concime al letamaio di merda che era il posto di lavoro di Ubisoft.
Dopo 3 anni di investigazioni, 5 tizi maschi a caso importanti, tra cui l'ex VP della compagnia e l'ex braccio destro del CEO sono stati portati in centrale per essere interrogati sulle vicende.
Vi spiego. Avete notato la parolina ex?
Eh bene, erano già stati allontanati (vi ricordate i capri espiatori di prima no?), così la compagnia avrebbe potuto dire di essersi liberati delle poche mele marce.
Ma le testimonianze aumentano, le indagini continuano e GUARDA UN PO' ATTENZIONE si scopre che le violenze erano SISTEMICHE? MA NO DAI NON CI CREDO.
Cioè mi stai davvero dicendo che TUTTI in un'azienda X sono a conoscenza del clima di tossicità e sessismo che permea l'aria? No va beh follia.
Mi immagino Ubisoft come We are Social.
Solo che piuttosto che avere l'Excel delle più scopabili, costringevano le stagiste a vestirsi da Ezio, ma con solo il mantello addosso.
Nemmeno Ellie questa volta è immune.
Di Pietro “Phatejoker” Iacullo
La recessione continua a picchiare forte l'industria dei giochini Tripla-A. Dopo EA che fa fuori 50 persone da Bioware, Embracer che chiude Volition (quelli di Saint Row) e Epic che ammette candidamente di spendere più di quello che guadagna – lasciando ovviamente a casa gente per rientrare delle cifre – adesso è il turno di Naughty Dog.
Siamo abituati ad una romanza attorno a Druckmann & Co. di studio invincibile, punta di diamante dei First Party PlayStation e incapaci di sbagliare un colpo. Cazzo, hanno perfino tirato fuori il miglior adattamento cinematografico di un videogioco per HBO.
La realtà dei fatti però racconta una storia diversa.
Non tanto (non solo) per i ritmi di lavoro insostenibili di cui s'era provato a parlare all'alba di Parte 2 – prima che poi la questione diventasse "ma è troppo politico!!11!" –, quanto proprio per lo stato di forma della Naughy Dog attuale. Parte 1 è andato sotto le aspettative, Bungie ha bocciato Fazioni (la modalità multiplayer online stand alone che era in sviluppo) che ad oggi sembra sia freezato e adesso rotolano teste. Soprattutto per quanto riguarda il q/a.
Nel mentre Sony qualche mese fa annunciava tutta fiera che quest'anno (fiscale) prevede di vendere la cifra record di 25 milioni di PS5.
Buone per pagare la pensione a Jimbo, ma evidentemente non per fare il testing dei propri giochini. O per pagare gli stipendi a qualche poveracciə.
Il drama però mica poteva mancare del tutto dalle nostre vite. Questa settimana non riguarda i videogiochi, ma la bolla del fumetto. E in particolare Lucca Comics. Abbiam chiesto a qualcunə più sul pezzo di noi lumi sulla faccenda e Cecilia Formicola ha risposto alla chiamata:
Bastiencontrariə
Di Cecilia Formicola
Che succede se alla fiera del fumetto più grande d'Italia viene invitato un autore che non solo ha pubblicamente insultato e minacciato una collega su facebook, ma che è stato anche denunciato per favoreggiamento dell'incesto e produzione di materiale pedopornografico? La risposta è semplice: niente. Anzi, viene anche candidato a un premio.
Lasciamo un attimo da parte Bastien Vivès e la battaglia "libera espressione vs. responsabilità comunicativa": la facciamo ogni singola volta che unə autorə problematicə viene invitatə a un festival o esce con una nuova opera. Non credo serva sottolineare che se facciamo comunicazione è fondamentale riconoscere la portata e le conseguenze di cosa e come comunichiamo. Non serve neanche stare qui a rispiegarci che la comunicazione è politica, e che finanziando un'opera finanziamo la diffusione e la legittimazione delle idee dellə suə autorə.
Lasciamolo da parte e concentriamoci sull'aspetto più assordante di questa vicenda: il silenzio. Non c'è una casa editrice che si sia esposta con un pensiero critico, nè un'associazione; non un dibattito tra autorə né un commento da parte dellə organizzatorə del firmacopie o della fiera. Niente, se non qualche voce senza eco; come se il messaggio che si manda portando al Lucca Comics un autore come Vivès fosse perfettamente normale. E il punto è che lo è.
Non c'è nulla che nel piccolo mondo del fumetto italiano non avvenga indisturbato. La critica è inesistente, il dibattito e la protesta pure. E se ci sembra che il problema non esista allora le spiegazioni non sono dovute: non c'è da giustificare nulla se non ti viene chiesto conto di nulla.
Facciamo tanto lə intellettuali quando puntualizziamo che il fumetto è cultura; poi però facciamo girare sempre le stesse tre idee in croce, masticate e risputate da un'editoria vecchia e priva di coraggio, che possono risultare innovative solo perché la retorica dominante è sempre una sola - quella della cultura nerd maschia. Ci inceppiamo appiattendoci su noi stessi finché siamo tutto e il contrario di tutto e le nostre storie non sanno di niente. Non siamo abbastanza intellettualmente ed emotivamente onesti da usare la nostra voce in modo autentico.
Come si interpreta questo silenzio? È complicità? Menefreghismo? Ricatto? Per me, è che ci prendiamo così poco sul serio che l'idea contraria nel mondofumetto non è soltanto silenziata: semplicemente non esiste.
È assenza. Ed è più fragorosa di qualsiasi scusa raccontiamo a noi stessi.
Palinsesto (San Giovanni) della settimana
Questa settimana andiamo in pausa. Cioè, il podcast esce – è già uscito, ascoltalo, infamə – ma su Twitch abbiamo bisogno di questi giorni per finire di organizzare I3 e QUE3R. Che ebbene sì, possiamo confermare andranno on air il 17, 18 e 19 ottobre – la prossima settimana.
Gli studi sono caldissimi, i giochini da vedere parecchi tra già usciti, in prossima uscita e world premiere alla Geoffoni. Insomma, se te lo perdi sei proprio unə coglionə.
Spammini Tattici Nucleari™
‘Sta settimana è il deserto.
Amaterasu sul solito e salvifico Sacro Blog™ ha ritirato fuori Outer Wilds. Che bella coincidenza che ne abbia scritto a ridosso di Cocoon, a modo loro sono gemelli;
Mi ero perso questo editoriale di Marco Bortoluzzi sul solito PoteriArcani. Si parla di com’è che ha chiuso Volition (i loschi soggetti dietro Saint Row) e in generale di come sta messa ammerda l’industria. Se ti suona simile ad uno dei post della prossima settimana, beh, benvenutə nella recessione;
Ti ricordi che settimana l’altra si parlava di bullismo e gatekeeping nei giochini da parte di taluni creator? Bene, questa settimana su Akiba Gamers si esplora lo stesso argomento ma nella bolla di Anime e Manga. Grazie a quel bell’uomo di Bass Bellomo;
Sul gruppone Telegram l’inossidabile TheDrake94 del fu Trycast Podcast ha endorsato questo video essai. È un video che ne sa assai.
Solito discorso. Se hai fatto o visto qualche contenuto interessante, segnalamelo. Ogni settimana la parte più complicata da riempire della newsletter è questa. Vale tutto, eh: Direct su IG, messaggi su Facebook, segnali di fumo. Basta che mi spacci robba e sia buona.
Nintendostalgia
Non mi sento così nei confronti di nessun’altra marca, nessun altro gioco del mio passato. Non è quella nostalgia un po’ becera tipica dei remake e delle remastered che ti fa ricomprare Medievil per la terza volta (la seconda era su PSP) e per la terza volta accorgerti che era un gioco di merda già all’epoca. È qualcosa di più profondo, perché ok, pure Nintendo a volte cade nella faciloneria che contraddistingue tutti gli altri player sul mercato (tipo spacciandoti la già pluri-menzionata Mario 3D All Stars con i giochini emulati male dentro), però mediamente a Kyoto del restauro hanno fatto un’arte.
Adesso sarebbe facile evocare F-Zero 99, che come tutta quella che ormai si può definire “serie 99” prende un classico del nostro passato e lo ibrida con le idee Gen-Z di una battle royale. Sarebbe facile perché assorbita la delusione per il fatto che sarebbe bello avere un vero nuovo F-Zero – e invece è dai tempi di Wii U che ci accontentiamo delle piste a tema in Mario Kart 8 – F-Zero 99 è un prodotto geniale, che prende il capitolo per SNES e lo trasforma in una bolgia di rarissima lucidità. C’è una barra della salute che scende quando si sbatte contro qualcosa, sia un avversario o il margine della pista. La stessa barra può essere sacrificata anche per attivare il turbo. C’è una seconda barra, che si riempie raccogliendo i frammenti che vengono fuori quando due auto sbattono, che una volta riempita attiva un piano sopraelevato della pista e permette dei sorpassi che altro che il Pallottolo Bill. È uno dei modi più freschi che si potevano trovare per innovare una formula che sembrava sostanzialmente aver detto tutto, grafica a parte, già su SNES. Tant’è che pure la concorrenza – e disclaimer: per quanto mi riguarda WipeOut >>> F-Zero – si è dovuta arrendere all’evidenza dei fatti, perché tirata fuori una Mecca per corridori cyber-positive come WipeOut Omega Collection su PS4 non puoi fare oltre. Una volta che hai inventato la ruota nulla può superare la ruota. Tranne F-Zero 99, evidentemente.
Dicevo, sarebbe facile evocare F-Zero e in generale la serie 99, ma sarebbe altrettanto facile additarlo come caso isolato, quasi una botta di culo da parte di gente che si muove a tentoni. Però poi è successa la stessa cosa anche quando s’è riproposto Metroid Prime. Presentandolo una merda, perché pareva una semplice remastered a cui Nintendo aveva applicato PrimeHack per rendere i controlli meno imbecilli e più simili a come si gioca un FPS su console, ma poi viene fuori che invece il codice sotto è quello originale ma gli assets che ci girano sopra sono rifatti da zero. È una di quelle cose borderline dove non si capisce se è un remake o una remastered e a seconda del tuo punto di vista sulla cosa la risposta è mutevole, ma denota un atto d’amore quasi non dovuto per un’operazione dove appunto ti bastava chiappare Dolphin e mettere tutto in vendita comunque a 40 carte. E ok, lo vediamo come “non dovuto” perché il Capitalismo ci ha abituato spesso e volentieri a mosse di questo tipo – Nintendo stessa l’ha fatto, rivendendo su Virtual Console le ROM dumpate da EmuParadisce a 7€ al download – però è proprio questo essere fuori dal tempo e dalle logiche che rende Nintendo, beh, Nintendo.
Parliamo spesso di Game Boy Advance come di una delle migliori console della Storia. GBA altro non è che un revival di (S)NES.
La serie Super Mario Advance di fatto riproponeva i capitoli classici dell’idraulico in versione portatile. L’ordine è quel che è, perché Super Mario Advance 1 è il remake di Super Mario Bros. 2 – quello che in patria manco era un Super Mario, e infatti è stranissimo – riveduto e corretto e poi Mario Advance 2 è in realta Super Mario World in incognito. Kirby: Nightmare in Dream Land è Kirby’s Adventure per NES con un cifro di extra, tipo la possibilità di rigiocare tutto impersonando il fichissimo Meta Knight. Metroid: Zero Mission era un rifacimento del primo Metroid, e anche la serie di The Legend of Zelda si è unita alla festa con un double pack A Link To The Past + Four Swords.
È una metodologia che è colata anche fuori da NES e SNES, e poi fuori da quello che è stato GBA. Anche Game Freak in quegli anni ha seguito questa tendenza riproponendo – va detto, in modo non particolarmente brillante – Rosso e Verde nelle versioni Fuoco e Foglia. È diventata poi un’abitudine, la stessa abitudine che su Nintendo DS ci ha benedetti con Oro HeartGold e Argento SoulSilver, che probabilmente rappresentano il pinnacolo della formula classica della serie. Ed è probabilmente anche parte del motivo per cui per cavalcare l’onda di Pokémon GO si è tornati sì a Kanto, ma con un sacco di nuove idee tali per cui ancora oggi non mi pento di aver speso 60€ per giocare Pokémon Let’s Go a Fanculo. Qualcosa di Let’s Go è rimasto: i raid trovano qui il loro archetipo, per esempio, ma anche diversi aspetti legati alle catture in Leggende Pokèmon Arceus – che è nammerda, ma una di quelle da giocare – affondano qui le radici. Leggende Arceus stesso è un modo non convenzionale di tornare a Sinnoh, oltre che probabilmente l’unico capitolo della serie che nonostante tutto è davvero degno di nota negli ultimi, boh, 10 anni. Proprio da HeartGold e SoulSilver, guarda caso.
Ora, è chiaro che per Nintendo tutto questo sia comunque commercio. Non sono amicə nostri, prova ne sia che non ci penserebbero due volte a mandarci al gabbio per “punirne uno per educarne cento” come già visto un sacco di volte sia in USA che alle nostre latitudini – e no, non sono ironico, c’è gente che è finita in galera per aver spacciato R4 e moddato Switch. Sono semplicemente avidi giocattolai estremamente più avvezzi e più in gamba nel rivenderci il nostro passato a prezzo pieno. Ma parte di questo talento è il riuscire a farlo con (l’illusione di) tantissimo cuore, abbastanza cuore che sembra proprio che il periodo di pre-pensionamento di Switch sarà proprio costellato di operazioni di questo tipo.
Il trucco più astuto del Diavolo è convincerci che non esiste. Quello di Nintendo è la Nintendostalgia.
È un retrofuturo, una casa sull’albero dove il marketing vuole vederci rifugiare ma riusciamo a farlo assieme a figliə e nipotə. O anche banalmente per i cazzi nostri, sapendo che in fondo stiamo rigiocando sempre gli stessi giochi, che però non sono mai davvero gli stessi giochi. In un certo senso è quasi un 1984 dove però il passato viene modernizzato, non sovrascritto. Sarebbe bello che in parallelo venisse anche preservato. Lo abbiamo detto un miliardo di volte.
Ma in fondo è meglio questo 1984 scritto da una Zaibatsu nata nel 1889, che la nostalgia da discount che ci spacciano tutti gli altri. No?
Adesso ho un sacco voglia di fare una roba stile Uomini Sony ma a tema Nintendo. Magari la organizziamo davvero per le prossime puntate del podcast, d’altronde la regola dell’Amiibo non sbaglia mai. In ogni caso per qualche motivo non avevo voglia di chiudere con la frase di chiusura dell’editorialone, per cui eccoci qua a fare le solite call to action del cazzo.
Devo ringraziare i Patron, perché in queste settimane in cui ho avuto un po’ di cazzi a livello di salute si sono preoccupati – anche troppo – ma soprattutto sono stati la benzina per pianificare un po’ dei prossimi contenuti. Qualcuno uscirà for free pe tutti, qualcun altro avrà il paywall. Glielo devo. Se ti riconosci in queste parole, grazie.
Gameromancer in ogni caso è una cosa di tuttə. Anche di chi non vuole/non può pagare. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizz… No aspetta, discorso sbagliato. In ogni caso la nostra Mother Base è e rimarrà sempre il gruppone su Telegram. Siamo più di 750. Vuoi essere il numero 751?
Al solito: ogni like, condivisione, spammino, anche solo dire allə tue amicə IRL “oh, guarda che dicono questə” è un enorme aiuto alla causa.
Sarebbe bello se ci fossero delle alternative, magari che non utilizzino così spesso la parola sborra.
Io sono stronzo: metà dei giochini piccoli che avete detto ancora devo giocarli. Sto aspettando lo stipendio per comprarmene e giocarne qualcuno. Per quanto riguarda Spiderman 2 sono molto contento: se si grattano via tutte le subquest del caso, forse quando uscirà su PC lo prenderò molto contento.
Anche perché roba stra imbottita di contenuti non riesco più a giocarla.
Sto fermo all'inizio con starfield perché mi dà l'impressione che sia talmente grosso che non abbia tempo di giocarlo, idem BG3.
Per quanto riguarda il ridimensionamento degli studios, siamo davanti una crisi sistemica dovuta al fatto che produrre giochi costa troppo e che la soluzione non è alzare il prezzo del prodotto finale, ma abbassare i costi di produzione: il problema è che finché si potrà, le cose continueranno così.
Sono anche preoccupato per i dipendenti rimasti dentro le software house, perché temo che di creare prodotti più piccoli non ce ne sia voglia.
Per quanto riguarda la parentesi Nintendo, io non sono mai stato nintendaro: a casa mia era disprezzatissima.
Io però, per curiosità NRU me lo compravo dai tempi del GameCube e le esclusive mi mettevano molta curiosità.
Quando mi sono messo con Debora è iniziato l'amore con Nintendo.
Lei, Nintendara fino al midollo mi fece innamorare di Mario e Luigi Superstar Saga e di roba per Wii che non avrei mai toccato, come Wii Sports.
Ti capisco bene quando parli delle "operazioni nostalgia" di Nintendo, secondo me sono diverse da quelle degli altri studios perché hanno molto a cuore la loro Legacy: dei giochi a cui tiene veramente (come pure Link's Awakening) propone dei prodotti che sono capaci di riaccendere la fiamma dell'interesse e di giustificare l'acquisto di un gioco vecchio sotto nuova forma: guarda anche il nuovo super Mario RPG.
io muoio dalla voglia di prenderlo per rigiocarlo.
È che Nintendo, è Nintendo: all'interno ci sono persone geniali che amano mettere cura nei loro giochi, tanto quanto attaccate economicamente alle loro IP.