Da una mesata a questa parte le aziende del videogioco hanno evidentemente deciso di fare a gara a chi ce lo mette più forte nel culo. Hanno iniziato i dev di Escape from Tarkov tirando fuori una nuova edizione venduta a 250 carte (più tasse) dove promettevano roba pay to win, priorità nel matchmaking e l’accesso gratuito a tutti i prossimi DLC, inclusa la modalità Co-Op PvE senza permadeath. Solo che anche la Edge of Darkness Edition da 150 carte (ora rimossa dal catalogo) prometteva la stessa cosa.
Sony risponde decidendo che oh, ‘sto Helldivers 2 è troppo bello perché sia un GaaS a marchio PlayStation, per cui rompiamo le palle alla categoria più viziata del mondo – cioè i PC Master Race – imponendogli di registrarsi pure su PSN per giocare. Poi la situa scappa di mano e diventa uno scenario geopolitico ragguardevolmente complesso, ma l’esito è lo stesso: la gente si incazza e Sony ritratta. Fino alla prossima scammata al grido di 4 the Players.
C’è anche spazio per il report finanziario 2023 di Take-Two che poco sorprendentemente campa soprattutto grazie al mobile. E molto sorprendentemente vede il 14% dei suoi utili arrivare ancora da GTA V. Non è necessariamente una bella cosa.
Sparati un’ora di checkpoint per scoprire quanto fa schifo la tana del bianconiglio.
O il capitalismo. Siamo pur sempre su Gameromancer, no?