Ep. 93: Videogiochi 101 quando la cultura ha la 104
00:00

5 modi per avvicinarsi ai videogiochi se non ne sai un cazzo ma vorresti:

1 – Andare su Everye… Su Multipl… Su SpaccioGa… Cazzo, possibile che sui siti generalisti non ci sia nulla a questo proposito? Trovo solo rumor su Abandoned, contenuti del cazzo sulla De Filippi che bestemmia Gesù perché hanno rinviato l’ultimo Zelda e articoli “riesci a vedere l’elefante in questa illusione ottica?”. No, però in compenso riesco a vedere quell’enorme cazzo che sta per rimbalzarmi nel culo.

2 – Ci avranno pensato le istituzioni, no? C’era mica quel portale di IIDEA lanciato in pompa magna mandando comunicati stampa con in allegato il santino di Benedetta Parodi? Sì, c’è, solo che è una roba che ti dice che puoi far giocare tranquillamente tuo figlio a Roblox. Livello di consapevolezza: pubblicare un metroidvania nel 2017 e giustificarne il flop perché il genere è morto.

3 – Comprare libri sui giochini. Che è un’ottima idea, eh, solo che il 99% delle pubblicazioni ha un taglio decisamente accademico e diciamo che il lessico da vernissage del videoludo non è il modo migliore per tirar dentro chi sta fuori. Poi a dirla tutta pare che per pubblicare un libro sui giochini in Italia deve esserti piaciuto forte Alien Colonial Marines, per cui magari facciamo che è meglio di no.

4 – Andare sul Tubo. Ecco, alla fine sai che si? Provi empiricamente a guardarti un po’ di videi su dei giochini random e vediamo se qualcosa ti colpisce particolarmente. È triste che praticamente ti si stia abbandonando ad algoritmo e bus de cul e va tenuto presente che vale lo stesso discorso della pornografia: un conto è guardarla e un altro è scopare. Però davvero, non c’è altro. A meno che…

5 – Rivolgiti ad uno spirito-guida. Avrai qualche amico che perde tempo appresso ai giochini, no? Scassalo di domande. Spera che sia abbastanza empatico da guidarti attraverso questo processo, di scegliere roba che conoscendoti potrebbe risuonare col tuo animo. Che sia abbastanza furbo da farti partire dal 2D perché il 2D è più facile da capire e poi indovini il gioco per introdurti alla terza dimensione, in modo che i videogiochi possano prosciugare la tua quarta (ovvero il tempo).

Ne vuoi ancora? Nessun problema...