Inutile opporsi, il cambiamento travolge tutto. Non ne posso più di sentir parlare di cancel culture, di politically correct, di social justice warrior e altre stronzate del genere. Non ne posso più nemmeno io di ‘ste robe che provano a contrastare un cambiamento culturale che ci voleva come il pane. Però sticazzi, davvero, è solo rumore di fondo che cerca di minare le convinzioni di chi già guarda il mondo con gli occhi del futuro. I commenti su Facebook mi hanno rotto il cazzo, sì, quelli che arrivano da gente che non picchierebbe mai una donna salvo quella che a casa gli stira le camicie, da gente che ha tanti amici gay ma se una coppia si bacia in stazione attraversa i binari per dargli un pugno sui denti. Però sticazzi, sono i mostri generati dal vecchio mondo che scompare, ma finalmente il nuovo non è più in ritardo.

Il nuovo mondo non è più in ritardo

L’effetto di questa palla di neve che rotola e ingloba tutto è incontrovertibile. Stamattina ho letto uno che sotto un post scriveva “prima hanno rovinato le serie tv, poi i film, ora si parte con i giochi“. Roviniamo tutto, rovineremo tutto, raderemo al suolo questo schifoso patriarcato che si traveste da ministero dell’istruzione e ricorda alle ragazze di “pensare a cosa succede se condividi un’immagine troppo spinta”, strapperemo gli occhi del finto progresso di questa società che ancora guarda ai transessuali con disagio. E voi non ci potrete fare un cazzo, perché il cambiamento è già in atto.


Per approfondire:
MemoryCard: Semper Fidel

Per un Bobby Kotick che se non è in una bara gli è finita comunque troppo bene c’è una ragazza che almeno scrive bene che non verrà più giudicata per il suo aspetto; per ogni lamentela per la riduzione delle tette di Tifa nel remake di Final Fantasy 7 ci sono diecimila copie vendute di un blockbuster che ha una protagonista lesbica e un’altra con un braccio grosso quanto la tua testa di cazzo che gli metti 0 su Metacritic; per una mod di merda che abbellisce Aloy troppo grassa c’è un Johnny Depp che se ne frega del machismo tossico e dichiara davanti al giudice sì, lo sono, sono un uomo che ha subito violenza domestica dalla moglie.

Un concerto senza più pandemie, un gruppo che si allinea e si staglia in una fila di ombre col pugno alzato, una voce graffiante canta in spagnolo che il patriarcato è un giudice.

Se pensi “fuori la politica dai giochini” dovresti andare fuori dai coglioni, assieme a tutti quei vecchi di merda che vedono il videogioco come la cocaina. Se pensi che il politicamente corretto stia rovinando le cose che ti piacevano vuol dire che non ti piacevano davvero, era solo intrattenimento.

Ma va bene così, non importa. Tanto sei un relitto. Un residuo nero e sporco di un mondo che sta già sparendo.

E sì, anche grazie alla politica nei giochini.