Ep. 80: Omori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo
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Omori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo.

Nei giochini funziona così, pare o che o diventi così di massa da stare sui coglioni a tutti oppure vieni mangiato e defecato nel giro di una settimana scorsa, buono il primo ma andiamo avanti con le altre portate che la bulimia non si placa certo da sola. E a quel punto una tua nicchia di fedelissimi che si ricorderanno di te ce l’hai e ce l’avrai sempre, a volte anche se non te lo meriti. Che il mercato spesso e volentieri sia troppo spietato siam d’accordo.

Siamo l'industria che ha visto il sequel di Pac-Man e le Avventure Mostruose ma che ha cacato sulla copertina di The Last Guardian

Ma siamo anche quelli che ricordano con vivo piacere porcherie tipo Dante’s Inferno e Asura’s Wrath. Che ha idealizzato il Prince of Persia del 2008 perché tredici anni dopo i DLC a pagamento con i finali fan quasi tenerezza, davanti alle loot box con le skin da spacchettare su Warzone. Ci hanno tolto il cestone perché era antieconomico e la nostra risposta è stata rifugiarsi nel suo ricordo, arredarlo per poterci vivere comodi col risultato che madonna che bello che era WET, pure se era davvero il Bayonetta dei poveri e di Bayonetta abbiamo rischiato davvero di non vedere mai i seguiti.

Dovremmo andarci cauti, con la nostalgia. Perché spesso e volentieri non ci manca davvero WET, ci manca quel periodo delle nostre vite dove l’abbiamo giocato.

Ci manca il tempo per giocare la merda, o forse la capacità di trovare qualcosa di buono anche nelle opere più modeste, accecati come siamo dai fantastilioni del marketing pacco di oggi.

Ne vuoi ancora? Nessun problema...