È uno studio che ha sempre alternato ficate clamorose ad idee senza senso già prima di diventare Platinum, perché in Clover Studio ‘sta mano poteva esse Okami oppure God Hand, che ok, gli si vuol bene ma pure a Mikami stesso gli si è stretto il culo quando hanno iniziato a fioccare i tre.
Testa, e reinventi lo stylish action con Bayonetta o riporti in auge l’arcade con Vanquish. Croce e beh, ti succhi i MadWorld, gli Star Fox Zero, anche quei The Wonderful 101 che mettono il cuore nel concept ma poi si schiantano con una realizzazione caotica. Sono lo studio che ha preso a schiaffi Yoko Taro in modo che la sua visione fosse quantomeno recepibile, perché la differenza che c’è tra un Nier e un Automata è che sulla cover non c’è più scritto Cavia Inc, ma allo stesso momento sono quelli dei dimenticabilissimi titoli su licenza tipo Legend of Korra o quella roba sulle Turtles.
Quelli che prendono in mano l’IP di Metal Gear e tirano fuori lo spin-off di Gesù Cristo, ma poi Konami decide che non ha più voglia di fare videogiochi. Quelli a cui poi cancellano Scalebound facendo finire al manicomio la Sora Kamiya che tutti la vònno e nissuno la pija però oh, Crackdown 3 invece lo facciamo uscire nonostante tutto perché a male cose lo spariamo su Game Pass.
Platinum Games è uno studio che dal 2006 ad oggi ha fatto un sacco di cose. Alcune incredibili, altre atroci, altre ancora buone idee realizzate col culo e pure qualche idea modesta con una resa cazzuta.
È uno studio che s’è sempre rialzato, soprattutto. Per cui non ho dubbi che dopo Babylon’s Fall avanti col prossimo e lanciamo di nuovo la monetina.